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IL KITSCH
Kitsch è una parola tedesca diffusa verso la metà dell'800 in Baviera, x rappresentare qlks di diverso da qll richiesto.
Caratterizzato da una negazione dell'autentico, attraverso la sua imitazione finì x rappr. Robaccia e in seguito x qualificare prodotti che esibissero falsi valori.La possiamo ritenere l'arte del cattivo gusto, xò cm qlks di più complesso infatti, nella sua esecuzione, coinvolge aspetti nono solo etici ma anke estetici. Si sn occupati del kitsch molti critici non ke arkitetti e designer, Walter Benjamin, Clement Greenberg, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Abraham Moles e molti altri.Cn il kitsch si ha in un certo senso il falso autentico, ossia un oggetto che ne simula un altro, diventando un surrogato. E' un fenomeno che ha avuto i suoi momenti di ascesa, cm ad esempio cn lo stile neogotico, durante il primo dopo guerra, negli anni 50',e cn lo stile postmoderno all'inizio degli anni 80'.L'arco di tempo ke intercorre tra l'800 e il 2000, secondo Abraham Moles, viene divisa in 2 parti. La prima caratterizzata dalla crescita della borghesia e della produzione industriale, ankora idealizzata su rimandare in generazione qlsiasi cosa, la seconda invece fondata sulla cultura della nonpermanenza, dell'usa e getta, costituita da oggetti futili e senza alcun valore. Da ricordare ke il kitsch nn interpreta il proprio tempo, lega più argomenti in modo eclettico. Possiamo riconoscere il kitsch dalla sua in autenticità, ke connota ogni suo prodotto, modificandone la "NASCITA". Osserviamo inoltre ke nella tipologia morfologica vi sn alcune costanti: ornamento in eccesso, materiali falsi, accostamento banale dei colori ecc. Anche l'arte religiosa è in pericolo di cadere nel kitsch. L'esempio + eclatante lo abbiamo cn i gelati di Oldenberg, ke oltre a creare gelati cn pellicce, utilizza nn pellicce vere, bensì sintetike, UN FALSO NEL FALSO.
L'ARTE DI DEGAS
Dal punto di vista tecnico Degas nn rinuncia né al disegno ne alla metodologia del bianco e nero, anzi questi due colori neutri, sn fondamentali nei suoi quadri e riesce cmq in ogni caso, a far coesistere il rigore formale. Nn ama rappresentare i paesaggi, ma le sue ambientazioni sn tutte ritratte in luoghi interni tipici parigini, ne abbiamo un esempio dal quadro emblematico: L'assenzio, uno dei suoi quadri + famosi. Fu realizzato tra il 1875 e il 1876,un opera grandiosa, ke cattura ogni minimo particolare senza lasciar intravedere uno studio approfondito, è cm se coloro ke sn ripresi fossero catturati li, spiati in un certo senso, cm un osservatore che può vedere senza esser e visto. La composizione è volutamente squilibrata verso destra proprio per far intendere l'immediatezza in cui sn stati sbirciati. Degas cattura in qst xsn la solitudine, e fa trapelare qnt questa possa incidere l'animo dell'uomo, lo stato d'animo, i pensieri dei due infatti volano nell'aria, senza un filo preciso che li contenga tutti qnt. I due sn vicini fisicamente, ma così lontani cn il pensiero, e anke qui Degas esprime qnt sia inutile la vicinanza qnd nn si riesca a comunicare.l'atmosfera è pesante, ma così realistica, svagata e spontanea, ma malinconica e estranea. Anche altri artisti seguono il volere di Degas, cm ad esempio Monet, cn il quadro: La prugna, dove ritorna un senso malinconico, perso e di solitudine interiore. Degas è attento in modo assoluto alla luce ed ombra, e forse è anche qst ke ne risalta l'effetto nel quadro, infatti alle spalle dei due bevitori appare uno specchio appannato, ke ne accenna le sagome, cm se nn volesse sentire i problemi dei due,velato e sordo.
L'ARTE DI GUTTUSO
Nel 1941 fu premiata la crocifissione di Renato Guttuso, la quale segnò un momento cardinale nella reazione al novecento italiano.
L'impegno civile esprime in termini formali rinnovando la classica scena sacra della crocifissione.
Innanzitutto il quadro è quadrato, a differenza di qll ke esige la tradizione, una figura in senso verticale.
Inoltre la crocifissione resta in qlk modo rappresentanza di prepotenza umana, la nudità di coloro ke sn crocifissi accentua un senso di novità iconografica e qnt sia drammatica la scena.
Guttuso usa toni rossi, accesi, soprattutto puri,incrociando linee, ma in modo particolare, ciò ke più sbalordisce e la posizione del Cristo, il quale è di spalle.
Deduciamo quindi ke Guttuso nn volle rappresentare la sofferenza del Cristo, bensì di qlsiasi uomo, qll d tutta l'umanità.
Inoltre, la scena, nn è cm di solito ritratta nel dopo, ma nel durante, e tutto ciò lo costatiamo anke dagli attrezzi che presenziano in primo piano.
L'ARTE DI COUBERT
Alla fine dell'800, si introduse un'arte ke possiamo collegare all'arte industriale.
Gustave Coubert, negli anni quaranta venne a contatto cn molti intellettuali d'avanguardia, e tra questi fu proprio Proudhon a ispirare in lui una forte passione civile.
Nelle sue opere Coubert, rompe cn il passato, affidando il suo talento alle masse populiste.
Ad esempio ne Gli spaccapietre, dove ritrae la naturalezza di uomini lavoratori, nella continuità e meccanicità delle loro azioni, oppure in Un funerale ad Ornans, nel quale evidenzia sofferenza ma cmq sempre naturale, non in posa, mentre invece dietro vi sn stati mesi e mesi di studi approfonditi.
Ma ciò ke importa ad Coubert, è ke il realismo non è la riproduzione spiaccicata del reale, bensì l'interpretare e fornire un messaggio. Infatti in tutti i suoi quadri, trasparono i suoi gusti, i suoi ideali di vita, cm se volesse simboleggiare in un quadro tutte le sue ideologie. Nei suoi numerosi quadri, troviamo dei nudi di donna ke quasi sempre, rappresentano il realismo legato strettamente alla vita, all'origine del mondo, al simbolo vitale, ne abbiamo un semplice esempio da L'atelier dell'artista, nel quale è presente una donna al centro del dipinto per rappresentare la unicità della femmina.
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