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Il segno e la pennellata dinamica boldiniana
Quando si guarda un dipinto o più in generale una immagine, il nostro occhio è attratto, assorbito, da innumerevole simboli dal linguaggio pittorico. Quando lo sguardo dell'osservatore punta l'attenzione sulla pennellata, rovescia l'asse visuale, ribalta cioè il senso di questa trasparenza, trasformandosi da sguardo prospettivo in sguardo introspettivo, che punta a intra-vedere attraverso la fattura del piano dell'immagine la personalità, il carattere e la psicologia del pittore. Quanto più è evidente il segno della pennellata, tanto più sono chiaramente leggibili i tratti che reconducono alla personalità del pittore, dei suoi stati d'animo. Ciascuno pittore a suo modo riassume attraverso della pennellata le sue esigenze espressive, le sue idee estetiche, le sue concezione e ispirazioni.
Giovanni Boldini è il magnifico interprete della Belle Èpoque e dei suoi mondani protagonisti, è un grande artista che, partendo dall'ambiente sperimentale dei macchiaioli, si è presto confrontato con l'ambiente internazionale seguendo un suo percorso attraverso un modo del tutto personale di dipingere, sensibile al nuovo ma altrettanto radicato nella tradizione dell'arte italiana ed europea.
Il linguaggio pittorico di Giovanni Boldini è basato sui colori, sulla luce e principalmente sui segni, l'artista unisce il colore al gesto pittorico e trasfigura di modo molto personale e autentico la realtà della città parigina.
Le dame parigine vengono immortalate con le sue pennellate veloci e vibranti. I tocchi di colore, la pennellata dinamica e gestuale boldiniana affascinano colui che guarda, seducendo ed ipnotizzando l' aristocrazia parigina. Il pittore ferrarese si afferma come la massima testimonianza del mondo della Belle Èpoque, come un pittore capace di cogliere l'anima dell'epoca. Il suo genio si esprime in un'arte vivace,vibrante in cui si intuisce la grande capacità d'improvvisazione,nella fissità di modelli e modelle in posa il pittore trova il moto:nei suoi dipinti esplode la gioia di vivere, l'allegria dell'esistenza.
Soprattutto i suoi segni si avvolgono in abiti fruscianti le dame del bel mondo parigino. Il successo e la celebrità tra le signore della capitale francese la critica non può perdonarglielo .Nascono allora il tentativo di farlo passare per un pittore superficiale ,di richiuderlo dentro l'etichetta di piacevole pittore da salotto. In effetti la felicità e facilità della pennellata (una sorta di segno che fa sembrare che tutto sia ottenuto senza sforzo) possono aver infastidito chi magari si dannava sui pennelli senza ottenere riconoscimenti. Nonostante questo l'accusa di facile pittore alla moda cade di fronte all'incanto di opere come : il Ritratto della Contessa Zichy,(olio su tela, 1905) o come il Ritratto di Giuseppe Verdi in cilindro ,( pastello su carta ,1886).
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