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ORIGINI DELL'ATEISMO NEL MONDO GRECO
Nel tentativo di ripercorrere le tappe del pensiero ateo, notiamo come ve ne fossero gią ampie tracce nel mondo greco.
Costruiamo allora una breve cronologia:
475 a.e.v. Nasce il poeta Diagora di Melo, considerato il primo ateo, il quale si dice fosse stato spinto all'ateismo nel vedere che gli dči permettevano che fosse felice un uomo colpevole,
a quanto pare, di avergli rubato un poema .
V secolo a.e.v. Nasce in Grecia il pensiero atomista, molto avanzato dal punto di vista scientifico: la materia si ritiene composta da elementi microscopici e non esiste alcuna realtą trascendente.
Suoi massimi esponenti sono Leucippo e Democrito.
432 a.e.v. Atene, si svolge il processo di empietą contro il filosofo Anassagora, costretto all'esilio.
415 a.e.v. Atene, il filosofo Protagora compone un Trattato degli dči, che inizia con queste parole:
" Intorno agli dči non ho alcuna possibilitą di sapere né che sono né che non sono. Molti sono gli ostacoli che impediscono di sapere, sia l'oscuritą dell'argomento sia la brevitą della vita umana" .
Sono le uniche parole che rimangono, in quanto le sue opere saranno bruciate nella piazza del mercato: il primo rogo di libri della storia occidentale colpisce, dunque, un non credente.
403 a.e.v. Muore l'ateniese Crizia. Fu il primo a formulare la tesi della religione quale instrumentum regni : gli dči sarebbero stati inventati dalle autoritą per mantenere tranquille le popolazioni.
Fine del secolo V a.e.v. Si susseguono ad Atene i processi di empietą. Di uno di essi fa le spese Teodoro detto l'ateo, bandito dalla cittą. Egli esortava tutti a rubare e a compiere sacrilegi giacchč pensava non vi fosse nessuna divinitą che lo potesse fermare o punire che quello che avrebbe fatto.
Circa 350 a.e.v. Nel mondo greco il numero di atei č diventato cosģ cospicuo che Platone, nel decimo libro delle Leggi, č spinto a scrivere la prima trattazione sistematica del fenomeno.
Platone propone l'introduzione di pene severe: cinque anni in una casa di correzione per gli atei semplici, e l'ergastolo per gli atei dissoluti.
Fine del IV secolo a.e.v. Si diffondono le scuole filosofiche degli scettici e dei cinici, entrambe decisamente lontane da considerazioni metafisiche.
Fine del secolo IV a.e.v. Con la Sacra iscrizione, Evemero di Messene elabora la teoria che gli dči non sono altro che antichi uomini famosi divinizzati dopo la morte: tesi che, dal suo nome, sarą detta
" evemerismo " .
III-II secolo a.e.v. Si diffonde l'epicureismo, sebbene il suo fondatore Epicuro non possa essere strettamente considerato un non credente, in quanto afferma l'esistenza degli dči (forse soltanto per motivi di sicurezza e comunque ritenendoli assolutamente incapaci di influire sulle vicende umane). La sua scuola sarą sempre considerata come miscredente, e nel corso dei secoli il termine " epicureo" costituirą uno dei sinonimi con cui identificare gli increduli.
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