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Lisippo
Lisippo era uno scultore greco, nato a Sicione agli inizi del IV sec. a.C.
Purtroppo nessun suo originale ci è pervenuto, cosicché la ricostruzione della sua personalità artistica è stata fatta sulla base del riconoscimento dell'Apoxyomenosin, una copia di una sua statua in età romana.
La prima opera da attribuirsi a Lisippo è l'Eros che incorda l'arco, noto in varie riproduzioni, di cui la migliore è conservata al British Museum di Londra; in essa già si manifesta la caratteristica precipua dell'artista, la presentazione cioè di una figura che si pone volumetricamente nello spazio su vari piani. Più tardo è l'Agias, statua di atleta rinvenuta a Delfi, copia di un'opera lisippea esistente a Farsalo, databile intorno al 338 a.C.
Posteriore è ritenuto l'Alessandro con la lancia, nel
quale il sovrano, di cui Lisippo fu ritrattista ufficiale, appare divinizzato.
Alessandro III Magno, re di Macedonia (356-323 a.C.), probabile copia di un ritratto eseguito da Lisippo - Parigi, Museo del Louvre
Alla maturità dell'artista appartiene la sua opera più
famosa, il già citato Apoxyomenos (l'atleta che si deterge) conservato a Roma
nei Musei vaticani. In esso il canone policleteo della figura maschile nuda
stante e gravitante viene superato in una nuova e originale concezione che pone
alla base della creazione non più la realtà fisica, ma l'effetto ottico. Il
ritmo si fa elastico, le proporzioni divengono più slanciate, la testa più
piccola, mentre l'audacia dell'impianto arriva a immergere completamente la figura
nello spazio.
Lisippo, 'Apoxyomenos', 320a.C., marmo, altezza 2 m - Roma, Musei Vaticani
La ricerca di ritmi nuovi è pure evidente nel ritratto di Socrate seduto, in cui si tende anche a una caratterizzazione del personaggio, e nell'Eracle in riposo, noto in due redazioni, una più corposa e massiccia (Eracle Farnese), e una seconda più slanciata, costituita da bronzetti a formato ridotto.
La personalità artistica di Lisippo, decisamente innovatrice, apre e impronta di sé tutto quel periodo dell'arte greca noto con il nome di ellenismo.
Non si conosce la data della sua morte, avvenuta in età assai avanzata: l'ultima indicazione sicura collegata alla sua attività è il 318 a.C.
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