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PAOLO UCCELLO
E importante per la prospettiva geometrica-razionale,prospettiva matematica inventata da Brunelleschi,teorizzata da Leon Battista Alberti. Paolo Uccello si è dedicato ad accurati studi prospettici riscontrabili nelle sue opere. La prospettiva veniva utilizzata per realizzare:volumi cristallini. La sua prima opera fu il monumento equestre realizzato nel Duomo di Firenze per Giovanni Acuto. È un monumento equestre in pittura. Ad accentuare la somiglianza con il bronzo dovevano essere i colori, il verdastro usato da Paolo Uccello e il fatto che abbia dipinto con questo verde anche la basa sulla quale si poggia il cavallo che consiste nella tomba,non hanno fatto altro che far sembrare la figura irreale. Tutto è stato collocato in prospettiva ma esistono due punti di vista infatti la base ha un prospettiva verso il basso mentre il gruppo equestre è visto dal basso. Questo ha portato alla formazione di 2 ipotesi:1)che si tratti di un errore;2)che il pittore lo abbia fatto appositamente. É possibile che si tratti di un errore data la precisione prospettica con cui sono condotte le singole parti,però è possibile che Paolo Uccello abbia voluto questo dato che crea spesso ogni oggetto con una sua propria prospettiva,ottenendo un significato di irrealtà,di astrazione geometrica. Nel cavallo e anche nella base sono molto accentuati sui volumi grazie a molti chiaroscuri e ombre come ad esempio nell'armatura del cavaliere o nella corporatura del cavallo.
Tutto è sottoposto a una rigorosa geometrizzante. Il rettangolo della composizione è diviso orizzontalmente e verticalmente da due linee che si incontrano nel centro; la coda i la testa del cavallo sono racchiuse in 2 cerchi mentre le gambe si dispongono secondo le bisettrici diagonali.
Diluvio universale: eseguiti nel chiosco Vede di Santa Maria Novella. Viene rappresentato sulla sinistra il diluvio e sulla destra la recessione delle acque .Ciò permette a Paolo di riprodurre 2 volte l'arca :una volta nel bel mezzo della tempesta con il vento che sradica alberi e gli uomini che cercano riparo come possono attaccati all'arca per non essere strappati mentre intorno altri cercano di nuotare o di rimanere a galla in una botte o addirittura altri continuano a lottare tra loro con un bastone;la seconda volta l'arca è rappresentata nel momento in cui Noè affacciato alla finestra accoglie la colomba che gli porta un ramoscello di ulivo. La doppia prospettiva non fa altro che allontanare il punto di fuga. In questo vasto spazio compare la umanità di Paolo che appare bloccata nei nitidi contorni delle figure che sono grandiose come i nudi della cappella Sistina. La stessa insistenza delle rughe nella testa di Noè scompare nella figura monumentale dello stesso in primo piano. É stato detto che Noè in primo piano sembra sproporzionato rispetto all'arca ma questa ipotesi è stata smentita dalle linee prospettiche,la sua è una misura "morale"è l'"uomo" a uscire vincitore per le virtù dall'aspra contesa con le forze della natura. Nell'ara Noè ha una prospettiva ad imbuto e sembra schiacciare tutti i personaggi che sono agitati .Nell'opera ci sono alcuni particolari che richiamano alcuni disegni prospettici che stava facendo ad esempio i Mazzocchi posti al collo di una persona seduta e di un uomo che sono ben distinguibili dall'alternanza a scacchiera dei colori. Il mazzocchio era l'anello solido che sosteneva il copricapo. Nel disegno prospettico è ottenuto componendo il mazzocchio in 8 cerchi e sezionando ciascuno in 32 punti raccordati fra loro con linee.
L'opera più importante di Paolo Uccello è la Battaglia di San Romano,composta da 3 tele dipinte in onore do Niccolò da Tolentino nel corso della quale l'esercito Fiorentino sconfigge quello Senese.Le 3 tavole rappresentano un fatto reale, episodio che Paolo non aveva visto con i suoi occhi ma che conosceva bene. Però niente è reale niente della violenza di uno scontro armato è rimasto nelle pitture.I guerrieri si affrontano con i loro cavalli e sembrano autonomi: tutto è immobilizzato.
Le zampe dei cavalli sollevate dal suolo sembrano che non debbano più cadere. A disumanizzare di più i cavalieri contribuisce l'armatura che li racchiude totalmente e li fa assomigliare a macchine metalliche,e anche se qualche cavaliere è a volto scoperto non traspare nessuna espressione.
Ciò è dovuto dall'intelaiatura geometrica, con la sua rigidità che quasi incatena le figure. Ad esempio nella tavola di Firenze si può notare il triangolo formato dalla lunga asta orizzontale la testa del comandante senese piegata perché colpita e dall'altra asta obliqua che finisce l'uomo.Anche le lance spezzate ,insieme a elmi e guerrieri caduti si dispongano in terra secondo un reticolo geometrico stabilito. Nei cavalli è presente la stessa staticità degli uomini e la stessa irrealtà infatti sempre nella tela di Firenze i due cavalli in primo piano appaino lucenti, metallici, con le zampe rigide come se fossero due statue bronzee. Irrealtà è data dai colori come ad esempio il rosa o il blu chiaro. Alla proiezione concorrono anche il gioco delle aste verso l'alto la ricca fantasia nelle armature i grandi cappelli i finimenti dei cavalli e le borchie che li ornano.
Nelle tavole di Londra e Firenze è presente una doppia prospettive quella della battaglia e quella del paesaggio. Esaminando l'opera si può dire che esistevano 2 rinascimenti:1)quello italiano con prospettiva geometrica le figure in primo pino sono ben definite quelle in secondo meno.
2)quello Fiammingo dove la realtà è vista al microscopio ed è presente una minuzia rigorosa dei particolari.
L'opera sembrava tempi dopo come se si trattasse di una giostra e le 3 tele originariamente erano disposte in una sala del Palazzo dei Medici chiamata "camera di Lorenzo" attualmente si trovano a Londra nel Nationel Gallery(dove è raffigurato Niccolò alla testa dei fiorentini) a Firenze nella Galleria degli Uffizi(dove è raffigurato il disarcionamento del comandante dei senesi) e Parigi nel museo dell'Louvre(dove è raffigurato l'intervento di Michelottolo Attendolo in favore di Niccolò);a causa del movimento verso sinistra di Michelottolo e verso destra di Niccolò nelle tavole di Firenze e Londra e lo scontro frontale di quella di Parigi si è pensato che questa ultima stesse al centro altri dicono che a quello di Londra seguisse quello di Parigi e per ultimo quello di Firenze .
PIERO DELLA FRANCESCA:discepolo di Domenico Veneziano che è colui che ha raggiunto la massima perfezione nella pittura caratterizzata da una sintesi tra spazio fermo luce e colore e da una sezione aurea applicata in tutte le pere di Piero.
La flagellazione:esse si svolge entro un'architettura classica greca per le colonne scanalate e rudentate con il capitello composito che sostengono architravi in linea retta,perciò anche i soffitti i cassettoni sono piani. La rettilineità delle parti architettoniche permette una totale realizzazione della prospettiva secondo linee convergenti nel punto di fuga. Il pavimento è diviso da strisce di marmo bianco, in grandi Quadrati ciascuno dei quali è diviso in quadratini di cotto 8 per ogni lato.
La stessa cosa la troviamo nella decorazione a cassettoni del soffitto della sala e nel sottostante pavimento dove però troviamo l'alternanza tra marmi bianchi e scuri. Ma nel riquadro centrale dove è presente la colonna della tortura si inscrive una circonferenza in rapporto con la cilindricità della colonna che risulta centrata nell'ambiente. Ad evitare che nella parte superiore si verifichi l'effetto ottico della sovrapposizione in mancanza di altri punti di riferimento Piero colloca una statua in cui la testa e il braccio rialzato sono compresi nella facciata anteriore dell'architrave che divide il quadrato centrale del soffitto da quello più lontano. Davanti alla colonna sta cristo,raffigurato privo di dettagli nel corpo e chiaro colore come la colonna. Egli indifferente a ciò che accade nessuna smorfia di dolore; neppure i flagellatori non imprimono alcun impeto al loro gesto essi sollevano la frusta che non ricadrà più. Allo stesso modo il giudice seduto su un piano rialzato sulla sinistra e l'uomo posto di spalle sono impassibili. Non parlano i 3 uomini in primo piano anche se esiste un accenno di moto in una mano del personaggio a sinistra sono immobili ognuno assorto nei loro pensieri e a guardare ciascuno un punto diverso.
Questa assoluta immobilità è caratteristica di Piero che come Paolo Uccello blocca tutto riconducendo ogni oggetto a forma geometrica ideale ma a differenza di quest'ultimo Piero incatena tutti gli oggetti in un'unica rete prospettica. Ogni movimento ne turberebbe l'equilibrio. La luce chiara individua ogni oggetto ne evidenzia la forma e la posizione; essa è diurna ferma razionalizzatrice. Il colore è il mezzo per permettere alla luce questa chiarificazione dell'oggetto-idea. A volte contribuisce a far sembrare l'uomini non di carne ma di bronzo o di marmo e le vesti di pietra dura. Anche il cielo non ha trasparenza atmosferica. Ma è marmoreo. La linea circonda i colori è di origine fiorentina e costruisce le geometrie dei volumi. Manca il chiaroscuro o più esattamente le ombre sono colorate. Piero mette il tema principale del dipinto al lato poiché non è il tema che interessa a Piero ma cogliere il senso che lega l'uomo e il mondo.
Il Battesimo di Cristo: ha le stesse caratteristiche della flagellazione si può notare che il colore del corpo di Cristo è lo stesso dell'albero la luce è diurna e tutto il dipinto è formulato sulla sezione aurea.
Storie della croce: opera più importante di Piero. Egli non segue l'ordine cronologico della narrazione impagina gli affreschi seguendo un'opera compositiva. Tutte le scene maggiori sono divise verticalmente n due settori: quello in alto contenute entro due lunette archiacuti,da alberi. Quelle mediane hanno a sinistra uno spazio aperto e a destra un spazio delimitato; in basso le due battaglie presentano a sinistra i vincitori a destra i vinti. Anche le scene più piccole della parete di fondo mostrano corrispondenze:i due profeti in alto ; lo spazio costruito dalle diagonali dei legni al centro e in basso l'intimità dei due interni. La morte di Adamo : gruppo di 4 astanti posti attorno ad Adamo morente:la vecchia Eva che si appoggia ad un bastone e sostiene il capo di Adamo si curva lievemente facendo una curva parallela alla cornice;la giovane di prospetto immobile con il volto sferoidale aureolato con la treccia bionda incorniciata dagli alberi alle spalle;Seth figlio di Adamo che ormai fato vecchio ascolta le ultime parole del padre e infine il giovane che appoggia l'ascella sul bastone. Essi si dispongono a semicerchio.
Incontro della regina di Saba con Salomone:l'evidente ritrattistica dei borghesi che assistono viene assorbita dalla loro posizione entro un'architettura aulica. Anche gli scudieri che attendono reggendo i cavalli mentre la regina è inginocchiata davanti al ponte sono trasfigurati dal rigore dalla costruzione. I 23 Animali si dispongono a squadra.
Sogno di Costantino:viene rappresentato l'imperatore la notte prima della battaglia. Sullo sfondo ci sono le punte delle tende dietro a quella del generale che è una tenda a base cilindrica sormontata da un cono aperta sul davanti. L'asse cilindro cono è il palo che regge la tenda e rende evidente il centro del cerchio di base che costituisce lo spazio interno. Davanti al palo c'è il letto dell'imperatore che dorme vegliato da uno scudiero e da due sentinelle in armi. Dall'alto a sinistra uno scorcio da dove esce l'angelo Il buio della notte è improvvisamente illuminato dalla luce angelica che non è diffusa ma proiettata a fascio conico tutto ciò che non colpisce resta in ombra. Diverso è il criterio di illuminazione e divario è il criterio di proiezione infatti mancano gli elementi come pareti laterali travature ecc. Lo spazio è creato dalla luce i cui limiti sono l'interno della tenda,e davanti le due sentinelle che sono disposte in posizioni inverse. In quest'opera per la prima volta si pone il problema dell'illuminazione notturna che basata sul rapporto tra luce e ombra però non si ha la concomitanza dei due elementi indipendenti lo spazio e la luce che lo ricopre ma si ha una sintesi di essi.
Battaglia del ponte di Milvio:tutto è immobilizzato Costantino avanza tenendo in mano una piccola croce bianca e dall'altra sponda del fiume l'armata di Massenzio scappa. In alto il cielo azzurro con nuvole bianche emana una chiara luce che mette in evidenza ogni particolare le lance i corpi degli uomini e anche l'erba delle zampe dei cavalli. Le limpide acque del fiume riflettono alberi e case mentre un piccolo gruppo di anatre nuota tranquillo anche l'acqua è ferma non c'è una vibrazione.
Dittico di Battista Sforza e di Federico da Montefeltro:sul recto ci sono i ritratti dei due coniugi mentre sul verso i rispettivi trionfi. I duchi sono raffigurati di profilo come era usanza medievale evitando così ogni analisi psicologica essi sono realizzati volumetricamente non per via del chiaroscuro ma attraverso i toni coloristici. Il pallido viso di Battista tondeggiante ha superfici levigate esaltate dalla luce e per contrasto dalla ricca acconciatura niente lo turba, anche il velo che ricopre la guancia è così trasparente che non ha effetti sul volto.
Questa variazione dei colori è resa ancora evidente in Federico dove il cappello e la tunica sembra che girano perché il loro colore rosso dimostra mediante la luce che assorbisce,le diverse posizioni dei piani dentro lo spazio;il colletto è evidenziato dalla sottile linea bianca;le due zone rosse danno risalto al colore grigiastro del volto;tutto questo determina il distacco dalla realtà. É presente una minuziosa rappresentazione dei particolari come ad esempio l'acconciatura o lo sfondo tipiche dello stile fiamminga. Per quanto riguarda il trionfo tutto è immobile entrambi vengono raffigurati su un carro davanti a quello di Federico davanti al carro sono raffigurate le virtù;in entrambi i disegni sotto l'immagine è presente una scritta di significato classico.
Madonna di Senigallia:vi sono elementi fiamminga nella luce che penetra in stanza mettendo in risalto anche l'ombra delle cornici piombate dei vetri.
Pala di Brera:I santi e gli angeli si raggruppano a semicerchio intorno alla Madonna che è il centro mentre lo spazio davanti è occupato da Federico, dai pezzi di armatura in terra e dall'asta disposta trasversalmente tre lui e la base del trono. La scena si svolge entro un'architettura classica che riprende quella di S. Ambrogio di Leon Battista Alberti, con volte a botta. L'uovo che fin dall'antichità è il simbolo della creazione qui significa perfezione geometrica è illuminato da una luce uniforme e indicato dalle linee prospettiche. Tutti i volti sono a forma ovoidale . Le mani non sono state fatte la P. della Francesca.
Verrocchio:oltre che un pittore è anche uno scultore;le caratteristiche che lo distinguono sono: la sapienza dell'orafo,la ricerca accurata del particolare, la levigata compiutezza dell'opera. Verrocchio inserisce la sua statua nello spazio,ampliando il rapporto uomo e ambiente. Ma la conquista umana dello spazio avviene non con violenza non con uno scatto improvviso,ma con un lento e graduale moto, con una morbida vibrazione chiaroscurale delle superfici. Le sue opere minori che gli sono state attribuite poco tempo fa sono:La lastra tombale di Fra Giuliano,l'angelo di destra del sepolcro al Cardinale del Portogallo.
Inizia ad avere incarichi importanti intorno ai 30 anni quando ricopre con una lastra la tomba di Cosimo Vecchio in San Lorenzo che può sembrare semplice in apparenza ma è tutto frutto di calcoli geometrici;oltre al gioco delle linee all'interno le due figure principali che sono il quadrato e il cerchio ricordano molto quelle usate da Brunelleschi nella basilica di San Lorenzo.
Il David:è fra le prime opere più significative di Verrocchio. C'è una plastica asciutta ,una magrezza delle forme, una nettezza e incisività della linea (nei tendini nell'ossatura nelle gambe),
una certa rigidezza con spezzature improvvise(nel gonnellino) elementi che si avvicinano ad altri autori,ma ci sono anche elementi tipici del Verrocchio ad esempio: i trapassi dolcemente modulati, la compostezza del volto, il sorriso a fior di labbra. Proprio il sorriso non è una vera e propria novità infatti è molto simile ai sorrisi delle stratue greche,delle statue del duomo di Bamberga,di un angelo nella cattedrale di Remeis e nel dipinto Pulpito a Pistoia, ma il suo significato è nettamente differente: nelle statue greche è espressione dell'2idea2 eterna e immutabile dell'uomo;il sorriso delle statue del duomo di Bamberga esprime l'impeto della religiosità medievale tedesca;il terzo indica la raffinata,elegante, aristocratica sensibilità del gotico francese e l'ultimo esprime la gioia nel portare a Maria la volontà del signore. Il David invece sorride per la conoscenza della sua superiorità e delle sue qualità che lo hanno condotto a trionfare contro un nemico ignoto tanto più forte non per l'aiuto divino ma per l a sua virtus. La più grande differenza con il David di Donatello è che questo era stato fatto per essere posto in una nicchia o comunque entro una cornice ideale;invece quello di Verrocchio per la posa libera e articolata per il divergere delle direzioni di alcuni elementi(la spada,il braccio sinistro) nessuna cornice potrebbe tenerlo.
Monumento funebre di Piero e Giovanna de 'Medici:alcuni elementi derivano da altre opere illustri:dal monumento Bruni lo schema del sarcofago entro l'arco;dal Monumenti Marsuppini il motivo del sarcofago mosso e sorretto da zampe di leone sulle quali partono decorazioni floreali; dagli stipiti della porta del Ghiberti la decorazione naturalistica attorno all'arco. Ma tutti questi elementi vengono assemblati per creare una grandiosa opera. Gli elementi nuovi introdotti da Verrocchio sono: la sua collocazione non appoggiata al muro,ma inserita in un arco tra 2 ambienti, vi è dunque una doppia illuminazione una anteriore e una di spalle.
Esse sono di diversa intensità chiara quella della fronte rivolta verso la sacrestia attutita quella dall'alto verso il basso. Le due luci si incontrano nel punto centrale dell'arco sul piano trasversale costituito dalla grata bronzea. L'accentuato movimento delle superfici è accentuato dalla moltitudine di materiali usati la pietra e il marmo (l'arco) il po'infilo rosso e verde (il sarcofago),il bronzo(le zampe del leone e gli ornamenti), e dalla loro risposta alla luce.
Putto con delfino: è un eros volante discendente da antichi putti classici ma nuovo per la forma slanciata, appoggiato su un piede solo,proiettato nello spazio da una linea obliqua. La forma è stata creata per essere ammirata da ogni parte articolata ricca di moto,superfici in bronzo lisce che toccate dalla luce avevano come conseguenza una molteplicità di riflessioni ampliate dall'acqua della fontana che rendeva ancora più lisce le superfici.
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