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VITA DI DELACROIX
Delacroix, Eugène (Charenton-Saint-Maurice 1798 - Parigi 1863), pittore francese, tra i maggiori esponenti del romanticismo in Francia. Allievo di Pierre Guérin, fu educato sugli esempi neoclassici di Jacques-Louis David, anche se più rilevante nella sua formazione fu l'influenza dei maestri del colore del XVI e XVII secolo, come Paolo Veronese e Pieter Paul Rubens. Assimilò presto anche la lezione dell'amico Théodore Géricault, le cui opere si collocano nel clima tumultuoso del nascente realismo romantico.
Gli esordi artistici di Delacroix si collocano attorno al 1822, quando il suo dipinto La barca di Dante (1822, Louvre, Parigi) fu accettato al Salon (l'esposizione ufficiale di pittura) di Parigi. La sua arte si impose tuttavia all'attenzione del pubblico solo qualche anno dopo, con il dipinto Il massacro di Scio (1823-1825, Louvre), che rappresenta un episodio sanguinoso della guerra di liberazione dei greci dalla dominazione turca. L'opera suscitò un forte scalpore, per la mancanza di un asse centrale della composizione, strutturata piuttosto per linee oblique e tendente a dilatare lo spazio della rappresentazione oltre i confini della tela, tagliando a metà le figure laterali. La scelta del soggetto si spiega con l'interesse romantico per i moti indipendentistici, letti più come espressione eroica dell'amor di patria che nella loro valenza politica.
Durante un viaggio in Inghilterra, nel 1825, Delacroix ebbe modo di conoscere le opere dei pittori inglesi; l'influenza del brillante cromatismo di Richard Parkes Bonington appare evidente in alcuni dei suoi lavori successivi, come la Morte di Sardanapalo (1827, Louvre). La drammatica scena del suicidio del re assiro viene resa in una composizione concitata, intrisa di sensualità, che rispecchia il gusto per le ambientazioni esotiche e il fascino esercitato dai modelli culturali lontani da quello occidentale. Anche la tecnica pittorica risulta funzionale alla valenza espressiva del quadro, tendendo allo sfaldamento dei contorni e alla costruzione dei volumi attraverso il colore.
Fondamentale per il successivo sviluppo dell'arte di Delacroix fu il viaggio in Marocco, nel 1832, che accentuò la particolare sensibilità per i colori e gli effetti luministici, di cui il pittore aveva già dato prova nelle sue precedenti opere, e che ispirò numerose tele a soggetto magrebino. Tra gli oltre cento dipinti, schizzi e acquerelli, spicca l'olio Le donne d'Algeri (1834, Louvre, Parigi), inno all'opulenza di quel mondo magico e sensuale che rappresenta forse più un luogo dell'anima che una realtà.
Accettato e apprezzato ormai da molti collezionisti e mercanti d'arte, Delacroix ebbe anche commissioni reali, tra cui quella per le decorazioni di Palazzo Bourbon (1833-1842, Parigi) nel salone del sovrano e nella biblioteca. Illustrò, inoltre, opere di Shakespeare, Walter Scott e Goethe. La sua pennellata leggera e sfaldata, volta a creare effetti vibranti, ebbe qualche anno più tardi una grande influenza sugli impressionisti.
Delacroix lasciò anche un importante Diario nel quale, rivelando un considerevole talento letterario, argomentò le sue idee sull'arte, la politica e la vita.
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