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LUIGI PIRANDELLO
Pirandello pone al centro della sua analisi il problema della soggettività . Il positivismo ottocentesco ha sostenuto l' esistenza di una realtà unica , indipendente dal soggetto e perfettamente conoscibile : attraverso un' attenta analisi della realtà Pirandello porta a un definitivo tramonto l' idea classica di individuo forte e razionale , dimostrando la fragilità della condizione umana . Poiché il mondo esterno viene vissuto e visto attraverso il filtro della nostra soggettività , è impossibile che la conoscenza di esso sia univoca . E' quindi inutile cercare al di fuori di noi una realtà unica , eterna e universale capace di contrastare la fragilità umana , perchè la realtà esterna è una costruzione diversa per ogni uomo , il risultato di un lungo processo graduale, che si sviluppa in stretto rapporto con l' esperienza personale . In questo clima di relativismo gnoseologico Pirandello nel 1908 scrive ' L' umorismo ', una riflessione sul comportamento che l' uomo dovrebbe assumere nei confronti della vita . Per Pirandello l' umorismo nasce dalla riflessione che , concentrandosi su un sentimento e scomponendolo nei suoi aspetti contraddittori , ne fa sorgere un altro opposto , ma anch' esso autentico , quello che Pirandello chiama sentimento del contrario . L' uomo osserva il mondo e cerca di farsi di esso idee generali da usare come guida certa, poiché non potrebbe sopportare l' idea di un mondo sempre diverso , in continua mutazione . La vita , che ha sempre a che fare con queste apparenze , diventa così una molto enorme pupazzata , una fantasmagoria meccanica , quasi come il guscio di un lumacone , che si porta sempre dietro a fatica la propria abitazione , la quale può frantumarsi per un nonnulla da un momento all' altro . Umorista è invece chi si spinge con la riflessione sempre più lontano dalle illusioni di cui è preda l' uomo , si toglie la maschera ed arriva così a scorgere nel mondo quell' abisso profondo che è la mancanza assoluta di un senso . Umorista è colui che ha compreso questo gioco consolatorio creato fino ad ora dall' uomo per nascondere a se stesso la tragicità della vita , e che quindi cerca di mostrare l' assurdità di tale gioco . Il primo umorista per Pirandello è stato Copernico , che ha avuto il coraggio di decostruire l' immagine orgogliosa che l' uomo si era fatto di sè , come centro e scopo del cosmo, catapultandolo in un Universo senza confini .
La riflessione dell' umorista va oltre l' apparenza e smonta le nostre certezze: 'la riflessione si insinua acuta dappertutto e tutto scompone: ogni immagine del sentimento , ogni finzione ideale , ogni apparenza della realtà, ogni illusione ' . La causa di questo bisogno dell' uomo di ricondurre tutto a un senso rassicurante per quanto illusorio è per Pirandello quella macchinetta infernale che è la logica : 'una pompa a filtro che mette in comunicazione cuore e cervello' , trasformando ' il povero sentimento' in 'un' idea astratta e generale'. Per Pirandello la Natura si è mostrata benevola nei confronti del genere umano perchè gli ha concesso in esclusiva la ragione , e di conseguenza la possibilità di 'sentirsi vivere' . Da questa analisi , la immagine dell' uomo risulta seriamente compromessa : l' ideologia pirandelliana ha la tendenza a distruggere la forza dell' individuo che si reputa un essere coerente e determinato nei propri propositi . Decostruire è lo scopo di Pirandello e ciò si esprimerà in tutta la sua produzione teatrale e letteraria .
Il romanzo più famoso di Pirandello è sicuramente ' Il Fu Mattia Pascal ' . Mattia Pascal è un piccolo borghese che si trova imprigionato nella ' prigione ' di una famiglia insopportabile e di una misera condizione sociale : la sua aspirazione è fuggire dal piccolo paese in cui vive per ottenere l' agognata libertà . Inaspettatamente una serie di coincidenze favorevoli lo aiutano : vince un' ingente somma di denaro al casinò di Montecarlo e contemporaneamente i suoi familiari lo ritengono morto , avendolo riconosciuto in un cadavere ritrovato in città . Mattia decide di approfittare della situazione , fugge dalla sua identità e per un certo periodo viaggia . Sente poi la necessità di una vita stabile , così , attribuendosi una nuova identità sotto il nome di Adriano Meis , si stabilisce in una casa a Roma . Ben presto si accorge che questa libertà non è totale e avverte la mancanza di un' esistenza sicura e tranquilla , con fondamenti stabili , di una casa tutta sua e di un passato pieno di ricordi . Nel rapporto tragicomico con l' umanità varia della pensione del signor Anselmo Paleari , Mattia Pascal capisce che il suo tentativo di crearsi una nuova identità , autentica e libera è fallimentare , perchè la libertà è più costrittiva di una prigione , il passato non può essere dimenticato e una vita senza affetti e legami non può definirsi tale . Così , dopo la simulazione del suicidio di Adriano Meis , cioè la sua seconda morte , Mattia Pascal decide di riacquistare la sua originaria identità e torna al paese . Qui però la realtà è cambiata , gli abitanti non lo desiderano più , la moglie si è rifatta una vita con il suo migliore amico : Mattia Pascal allora si trasforma per l' ultima volta e decide di tornare a vivere isolandosi dalla collettività , nella biblioteca ricavata nell' abside di una chiesa sconsacrata . Ritrovata la pace e perduta la felicità , Mattia Pascal comincia a ricordare e a ricostruire la sua storia , nella condizione di forestiere della vita .
E' durante il soggiorno di Adriano Meis a Roma che veniamo esplicitamente a contatto con la filosofia umoristica di Pirandello : qui infatti Anselmo Paleari espone al suo ospite due originali teorie , che la critica usa chiamare come strappo nel cielo di carta e lanterninosofia . Mettendo a confronto il teatro classico con il teatro moderno , il signor Paleari propone al protagonista una riflessione sulla differenza tra uomo antico, di cui emblema è Oreste , e l' uomo moderno , rappresentato da Amleto . Oreste , che vendica l' onore tradito del padre uccidendo la madre , è convinto di conoscere una realtà assoluta ed eterna , di sapere distinguere tra bene e male . Ma se nel momento in cui Oreste , uomo certo e risoluto , sta compiendo la sua vendetta , si aprisse uno strappo nel cielo di carta della scenografia , che rompesse l' uniformità del fondale egli rivolgerebbe ad esso lo sguardo e diventerebbe Amleto , uomo dubbioso e incerto. Infatti basta un nulla per mettere in crisi le costruzioni che noi stessi creiamo per mascherare il nulla che sta dietro al nostro ' cielo di carta '. Oreste è abituato a considerare vero ciò che non lo è , quello strappo lo costringe in una realtà straniante e priva di certezze . Sempre Paleari mostra la non fondatezza delle nostre costruzioni ideologiche e religiose , tramite la filosofia del lanternino . Il sentimento della vita e del mistero spingono l' uomo a cercare basi stabili e durature, che crede di trovare nel progresso , nella tecnica , nella scienza , ma soprattutto nella fede religiosa . Ogni uomo separa bene e male attraverso il proprio lanternino interiore, che traccia intorno a lui un cerchio di luce più o meno ampio al di là del quale sta l' ignoto , il buio , che prende luce dai lanternoni , cioè dalle grandi ideologie che orientano l' umanità . Se uno o più di questi lanternoni si spengono , l' uomo si sente sperduto , come formiche che non trovano più la bocca del formicaio . Mattia Pascal raggiunge la consapevolezza che la forma fa soffrire , ma è indispensabile alla vita di ogni uomo; non diventa un filosofo ma , divenuto consapevole di non potersi più illudere , scopre l' impossibilità di un processo di formazione individuale , così diventa un umorista . Da questo romanzo esce quindi un uomo che recita ogni volta ruoli diversi nella vita , un uomo che ha perso la sua personalità unica e permanente : il concetto di individuo viene distrutto , perde la sua identità , fino a diventare nella sua forma estrema uno, nessuno e centomila , che è appunto il titolo del secondo romanzo di successo di Pirandello . ' Uno , Nessuno e Centomila ' è un romanzo di scomposizione della vita, perchè assistiamo all' autodistruzione di un individuo , causata dall' acquisita consapevolezza della impossibilità di darsi una forma coerente ed autentica e della falsità dei rapporti che ci legano agli altri . Il protagonista Vitangelo Moscarda entra in crisi quando la moglie gli fa notare che il suo naso pende verso destra , particolarità che lui non aveva mai osservato . Da qui nasce lo sgomento per le centomila immagini diverse con cui gli altri ci vedono , immagini fallaci e mai corrispondenti al vero. ('Ciascuno se lo poteva prendere quel corpo lì , farsene quel Moscarda che gli pareva e piaceva , oggi in un modo o nell' altro , secondo i casi e gli umori ') . Moscarda arriva però alla terribile conclusione di non essere centomila solo per gli altri , ma anche per sè ; emozioni e desideri ci condizionano a tal punto da farci cambiare continuamente forma , fino a farci diventare solo una metamorfosi continua di noi stessi : è la crisi della persona , del principio di identità . Moscarda decide di distruggere le immagini di sè che sono negli altri e in lui stesso , ma per raggiungere tale obiettivo si deve irrimediabilmente estraniare dalla realtà e da quelle credenze su cui si basa il nostro io. Rinuncia al suo nome per lasciare che la vita si viva in lui, senza più sentimenti e memoria . Distrutta l'identità egli può ritenersi libero , ma rinchiuso nella forma della disidentità che equivale alla follia : rinchiudendosi in un ospizio si sottrae definitivamente al meccanismo della rappresentazione .
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