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Periodo compreso tra la metà del 700 e gli inizi del 800, nel quale si è convinti di poter raggiungere un NUOVO CLASSICISMO recuperando la civiltà antica. Grazie a questo amore per l'antichità vengono recuperate opere antiche e si apre il campo della ristrutturazione. Vengono aboliti gli sfarzi del barocco.
Questo trova giustificazione ne RAZIONALISMO CLASSICO che cerca quella chiarezza, quella oggettività che si trova solo, per gli artisti neoclassici, nella cultura classica.
Prima che abbia inizio la teorizzazione, nelle opere vediamo: schiarimento dei colori, evitare i contrasti chiaroscurali e dare forma geometrica alle strutture.
Il vero teorico neoclassico è Winklemann. Egli ritiene che l'opera d'arte si espressione del bello ideale e si debbono mettere in luce gli aspetti più belli della natura. Per lui solo i greci raggiunsero il bello ideale, e quindi si deve ammirare l'opera greca e imitarla.
Con la parola ROMANTICISMO si indica il momento in cui il sentimento prevale sulla ragione. Questo movimento sorge in opposizione al classicismo e proclama la sua superiorità rispetto alle regole e modelli greco-romani. Poiché il valore assoluto delle regole classiche viene sostituito dalla libera creatività, il romanticismo coincide con le tendenze liberali della prima metà del 800. L'artista romantico vive intensamente tutte le vicende politiche e sociali della sua epoca.
Poiché l'opera d'arte non è soggetta a regole, quelle regole che si imparano a scuola, ciò evidenzia che artisti si nasce e bisogna combattere contro la scuola poiché è la morte della libertà dell'artista.
L'opera d'arte rappresenta un sentimento soggettivo e da ciò ne segue che l'opera è frutto del GENIO. Ad esso non si possono dare regole ne leggi.
I temi romantici non trattano più il mito come il neoclassicismo ma temi del medioevo o meglio quell'epoca storica che va dalle origini cristiane al 600 perché sono sentiti più vicini dagli artisti del tempo.
Essendo ancora l'Italia legata al suo classicismo questo movimento, con il nome di STURM UND DRANG, si dilaga di più in Francia, Inghilterra e Germania.
La fioritura di questo movimento si ha nel XIX secolo e si propone di aderire all'aspetto esteriore delle cose e della vita, di descriverne i particolari e di fissarli su una tela così come sono nella realtà; infatti un'opera realista è quell'opera che possiede una visione spiccata della realtà.
In questo periodo viene inventata la macchina fotografica, che sembra molto più appropriata della pittura o della scultura a riprodurre il vero con obbiettività.
In questo momento all'artista si aprono due strade:
Aderire al metodo scientifico ed indagare sulla sulla realtà oppure (e ciò porterà al realismo, al naturalismo e al verismo)
Rivendicare all'io individuale ogni supremazia e rifugiarsi nel sogno (questa, che è una ripresa romantica, porterà al simbolismo.)
La parola "realismo" significa descrizione della realtà così come appare ai nostri occhi.
E' soltanto poco prima della metà dell'800 che la parola realismo viene usata nel senso stretto di riproduzione oggettiva della realtà, senza aggiunte da parte del pittore, senza interpretazioni.
Si sviluppa in Francia nella seconda metà del secolo scorso . Gli artisti cercavano un tipo di espressione più immediata, capace di riflettere le intime vibrazioni dell'animo e i più mutevoli aspetti della natura. Questo fu uno dei primi movimenti che espressero una chiara ribellione al passato, sentito come estraneo alla nuova sensibilità.
Gli artisti cercano ispirazione nella natura e dipingono il vero con paesaggi luminosi studiando gli aspetti della luce del sole. EN PLEIN AIR.
I principi delle loro opere sono:
Resa della realtà. Poiché noi viviamo in mezzo ad essa e stabiliamo un rapporto con lei la si deve rappresentare nel suo insieme e dal punto di vista in cui la vediamo. Si deve rappresentare quindi la realtà naturale, umana e cittadina. Sempre parlando della realtà, gli impressionisti si rendono conto che noi la percepiamo come una totalità e continuità. Ogni oggetto vive in un contesto generale che, collegando l'uno all'altro, non ha mai termine.
Da qui trae origine l'indifferenza al tema: qualunque soggetto sia trattato, esso vive solo perla vita che gli da l'artista.
Lo spazio non è definibile secondo le norme della prospettiva poiché noi vediamo anche attraverso la coda dell'occhio, quindi nella pittura nulla potrà essere definito o isolato.
La luce è l'elemento indispensabile per la visione: tutto ciò che abbiamo davanti lo vediamo se illuminato. Da qui lo studio accurato della luce e del colore. L'impressionismo è il trionfo del colore. Le ombre sono fatte con colori per lo più complementari. L'uso di questi diventa sistematico e genera una grande luminosità nei quadri.
A partire dal 1880 circa, ci si pone il problema di come dare consistenza all'impressione. I pittori di quest'epoca cercano di continuare il lavoro degli impressionisti ma in un certo senso lo cambiano rendendo la pittura un scienza. L'uso del colore è diverso: vengono accostati colori con il loro complementari, cosi che la fusione avvenga nella retina dell'osservatore. Ai colori viene data la forma di puntini POINTILLISME che però verrà cambiato secondo il gusto del pittore.
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