Villa Chiericati -
Vancimuglio di Grumolo delle Abbadesse - (1550)
A dispetto
della scarsa attenzione dedicatale dalla critica, villa Chiericati a
Vancimuglio segna una tappa fondamentale nell'evoluzione del linguaggio
palladiano perché per la prima volta un vero e proprio pronao di tempio antico
viene applicato al corpo di una villa, dando origine a un motivo che diventerà
una soluzione classica nei progetti successivi (per esempio nel caso della
Rotonda e della Malcontenta). Il committente della villa è Giovanni Chiericati,
fratello di Girolamo, per il quale negli stessi anni Palladio sta realizzando
il palazzo all'Isola di Vicenza. Con buona probabilità il progetto per la villa
è pressoché contestuale a quello per palazzo Chiericati, e quindi da far risalire
ai primi anni '50, anche se nel 1554 il cantiere non risulta ancora aperto. Nel
1557, un anno prima della morte del committente, la villa è largamente
incompiuta, tanto che nel 1564 risulta coperta ma ancora priva di solai e
finestre, e non abitata. Acquistata da Ludovico Porto nel 1574, la villa è
ultimata nel 1584 ad opera di Domenico Groppino, abituale collaboratore
palladiano. Alcuni disegni e schizzi autografi conservati a Londra documentano
il progetto originale palladiano per la villa, sensibilmente modificato in fase
esecutiva: è sparito infatti il salone centrale biabsidato a favore di un
semplice vano cubico. Il cambiamento di programma ha portato alla chiusura di
una finestra termale ancora visibile nel progetto posteriore. In uno schizzo di
studio si coglie anche una prima soluzione per un pronao con colonne anche sui
fianchi, poi sostituita dall'attuale muro forato da un arco, garanzia di
irrigidimento della struttura, secondo l'esempio antico del portico di Ottavia.
L'esecuzione appare comunque molto poco controllata da Palladio, che
sicuramente non avrebbe mai realizzato colonne prive di entasi, come invece
appaiono. Inoltre la distribuzione interna a due sale frontali obbliga a porre
la finestra in prossimità degli angoli della fabbrica: una disposizione
sconsigliata anche nei Quattro Libri perché indebolisce eccessivamente l'angolo
dell'edificio che, infatti, mostra visibili segni di cedimento.