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Le tappe fondamentali della conquista dell'Italia da parte di Roma sono:
Guerre sannitiche 343-283 a.C.
Guerra contro Taranto
Le guerre sannitiche: 343-41 / 326-04 / 298-290 (283)
Nel 354 a.C. Roma stipula un contratto con i Sanniti che però si ruppe quando il senato strinse un altro accordo con Capua, nemica dei Sanniti.
La PRIMA GUERRA viene interrotta bruscamente da Roma che doveva combattere contro una sollevazione generale delle città latine, era in pericolo la supremazia di Roma.
Durante la SECONDA GUERRA i romani combattono anche in Apulia, ma nel 321 subiscono una grande umiliazione da parte dei Sanniti FORCHE CAUDINE
I romani si prendono però la rivincita nel 305, costringendo i sanniti alla pace.
Nella TERZA GUERRA i sanniti si coalizzano con tutti gli altri popoli contro Roma, ma perdono ugualmente! Ma solo nel 283 i sanniti riconobbero la pace e Roma ebbe definitivo predominio sull'Italia centrale.
La guerra di Taranto: 282-272
L'unica città della Magna Grecia a non accettare la supremazia romana fu Taranto, con la quale Roma fece un accordo nel 303 a.C. con il quale si stabiliva che le navi romane non potevano più entrare nel golfo di Taranto.
Nel 282 però, con la scusa di portare aiuto a Turi, una nave romana entrò comunque nel golfo, rompendo così l'accordo.
La città di Taranto naturalmente si arrabbia, brucia le navi romane e dichiara guerra, chiamando in suo aiuto PIRRO, re dell'Epiro, che sbarcò con gli elefanti sconfigge i romani e va in Sicilia.
Le città greche della Sicilia si spaventano e chiamano in loro aiuto Cartagine, che riuscirà a cacciarlo dall'isola. Pirro verra sconfitto dai romani nel 275 a Benevento, tre anni dopo, nel 272, viene firmata la pace tra Roma e Taranto.
Il popolo romano era prevalentemente contadino, e anche le classi sociali si basavano sulla ricchezza, sul possesso o meno di un latifondo, e sulla grandezza di quest'ultimo.
La società era divisa in: gens - patrizi - clienti - plebei - schiavi
GENS: famiglie più antiche della città con antenati comuni. Detenevano il potere economico e politico; la società
ruotava attorno a loro.
PATRIZI: erano i capi dei "clan" famigliari con proprietà terriere e potere in città. Erano il ceto aristocratico.
CLIENTI ceto intermedio tra patrizi e plebei. Lavoravano per un patrizio dal quale ricevevano protezione. Questo
rapporto di clientela era ereditario.
PLEBEI: erano agricoltori ma non potevano possedere la terra sulla quale lavoravano. Gli era negato l'accesso a
cariche pubbliche ma potevano svolgere attività commerciali.
SCHIAVI: era lo scalino più basso. Potevano aver perso la libertà per soldi o perché erano "bottino di guerra".
Si chiamano SCHIAVI quelli rivolti al mercato
Si chimano SERVI quelli che prestavano un servizio qualsiasi.
Si poteva diventare schiavi per due motivi principali:
A) Schiavi di guerra
B) Indebitamento
Venivano venduti nelle botteghe o nel foro e i prezzi variavano in base all'età o alle qualità. Il prezzo poteva andare da 1.200 a 2.500 sesterzi (1sesterzio = ~ 2 euro).
Non possedere neanche uno schiavo era segno di grande miseria.
C'erano tre tipi di schiavitù, la peggiore era quella rurale, c'era poi la schiavitù cittadina e infine la schiavitù domestica.
SCHIAVITÙ RURALE la condizione peggiore
Erano contadini, braccianti, allevatori con condizioni di vita infime. Il lavoro, non qualificato, era controllato dal fattore e dalla moglie, spesso loro stessi schiavi.
SCHIAVITÙ RURALE la condizione intermedia
Svolgevano attività artigianali o di costruzione delle strade. Le condizioni di vita erano migliori e il lavoro più qualificato.
SCHIAVITÙ DOMESTICA la condizione "migliore"
Potevano essere cuochi o camerieri, oppure potevano aiutare il padrone nelle attività commerciali. C'erano anche gli "schiavi intellettuali" addetti all'educazione dei figli del padrone.
In linea di massima lo schiavo non aveva diritti né poteva possedere nulla. Solo con Adriano (117-138 d.C.) sarà loro permesso mettere da parte qualche soldo.
Visto che erano considerati delle "cose" quando diventavano inabili al lavoro venivano abbandonati a sé stessi. Solo Claudio (41-54 d.C.) ordinerà l'emancipazione degli schiavi malati.
Dopo le guerre puniche il numero di schiavi crebbe notevolmente e questo portò ad uno squilibrio della popolazione. Nel periodo di crisi dell'Impero (192-476 d.C.) si cercò di trasformare la schiavitù in servaggio, sulla base di un contratto tra padrone e lavoratore.
L'emancipazione aveva tre forme particolari che però col tempo si semplificarono:
Davanti ad un magistrato il padrone poneva una mano sulla testa dello schiavo, liberandolo = manomissione
Dopo 5 anni di servizio il padrone faceva iscrivere lo schiavo nei registri dei cittadini
Nel testamento il padrone concedeva la libertà allo schiavo.
Legge del 149 a.C. il senato aveva autorità sull'amministrazione delle province
( quaestio perpetua de pecuniis repetundis)
All'interno delle nobilitas iniziano i contrasti: CETO SENATORI VS UOMINI D'AFFARI (equites)
Intanto anche gli alleati iniziano a reclamare un po' più di diritti..
La cultura greca sta intanto iniziano a penetrare a Roma, ma sembra abbastanza inconciliabile perché la concezione di vita era completamente diversa.
Continua anche la lotta tra gli SCIOPIONI VS CONSERVATORI (Catone)
I conservatori facevano la lotta contro gli scipioni e altri capi militari perché avevano paura della creazione di un ceto medio e quindi dell'avvento della Monarchia.
133 a.C. TIBERIO GRACCO (conservatore) è tribuno della plebe
Obiettivo: ricostruire in Italia l'antica struttura sociale, eliminando al massimo il ceto dei nulla tenenti
Per fare questo propone una NUOVA LEGGE AGRARIA (modificando la lex liciniae sextae del 367 a.C.) fino ad ora un privato poteva ricevere fino 500 iugeri massimo di ager publicus, a questi 500 iugeri Gracco ne aggiunge altri 250 per ogni figlio maschio (fino ad un massimo di1000 iugeri).
Non è nulla di così rivoluzionario, ma il Senato non è d'accordo, primo fra tutti Scipione Emiliano che farà fuori Gracco.
La legge entra comunque in vigore e funziona, nonostante i molti tentativi di modificarla.
Circa 10 anni dopo, nel 123 a.C. suo fratello CAIO GRACCO diventa a sua volta tribuno ha il compito di rinnvare la legge del fratello, lui aumenta il potere delle commissioni triumvirali, colonizzando anche territori transmarini come Cartagine e sistemando così circa altre 20 mila persone.
LEGGI IMPORTANTI DI CAIO GRACCO:
Legge frumentaria: al popolo veniva dato un tot di cerali minimo per l'alimentazione. Questo significava rendere
Pubblico il grane proveniente dalle province.
Legge iudiciaria: l'amministrazione delle province diventa compito dell'ordine equestre e non più del Senato.
Lex de sociis et nomine latino: latini e alleati presenti a Roma nei giorni di comizio potevano parteciparvi.
Lex ex confusis quinque classibus: l'ordine di precedenza delle centurie durante le votazioni veniva stabilito
di volta in volta. (LEGGE MOLTO IMPORTANTE!)
Queste leggi avevano lo scopo di distruggere la nobilitas! Nel 121 a.C. verrà ucciso.
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