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Piero
della Francesca (1420 - 1492) - Storie della Vera Croce:
Chiesa di San.Francesco, Coro. 1452 circa
Punto di vista:
Il punto di vista è centrale e lontano. Si vede chiaramente tutta la scena rimanendone però fuori.
Composizione:
Particolare simmetria ed equilibrio sono dati dai due alberi che occupano due dei quattro quadri in cui si può suddividere il dipinto.
In uno dei rimanenti troviamo la scena principale, l'adorazione del Sacro legno da parte della regina Saba, e mentre nell'altro ci sono semplicemente gli scudieri con i cavalli delle dame.
È come se si trattasse di due scene separate, delimitate dalla presenza dei due alberi, che dividono il quadro in due strice verticali.
I personaggi delle relative scene non comunicano tra loro: non c'è né uno sguardo né un gesto indirizzato fuori dalla propria scena, apparte la donna in sottofondo, che passa dall'una all'altra.
Ma l'episodio della regina di Saba, posto in primo piano, rimane comunque a se stante.
Osservazione Il pittore probabilmente ha cercato di conferire all'episodio una certa sacralità, isoldandolo dalla quotidianità.
Spazio:
Possiamo distinguere 3 diversi piani: quello della regina di Saba, uno per la scena degli scudieri, e un ultimo per il paesaggio.
Nel primo c'è anche un forte senso di spazialità e plasticità, data dai corpi dei personaggi, ognuno girato in un modo differente:la regina è di profilo, le altre dame di scorcio, più o meno marcato; e esse non sono allineate, ma creano ulteriori piani: primo fra tutti quello creato dalla mano della prima dama postata sulla spalla della regina. Anche il panneggio, così particolareggiato,è un altro indice di volume.
Nel secondo piano tutti gli elementi sono posti in un sicuro rapporto spaziale, geometricamente pensato. I due cavalli posizionati a squadra e scorciati, i due uomini frontali tra di loro, di cui uno appoggiato su un cavallo, fanno la stessa funzione che il cerchio delle dame faceva nel primo riquadro.
Infine, l'ultimo piano, è quello con meno prospettiva. Le montagne non hanno volume, si distinguono dal cielo solo per il colore. Il chiaro scuro è poco, non abbastanza da dare volume del soggetto.
Osservazione I primi due piani, così ben pensati, danno al quadro un aspetto di perfezione che richiama una certa sacralità, e anche lo sfondo, nonostante imperfetto, anzi, irreale, contribuisce a ciò esternando l'episodio principale.
Linea:
Anche qui, la differenza fra i due primi piani e l'ultimo è grande.
Le linee delle persone infatti non sono marcate, ma costituite dal cambio di colore o dalle zone d'ombra confronto a quelle di luce, quindi realistiche.
I monti invece sono contrapposti al cielo con una linea netta e marcata.
Osservazione Il motivo è ancora ritrovabile nell'intenzione di contrapporre, e quindi mettere in risalto, l'episodio principale, con il resto dell'ambientazione.
Colore e luce:
La maggior parte degli accostamenti cromatici presentano un colore caldo con uno freddo.
Infatti la veste della regina è blu, mentre quella della dama che la tocca è rossa.
Stessa cosa per gli scudieri, che sono vestiti di rosso e blu, a chiasmo.
Il rosso e il blu sono colori fondamentali nella simbologia cristiana. Infatti il rosso richiama il sangue, il sacrificio e la passione di cristo, mentre il blu è un colore spesso usato per dipingere il manto di Maria dato che richiama l'innocenza e la purezza.
Nel complesso, il dipinto è tendente a una tonalità scura, anche se ci sono elementi che spiccano, come il manto della dama, il cavallo e vari ornamenti, tutti bianchi, nonostante siano elementi di secondaria importanza.
Il sacro legno e la regina, non sono illuminati da nessuna luce in particolare, poiché essa arriva da sinistra, illuminando quindi le dame, e lasciando all'oscuro la regina.
Osservazione Forse perché è l'umanità è ancora all'oscuro della venuta del proprio redentore e di quello che accadrà, la rivelazione non è ancora avvenuta.
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