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Regina nei contributi di Luigi Scrivo (1966-1968)
Negli anni che seguono immediatamente la mostra alla Galleria Minima il nome di Regina compare solo in alcuni articoli di scarso interesse ben più significative, invece, sono le citazioni da parte di Luigi Scrivo, dapprima in un articolo pubblicato due volte (su «Il Secolo d'Italia» col titolo La grande lezione del Futurismo , e su Scena illustrata» con la più suggestiva ed emblematica tito- lazione Validità perenne del Futurismo ), e poi all'interno dell'introduzione del volume Sintesi del Futurismo, che è la prima grande raccolta postbellica dei manifesti futuristi
Scrivo era stato, a suo tempo, uno dei personaggi più importanti - per quanto nascosti - del Futu- rismo: subentrato al mitico Decio Cinti nel ruolo di segretario di Marinetti e del movimento futurista, si era in seguito dedicato anche alla scrittura e alla saggistica, firmando tra l'altro con Marinetti e Piero Bellanova il manifesto Il romanzo sintetico (1940); nel dopoguerra avrebbe proseguito la sua attività giornalistica, occupandosi inoltre di valorizzare il misconosciuto contributo del Futurismo al- l'arte contemporanea.
Al di là di certe esagerazioni nei toni , quel che più ci interessa è ovviamente l'idea già sottolinea- ta nel titolo con cui l'intervento compare su «Scena illustrata»: il Futurismo ha una validità perenne,
«è sempre dinanzi a noi e giammai potrà essere passato e presente», o quanto meno, dice Scrivo, è certamente scorretto parlare di un Futurismo che si conclude - nella migliore delle ipotesi - al
1920, perché «i continuatori di esso ci sono stati anche dopo il 1920 fino ai nostri giorni e ci saran- no negli anni avvenire». E soprattutto, a suo parere, a continuarlo non saranno solo gli ex-futuristi impegnati nel tenere in vita il loro giocattolo, ma anche una legione di altri artisti, poeti, architetti e artigiani seguaci del Futurismo, anche se non sanno e non sapranno mai nulla della ideologia del Futurismo, sentono ed operano ormai come se i postulati dei vari Manifesti futuristi fossero stati assorbiti dall'aria che essi respirano quale quarto elemento insieme all'azoto, all'ossigeno e all'idrogeno.
Regina è citata nell'elenco dei futuristi ancora attivi, nel quale peraltro - accanto alle molte presen- ze spicca l'assenza di Benedetto, cui pure non si poteva non riconoscere igrande impegno in favore della continuità del Futurismo. È difficile stabilire il perché di questa assenza - molto strana
-, ma certo mi sembra improbabile che si tratti di un errore o di una semplice dimenticanza (anche perché - se così fosse stato - sarebbe stato possibile emendare l'imprecisione inserendo il nome di Benedetto in occasione della seconda pubblicazione dell articolo). Allo stato attuale, dunque, si può solo ipotizzare che Scrivo - il quale non poteva non essere al corrente delle iniziative di Bene- detto - dovesse nutrire su di esse qualche dubbio.
Due anni più tardi, Regina risulta citata da Scrivo all'interno del già segnalato Sintesi del Futuri- smo ancora oggi utilissimo - per la sua ricchezza documentaria - per chi si occupi di Futurismo; tuttavia, da un punto di vista critico non è particolarmente interessante, anche perché Scrivo non ri- torna se non allusivamente sui concetti affrontati nell'articolo appena esaminato. Nell'introduzione, infatti, l'autore si limita a elogiare il Futurismo e a ripercorrerne parzialmente la storia, non rispar- miandosi né il tradizionale tono trionfalistico e marinettiano, né lunghe digressioni sul patriottismo, nazionalismo e antibolscevismo del movimento, con tanto di elenco dei futuristi morti e feriti al fron- te e richiesta di Marinetti a Mussolini («Con un gesto di forza ormai indispensabile, liberati dal par- lamento» ). il che, in data 1968 (anche se il maggio francese non è ancora scoppiato), colpisce alquanto . Il nome di Regina è uno dei centosettantasette (!) futuristi (vivi e morti) ricordati dall au- tore, il quale peraltro include nell'elenco anche alcuni nomi sul cui 'futurismo' è lecito discutere . Questa volta, peraltro, Scrivo inserisce Benedetto nell'elenco dei futuristi, e anzi - oltre a questo - lo cita in due passi del testo186 (a chiara testimonianza del fatto che ne conosce le attività); tuttavia, vari indizi mi conducono a credere che sia lecito dubitare del fatto che i rapporti tra i due fossero buoni. Innanzitutto, sebbene abbia infine sottoscritto il manifesto, Scrivo non è tra i corrispondenti di Benedetto e della rivista «Futurismo-oggi» da lui fondata cui si è accennato e di cui si tornerà a parlare fra poco) il che, essendo stato Scrivo segretario particolare di Marinetti, ed avendo dun- que certamente a disposizione una notevole quantità di materiali utili alla causa del periodico, è a mio avviso davvero strano, e vorrei dire sospetto . Secondariamente, tra le carte di Regina con- servate presso l'Archivio Fermani ho rinvenuto una lettera manoscritta di Scrivo in cui egli chia- ma la scultrice a collaborare ad una rivista «Ricerche» - che purtroppo non sono riuscito ad identi- ficare - che si pone, esattamente come «Futurismo-oggi», l'obiettivo di riunire i futuristi: è vero che la lettera è datata «Roma 9-XII-1 68» (dunque in un momento in cui la rivista «Futurismo-oggi» non è ancora nata, per cui non si può propriamente parlare di una concorrenza editoriale tra i due), ma certo - se più indizi fanno una prova - mi pare di poter intravvedere i segni di una relazione difficile.
Tra febbraio e marzo del 1969 Regina espone con altri ex-futuristi alla mostra F.T. Marinetti e il Fu- turismo, allestita presso la Biblioteca Sormani di Milano in occasione delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario del Futurismo . La scultrice è citata tra gli espositori nella recensione che ne offre «La Martinella di Milano (per cui scriveva, non dimentichiamolo, Luigi Bracchi), sulla quale tuttavia non c'è nulla di particolarmente interessante da segnalare, se non la notizia che la mostra è stata accompagnata da un incontro a cui hanno partecipato oltre a un folto pubblico e a vari parenti dei protagonisti del movimento) Luciano De Maria, Franco Passoni e Tullio Crali.
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