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Storia dell'arte - espressionismo tedesco - john heartfield




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STORIA DELL'ARTE


ESPRESSIONISMO TEDESCO

- John Heartfield -  



LA VITA


Helmut Herzfeld nasce a Berlino il 19 giugno 1891.All'età di quattordici anni Helmut lascia la scuola e, qualche anno dopo, inizia la carriera artistica lavorando nello studio di un pittore locale. Frequenterà prima la Scuola delle Arti Applicate a Monaco di Baviera, poi la Arts and Crafts di Berlino; nel frattempo trova lavoro come designer in alcune tipografie, realizzando le sue prime copertine di libri.
Nel 1915 Helmut verrà arruolato nella fanteria, ma riuscirà pochi anni dopo ad eludere il servizio militare. Tornato a Berlino nel 1917, Helmut conosce Georg Gross, due anni più giovane e da lui considerato 'l'unico artista che conta', questo incontro sarà decisivo per gli anni a venire. L'artista berlinese, infatti, è già da tempo impegnato in opere a carattere politico-sociale. Helmut, riconoscendo nell'impegno politico il principale fine dell'artista, decide di distruggere tutti i suoi precedenti lavori perché da lui stesso considerati insignificanti per l'epoca che stava vivendo.
Di lì a poco, in segno di risposta al patriottismo tedesco che avrebbe voluto il motto "Dio punisca l'Inghilterra" come saluto nazionale, Helmut anglicizza il suo nome in John Heartfield. Nonostante il nuovo nome non venga mai legittimato dalle autorità tedesche, le successive opere saranno conosciute dal grande pubblico proprio con questo pseudonimo.
Nel 1918, sull'onda delle notizie riguardanti la rivoluzione d'ottobre, i tre si iscrivono all'appena nato Partito Comunista Tedesco (KPD); da allora e fino alla repressione nazista continueranno incessantemente a produrre scritti, disegni, poster e altro materiale per il partito.
Heartfield entra in contatto con una casa editrice e nel giro di poco tempo, inizia a lavorare per il periodico propagandistico A-I-Z (acronimo di Arbeiter-Illustrierte-Zeitung : Giornale Illustrato dei Lavoratori). Questa rivista ebbe un tale successo in Germania, che anche i nazisti crearono il loro A-B-Z (Arbeiter-Bilder-Zeitung, la cui traduzione, anche in questo caso, corrisponde a Giornale Illustrato dei Lavoratori). Tra il 1929 e il 1938 Heartfield produrrà incessantemente materiale per la rivista.
Nel 1933, poco dopo l'ascesa al cancellierato di Hitler, le SA occupano l'abitazione di Heartfield, il quale è costretto a fuggire a Praga. Di lì a poco anche A-I-Z dovrà spostare la sua sede nella capitale cecoslovacca; la propaganda e la repressione nazista limiteranno notevolmente la diffusione del giornale, fino a quando nel 1939 l'occupazione tedesca della Cecoslovacchia costringerà A-I-Z a chiudere.
Nello stesso anno i nazisti chiedono l'estradizione in Germania di Heartfield. Egli trova rifugio a Londra, dove (nonostante fosse sconosciuto ai più) collabora fin da subito con alcune importanti riviste. Con l'entrata in guerra dell'Inghilterra, le autorità britanniche iniziano ad essere sospettose di fronte ad alcune forme d'arte, specialmente quelle sperimentali di un rifugiato tedesco. Per qualche mese verrà 'ospitato" in alcuni campi di internamento assieme ad alcuni amici rifugiati; avrà poi la fortuna di essere trasferito in ospedale e, dopo poche settimane, di essere rilasciato.
Nel 1950, dopo venti anni di soggiorno in Inghilterra, torna nella Germania dell'Est, dove viene celebrato e onorato come un ricordo del passato piuttosto che come uomo impegnato nelle battaglie e nei problemi correnti. Anche nella Repubblica Democratica Tedesca degli anni '50, infatti, il suo fotomontaggio sarà criticato in quanto poco in linea con i principi del realismo socialista.
Muore a Berlino nel 1968. Mostre retrospettive delle sue opere sono state allestite in molte città europee.





LA TECNICA DEL FOTOMONTAGGIO


Sull'origine della tecnica del fotomontaggio è lo stesso Grosz a voler fare chiarezza: 'Quando John Heartfield ed io inventammo il fotomontaggio, nel mio studio, alle cinque di una mattinata di maggio nel 1916, nessuno dei due aveva idea delle sue enormi potenzialità, né della strada spinosa ma piena di successo che ci avrebbe aspettato. Come spesso succede nella vita eravamo inciampati in un filone d'oro senza nemmeno accorgercene.' In realtà i primi a creare dei fotomontaggi probabilmente non furono Heartfield e Grosz: altri artisti dadaisti rivendicano l'invenzione del genere. Inoltre quella del fotomontaggio era una tecnica già utilizzata da alcuni fotografi per correggere o migliorare i loro scatti. Sembra che originariamente i soldati sul Fronte Occidentale, impossibilitati a descrivere le nefandezze della guerra a causa della censura, incollassero assieme fotografie e ritagli di giornali illustrati per raccontare le storie di orrore ai loro familiari e amici a casa. Il merito dei dadaisti, quindi, non è quello di avere inventato il fotomontaggio, ma così, come i collages per i cubisti, di averlo usato come tecnica artistica.
D'altro canto il metodo maggiormente utilizzato da Heartfield non andrebbe ricondotto al fotomontaggio, bensì al foto-collage. Infatti, mentre il primo consiste nel ritoccare le immagini direttamente sul negativo, il foto-collage preferisce lavorare sulle immagini già stampate, 'ritagliandole' e adattandole un po' come già avveniva con i collages.
È importante notare che il fotomontaggio non deve necessariamente essere un montaggio di foto: può essere un montaggio di foto e testo, foto e colore, foto e disegni. Come Heartfield stesso disse: 'una fotografia può, con l'aggiunta di un trascurabile punto di colore, diventare un fotomontaggio, una forma d'arte di un genere particolare'.
Heartfield apprende l'importanza di testi e immagini e dell'effetto che questi possono avere sulla massa dai cartelloni pubblicitari che, già allora, tappezzavano Berlino. L'artista 'perde' moltissimo del suo tempo a ricercare le immagini più adatte in giornali, archivi e agenzie (bisogna infatti ricordare che Heartfield non era un fotografo, ma utilizzava immagini di terzi).
L'approccio di Heartfield al mezzo espressivo del fotomontaggio è, per molti versi, comune a quello degli altri artisti del gruppo Dada. Tuttavia i sui lavori sono più legati al potenziale politico del fotomontaggio. Come disse lui stesso: 'Nuovi problemi politici richiedono nuovi sistemi di propaganda. Per questo obiettivo la fotografia ha il massimo potere di persuasione'. Infatti il suo fotomontaggio ha un notevole accento propagandistico e mette sotto gli occhi messaggi forti, indirizzati alle masse, cioé a ciascun cittadino. In netto contrasto con le creazioni artistiche riservate a circoli esclusivi, le sue opere sono pubblicate sulla stampa popolare, indirizzata anche ai semplici lavoratori.











LE OPERE ED IL CONTESTO POLITICO


Nel 1930 il governo Brüning non aveva una maggioranza parlamentare stabile e omogenea al punto da consentirgli di affrontare di petto la crisi economica e l'instabilità politica. Il suo programma di aumento delle imposte e di tagli rigorosi alla spesa pubblica, varato nel 1930, non fu accettato dal Reichstag; così per cercare di attuarlo fu costretto a ricorrere all'articolo 48 della costituzione, che permetteva di governare, in casi di emergenza, per decreto-legge, anche senza l'appoggio del parlamento.

Con Il Parlamento morto (18 ottobre 1930) Heartfield critica aspramente questa svolta in senso autoritario, rappresentando la visione deserta del parlamento, sciolto da Brüning per aver condannato il suo uso eccessivo di decreti d'emergenza, durante la sessione del 13 ottobre. Il sottotitolo 'Questo è tutto quello che rimane del 1848!' sottolinea ironicamente come dalle richieste di partecipazione e rappresentanza democratica di quei moti, si sia invece arrivati ad un governo presidenziale autoritario. Nel 1933 Hitler ricorrerà allo stesso articolo della costituzione per abolire le fondamentali libertà dei cittadini.


In cerca di una nuova maggioranza, Brüning indisse le elezioni per il settembre del 1930: svoltesi in clima di crisi economica e di furiosa propaganda di destra contro l'istituzione stessa della Repubblica, queste elezioni si risolsero, come abbiamo già visto, in un grande successo dei nazisti (18,3%) ma anche dei comunisti (13,1%), mentre i socialdemocratici si confermarono pur sempre il più forte partito con il 24,5 per cento dei suffragi. La compagine governativa non guadagnava però in stabilità e il governo Brüning si trovò costretto a vivacchiare come prima.
Oltre alla debolezza di Brüning, un ulteriore segno di disfacimento fu costituito dalle elezioni presidenziali dell'aprile 1932. L'ottantaquattrenne feldmaresciallo Hindenburg si lasciò convincere a ripresentare la candidatura. Dopo un testa a testa con Hitler, ne uscì vincitore con il 53% dei voti contro il 37% del leader nazista. L'indice della debolezza della Repubblica era però nel fatto che questo antico e ormai decrepito rappresentante della Germania imperiale, già candidato dei conservatori nel 1925, fosse ormai l'unica speranza cui potessero aggrapparsi i partiti democratici.
Poco più di un mese dopo, nel maggio 1932, cadeva il governo Brüning. Ormai decisamente impopolare ai suoi stessi sostenitori, di fronte al dilagare della violenza delle SA (le camicie brune di Ernst Röhm che costituivano il braccio armato del partito nazista) uno dei suoi ultimi atti fu almeno quello di tentare di sciogliere le associazioni paramilitari nazionalsocialiste (SA e SS).L'anno dopo, nel 30 gennaio 1933 Adolf Hitler, come capo del partito di maggioranza relativa, venne legalmente nominato cancelliere di un governo di coalizione da Hindenburg.

Con l'opera Milioni sono dietro di me (16 ottobre 1932) Heartfield denuncia l'appoggio dato a Hitler dalla grande industria e dai latifondisti agrari, riprendendo un motto che lo stesso Hitler aveva largamente usato prima di arrivare al potere per indicare la massa dei suoi sostenitori. Heartfield annuncia ironicamente: 'Il significato del saluto di Hitler: un piccolo uomo chiede grandi regali' e mostra la mano destra di Hitler accettare una mazzetta di banconote da un gigantesco borghese che sta dietro di lui. Ovviamente il finanziatore occulto non vuole farsi notare, motivo per cui il suo volto resta nascosto.


Conti economici per il business della morte (22 gennaio 1933) è accompagnata dalla seguente didascalia: 'Preghiera dell'industria delle armi: più cinesi cadono, più le nostre ciminiere fumeranno. Con un migliaio di cinesi morti ci ripaghiamo i costi. Centomila cinesi morti significano un profitto. Dieci milioni di cinesi morti potrebbero significare la fine della crisi. Signore, fa che il fuoco dell'Est bruci sempre di più!'. (Probabile allusione alla guerra civile in Cina, tra nazionalisti e comunisti, ma il significato è generale). Anche quest'opera indica negli interessi della grossa industria tedesca uno dei principali supporti alla politica hitleriana.


La morale di Ginevra. Dove vivono i soldi, la pace non può sopravvivere (27 novembre 1932). A Ginevra, sede della Società delle Nazioni, una manifestazione di lavoratori che dimostravano contro i totalitarismi fu repressa violentemente con le mitragliatrici: ci furono 15 morti e più di 60 feriti tra i manifestanti. La colomba della pace è trafitta dalla baionetta fascista davanti al palazzo sede della Società delle Nazioni, sulla cui bandiera la croce rossa svizzera si trasforma in svastica.


La propaganda, l'intimidazione e la repressione degli avversari politici prima delle elezioni del marzo 1933 (sulle quali Hitler contava per ottenere una solida maggioranza) toccarono un vertice con l'incendio del palazzo del Reichstag nella notte del 27 febbraio 1933. L'incendio fu definito dal governo Hitler come il primo segnale di un'imminente azione sovversiva dei comunisti e fu utilizzato propagandisticamente secondo questa interpretazione, per poter meglio consolidare e 'legalizzare' il proprio potere. Furono sospettati cinque comunisti, ma, benché soggetto a forti pressioni, il tribunale supremo condannò solo un olandese, assolvendo gli altri. La notte stessa dell'incendio fu dato il via ad una vasta azione di arresti contro esponenti dei partiti di sinistra, in particolare di quello comunista, dichiarato illegale, la cui stampa venne soppressa proprio nel pieno della campagna elettorale.
L'incendio servì come pretesto per l'emanazione di un altro decreto d'emergenza, promulgato già la mattina seguente e quindi preparato in anticipo. Con questo atto, sempre basato sull'articolo 48 della Costituzione di Weimar, venivano in pratica aboliti i diritti dell'uomo e del cittadino, sul cui rispetto si fonda la democrazia. Esso conteneva la proclamazione dello stato di emergenza e la fine della vita costituzionale, diventando il sostegno formale più importante del dominio di Hitler; infatti, benché vi si dica che sarebbe stato 'valido fino a nuovo ordine', non venne mai soppresso e durò fino al crollo del Reich nel 1945.

In Göring il boia del Terzo Reich (14 settembre 1933) Heartfield sottolinea il fatto che il vero colpevole dell'incendio del Reichstag, Hermann Göring, esponente di spicco del nazismo e ministro del Reich, non apparirà davanti al tribunale, mentre ci saranno quattro uomini innocenti. Quest'opera condivide il sospetto, sorto fin dal primo momento, che gli stessi nazisti avessero organizzato l'incendio, in quanto ad essi solo poteva portare vantaggio.


Nonostante anche nelle elezioni del 1933 non avesse ottenuto la maggioranza assoluta, il regime hitleriano si impose senza trovare significative resistenze, anche per lo scioglimento degli altri partiti e di tutti i sindacati. Hitler utilizzò da un lato la perfetta macchina propagandistica orchestrata da Göbbels, dall'altro la sistematica repressione degli avversari politici, arrestati e rinchiusi in campi di concentramento, e l'annullamento di ogni forma di dissenso mediante un ferreo controllo, basato sul terrore, della vita pubblica e privata dei cittadini.

L'ironico Mimica (8 aprile 1934) pone l'accento sulla ricerca del consenso delle masse, nonostante la loro totale esclusione dalla vita politica. Nell'interpretazione di Heartfield, la propaganda di Josef Göbbels cerca di mascherare il Führer con la barba di Marx per attrarre i lavoratori contrari alle idee nazionalsocialiste. Questi dovrebbero essere convinti mescolando la svastica ai simboli bolscevichi di falce e martello.


Come nel Medioevo, così nel Terzo Reich (31 maggio 1934). Quest'opera dall'evidente significato evidenzia un ritorno al Medioevo, con un parallelismo tra un basso rilievo di una vecchia chiesa tedesca raffigurante una scena di supplizio e l'immagine di un uomo torturato dalla svastica.


Per raggiungere il potere assoluto, assumendo insieme alla carica di Cancelliere anche quella di capo dello Stato, Hitler aveva bisogno dell'appoggio degli ambienti industriali e militari. Ma un pericolo proveniente dall'interno stesso del partito, minacciava la sua posizione di padrone assoluto. Si trattava dei circa due milioni di uomini delle SA, comandati dal suo intimo amico Ernst Röhm, che erano stati fondamentali per la sua salita al potere. I loro dirigenti erano favorevoli ad una 'seconda rivoluzione': pensavano di statalizzare le strutture economiche (come prevedeva l'originario programma del nazionalsocialismo) e di fondere le SA con l'esercito formando una gigantesca armata popolare. I poteri economici e militari erano decisamente contrari a quest'eventualità; Hitler decise di mettersi dalla loro parte liberandosi delle frange 'rivoluzionarie' del suo partito. Con la brutalità e la mancanza di scrupoli sue proprie, sbaragliò i più alti comandi delle SA, cominciando dallo stesso Röhm. La notte del 30 giugno centinaia di uomini caddero vittime di un massacro preparato in precedenza nei minimi particolari; oltre che delle SA, Hitler si sbarazzò anche di ebrei e di antichi avversari. La spiegazione ufficiale riportata al popolo tedesco fu che il Führer era riuscito a prevenire e a sventare una rivolta delle SA.

Lealtà in risposta alla lealtà. Saluti dal Führer (12 luglio 1934) immortala questo evento. La mattina del 30 giugno Hitler arrivò inaspettatamente a Monaco, dove arrestò personalmente Röhm e i capi delle SA che lo circondavano; tutti a distanza di poche ore vennero fucilati senza processo. In questo fotomontaggio Heartfield rappresenta Röhm assassinato -significativamente- usando mitragliatrici della fabbrica Krupp.


Allo stesso drammatico episodio, chiamato "notte dei lunghi coltelli", si riferisce 30 giugno 1934 (19 luglio 1934). Come già detto, in un discorso al Reichstag, Hitler si giustificò accusando Röhm e gli altri oppositori del regime di essere dei traditori.


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