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La definizione di architettura Romanica che la critica ha attribuito alla produzione dell'XI e XII sec. è legata direttamente alla rivalutazione dell'arte medievale e nasce dalla convinzione ottocentesca del risveglio, successivo al fatidico anno 1000, di un'attività costruttiva che riprende in modo libero le forme della tradizione romano-classica e crea un linguaggio figurativo nuovo, rappresentativo degli ideali comuni a tutta la civiltà occidentale, in analogia con il contemporaneo processo di formazione delle letterature romanze.
Nonostante i limiti di imprecisione, come il fatto che al rinnovamento artistico contribuiscono in modo sostanziale regioni che non hanno nulla a che fare con lo sviluppo delle lingue romanze, il termine "Romanico" ha goduto di una vastissima diffusione.
Si sottolinea lo sviluppo pressoché europeo dell'esperienza Romanica, univoca pur nel manifestarsi di tendenze diverse nelle singole regioni, in confronto al raggio di azione limitato ad un preciso ambito territoriale, che ebbero in genere i movimenti dell'arte altomediovale (es.: l'arte Carolingia).
Lo studio e la riscoperta delle tecniche costruttive monumentali romane e la rinascita della grande scultura sono fenomeni che interessano tutte le regioni del Romanico. Un fenomeno importante per giustificare affinità e analogie di regioni fra loro lontane è la nuova mobilità di persone e merci, conseguenza della ripresa economica e commerci dopo l'anno 1000, ma anche delle spedizioni militari e soprattutto dei pellegrinaggi.
I caratteri originali dell'organismo architettonico romanico si individuano nel processo di trasformazione della basilica cristiana in una struttura compatta e solida, su pilastri quadrati o compositi, con poche aperture che evidenziano lo spessore dei muri: e arricchita da una serie di elementi di dettaglio che articolano in senso plastico le pareti (lesene, archetti pensili, arcate cieche, nicchie, e in generale motivi che discendono più o meno dall'architettura ravennata).
Tuttavia il momento che qualifica l'organismo architettonico romano è quello in cui l'intero edificio, compresa la navata principale, viene coperta con volte a crociera, realizzando una totale continuità muraria. In particolare si tratta di volte a crociera costolonate su pianta quadrata che dà origine all'organismo della campata.
La volta a crociera costolonata è formata dall'incrocio diagonale di due volte a botte; la volta a crociera scarica il peso della copertura verso i quattro punti di ricaduta degli archi, consentendo di concentrare le spinte nei contrafforti e di alleggerire la parete. La volta a botte invece scarica il proprio peso uniformemente lungo le pareti che la sorreggono. Tutto si risolve in un vano avvolgente e massiccio, sviluppato in profondità e plasticamente scandito da ricorrenti membrature.
L'organismo statico strutturale della chiesa romanica consiste essenzialmente in un sistema atto a consentire la stabilità delle volte della navata maggiore, mediante l'impiego delle controspinte operate dalle navate minori: si tratta in definitiva di scaricare la spinta, altrimenti eccessiva, della navata maggiore su una base più ampia. Il perfezionamento di questo concetto prevede l'adozione di volte a crociera costolonate, che concentrano le spinte in una serie di punti isolanti.
CARATTERISTICHE DELL'ARCHITETTURA ROMANICA:
lesene (elemento architettonico con funzione decorativa costituito da un semipilastro a limitato rilievo diverso da parasta)
archetti pensili (perché sono "appesi" e non hanno continuità col terreno)
nicchie
arcate cieche
uso volta a crociera (totalità continua muraria)
la chiesa diventa uno spazio trascendente profondità atmosferica
graduata densità delle ombre
spessore ingente delle masse
schema planimetrico longitudinale a una, 3 o più navate
presenza del coro e della cripta
facciate turrite derivanti dal westwerk carolingio con tre torri, due torri "facciata armonica", o una torre sull'asse; o fronte a capanna.
Per quanto riguarda l'architettura si possono individuare due linee di tendenza:
committenti e architetti che guardano alla tarda antichità facendo rivivere l'esempio grandioso e luminoso delle basiliche paleocristiane appartengono PISA, FIRENZE E VENEZIA.
forme architettoniche più solide e austere tipiche dell'architettura tardo imperiale appartengono AREA LOMBARDO-EMILIANA, domini normanni nel meridione soprattutto in PUGLIA E SICILIA.
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