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Anemia
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INTRODUZIONE |
Patologia caratterizzata dalla riduzione del numero di globuli rossi o del loro contenuto di emoglobina. In realtà, esistono diversi tipi di anemia, e pertanto questo termine ha significato generico e si riferisce a un gruppo di patologie e non a una specifica malattia. La distinzione tra anemie si basa sulle differenti cause che ne determinano l'insorgenza; tra queste, le principali sono tre: una ridotta produzione di globuli rossi; 2) un'eccessiva attività distruttiva di questi da parte dell'organismo; una consistente riduzione del volume di sangue, per il verificarsi di emorragie.
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ANEMIE DA RIDOTTA PRODUZIONE DI ERITROCITI |
A questo gruppo appartengono le anemie carenziali, nelle quali il midollo osseo è perfettamente funzionante, ma non dispone dei costituenti fondamentali per la sintesi degli eritrociti o dell'emoglobina.
Il tipo più diffuso è l'anemia ferropriva o sideropenica, che si verifica quando aumenta il fabbisogno di ferro (fondamentale componente dell'emoglobina e necessario all'efficienza dei globuli rossi) da parte dell'organismo, come avviene in alcuni periodi dell'infanzia e nella gravidanza, o quando il ferro presente nella dieta è insufficiente.
L'anemia perniciosa, una grave forma cronica di anemia che colpisce soprattutto soggetti dopo i 40 anni, è provocata da un deficit di vitamina B12, spesso dovuto a problemi di assorbimento piuttosto che a deficit alimentari (vedi Malattie da malassorbimento).
Un altro gruppo di anemie da ridotta produzione di globuli rossi è quello delle anemie aplastiche, nelle quali il midollo osseo è incapace di produrre eritrociti in misura adeguata perché sofferente per patologie acute (intossicazione da farmaci o da trattamenti antitumorali), croniche (malattie autoimmuni) o ereditarie (sindrome di Fanconi).
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ANEMIE DA AUMENTATA DISTRUZIONE DI ERITROCITI |
A questo gruppo appartengono tutte le anemie emolitiche, nelle quali il difetto è collegato a una debole costituzione dell'eritrocita: ciò si verifica o perché il globulo rosso contiene un'emoglobina di struttura anomala su base ereditaria (ad esempio, nell'anemia falciforme (o drepanocitica)e nella talassemia), o perché la sua membrana è più debole della norma per deficit costituzionale di enzimi (ad esempio, nelle carenza ereditaria di glucosio-6-fosfato deidrogenasi. Una particolare forma di anemia dovuta a quest'ultimo fattore è il favismo ittero-emorragico, diffuso specialmente in Sardegna, che causa gravissime crisi di anemia emolitica acuta se i portatori di questo difetto consumano fave.
Un altro sottogruppo comprende le anemie autoimmuni, nelle quali si formano anticorpi diretti contro gli eritrociti dello stesso individuo (agglutinine) che possono venire attivati da vari fattori esterni come il freddo, il caldo o l'ingestione di varie sostanze.
Un altro tipo, raro, di anemia emolitica è collegato a un'eccessiva attività della milza, che distrugge gli eritrociti prima che essi giungano alla fine del proprio ciclo funzionale (ipersplenismo primitivo o morbo di Banti): questa è una delle poche anemie che si curano ancora con l'asportazione chirurgica della milza, pratica un tempo diffusa.
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ANEMIE DA PERDITE EMATICHE ACUTE O CRONICHE |
Mentre le anemie da emorragia acuta sono in genere molto evidenti, per cui la diagnosi e la terapia sono immediate, spesso le anemie da emorragia cronica non vengono diagnosticate precocemente perché la sintomatologia è subdola e in molti casi il paziente ha difficoltà a parlarne con il medico. In questa categoria rientrano tutte le anemie provocate da malattie che producono sanguinamenti, come i tumori benigni (fibromi uterini, polipi del colon) e maligni (cancro dello stomaco, del colon o dell'utero).
Una forma di tumore che genera una progressiva forma di anemia è il cancro del rene: tale patologia, infatti, comporta una insufficiente produzione dell'ormone eritropoietina che, in condizioni normali, stimola la sintesi e il differenziamento dei globuli rossi. Una forma sintetica dell'eritropoietina viene impiegata per il trattamento di alcune forme di anemia.
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SINTOMI |
Dal momento che l'emoglobina contenuta nei globuli rossi è deputata al trasporto di ossigeno nelle varie parti del corpo, i soggetti anemici presentano sintomi causati da un'insufficiente ossigenazione dei tessuti. Tipiche manifestazioni dell'anemia comprendono pallore, dispnea, scarsa resistenza allo sforzo fisico, vertigini e mal di testa, palpitazioni, e abbassamento della pressione sanguigna; inoltre, possono verificarsi disturbi gastrointestinali, eccessiva caduta dei capelli e minore resistenza al freddo.
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TERAPIA |
La diagnosi dell'anemia avviene effettuando analisi del sangue mirate alla determinazione dell'ematocrito; in tal modo, è possibile individuare se, ad esempio, il sangue del paziente contiene globuli rossi di dimensioni ridotte (in tal caso, il VGM, o volume globulare medio, sarà inferiore alla norma), oppure se i globuli contengono una ridotta quantità di emoglobina (valore indicato dalla concentrazione corpuscolare media in emoglobina).
In passato, la terapia dell'anemia comprendeva ripetute trasfusioni di sangue e una dieta a base di fegato di manzo o di vitello (vedi George R. Minot e William P. Murphy). Oggi si ritiene che le trasfusioni possano dare solo un temporaneo beneficio al paziente, e si considera essenziale individuare il fattore che è all'origine dell'anemia; le moderne capacità diagnostiche permettono quasi sempre di effettuare una diagnosi precisa della causa principale dell'anemia e di correggerla. Ad esempio, nel caso di anemie carenziali occorre intervenire introducendo nell'organismo la sostanza che a esso manca. Le trasfusioni sono ancora usate nei casi di gravi e rapide perdite di sangue in tutti i tipi di anemia.
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