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Un film è definito storico quando tratta vicende (reali o immaginarie) avvenute nel passato ed ambientate in un preciso contesto storico, ricostruito nei dettagli in modo da apparire credibile allo spettatore. Tale filone conferisce alla ricostruzione dell'ambientazione storica un'importanza notevole.
Uno dei film storici che mi è piaciuto di più è "Il grande dittatore" di Chaplin: mette in contrapposizione intanto il pensiero di un folle dittatore Adenoid Hynkel, parodia di Hitler e interpretato da Chaplin, e il pensiero di un povero barbiere ebreo, interpretato sempre da Chaplin, durante il periodo nazista.
Il secondo straordinario aspetto è rappresentato dalla sfida coraggiosa lanciata dal film, e da uno dei pochi uomini liberi dell'epoca, al più straordinario, folle e terrificante protagonista degli avvenimenti ad esso contemporanei: Hitler, il coetaneo di Chaplin (quattro giorni dividono anagraficamente la nascita dei due), stava trascinando il mondo verso il periodo più nero e doloroso della storia del secolo (bisogna ricordare che il film è del 1940).
La grande somiglianza fisica tra i due uomini, Chaplin e Hitler, consentì al primo di imbastire una satira grottesca del secondo (qualcuno sostenne che Hitler copiò i baffetti di Charlot per richiamarne la simpatia), o almeno questo fu il motivo iniziale, unitamente al desiderio di esprimere il proprio disappunto per la piega che stavano prendendo gli avvenimenti, presagendo un futuro doloroso per l'umanità, senza mai immaginare fino in fondo la portata dell'agghiacciante follia hitleriana che presto avrebbe sconvolto il mondo. Dopo la fine della seconda guerra mondiale Chaplin ebbe a dire che se all'epoca della lavorazione del film avesse conosciuto la realtà del nazismo e le atrocità dell'olocausto, probabilmente non se la sarebbe sentita di realizzare un film che si prendesse gioco di quei criminali.
Gli unici riferimenti non diretti nei confronti della Germania nazista, forse per non calar troppo la mano contro il regime, sono i nomi dei personaggi (comunque facilmente riconducibili), i simboli della 'doppia X' al posto della svastica nazista, e l'uso di parole di fantasia nelle iscrizioni del ghetto ebraico (come la parola 'Restauraciz' per ristorante) oppure in lingua esperanto (come 'Cambroj' o 'Vestajoj', in esperanto rispettivamente 'Camere' e 'Vestiti').
La parodia dunque ispirò fin dall'inizio il film, che è straordinariamente comico, per noi spettatori contemporanei ai quali è stata risparmiata la tragica esperienza della guerra e la sua distruzione. L'imitazione risulta perfetta, nei toni e negli atteggiamenti, nel discorso alla folla tenuto dal Führer Adenoid Hynkel, discorso completamente improvvisato e girato in un'unica scena. Come rimane fissata indelebilmente nella storia del cinema la scena deliziosa e intensa nella quale il dittatore danza con il mappamondo sulla musica del preludio del Lohengrin di Richard Wagner (foto sotto).
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