La
nascita della stampa in Europa
A metà del '400 nasce la
stampa a caratteri mobili che porta alla nascita dell'uomo tipografico. La
stampa aiutò a creare una lingua nazionale e a favorire la nascita di una
cultura di massa. Si ampliarono le notizie e la loro diffusione. L'importanza
crescente della stampa fece si che questa si attirasse le attenzioni delle
autorità, che la utilizzarono sia a proprio vantaggio che censurandola, li dove
veniva considerata una minaccia.
Per praticare il lavoro
di tipografo, quindi, c'era bisogno di ottenere una licenza e le notizie
dovevano essere preventivamente controllate dagli organi preposti. La libertà
di stampa, però, tornò tema principale dei principali dibattiti con l'avvento
della riforma protestante. Tutto ciò generò l'aumento dell'alfabetizzazione, la
nascita della cultura borghese-capitalista, che criticava l'autorità. Nei paesi
cattolici, però, tutto ciò generò un aumento della censura impedendo
l'alfabetizzazione e il formarsi di una cultura borghese libera da vincoli
religiosi.
All'inizio del '600,
intanto, erano nati i primi giornali che supportavano gli avvisi. In Francia
nasce "Occasionel", "Canards" (giornale di 8-16
pagine, con illustrazioni) raccontava eventi straordinari.
I pamphlet e i libel, che erano di stampo elitario, furono censurati. I
veri mezzi d'informazione, però, erano i settimanali, che contavano un alto
numero di abbonamenti, anche se, in ogni caso, la stampa era sotto il controllo
delle autorità e quindi le notizie avevano tutte carattere istituzionale. Il
gazzettiere, infatti, era un compilatore asservito al potere e i lettori ne
erano a conoscenza.
La svolta, per quanto
riguarda i giornali, si ebbe in Olanda. Nacquero giornali che trattavano di
notizie internazionali, di economia e commercio. SI ebbero le prime
gerarchizzazioni delle notizie, riuscendo a dare a questi giornali una
diffusione in tutta Europa.