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"Il disegno è la sincerità nell'arte. Non ci sono possibilità di imbrogliare. O è bello o è brutto."
Salvador Dalì
Il surrealismo è un
movimento d'avanguardia nato in Francia nei primi anni Venti e che ebbe vasta
diffusione nel periodo fra le due guerre; esso rivendicava una funzione
costruttrice dettata dalla psiche e dall'interiorità dell'uomo, costruzione
che, essendo assolutamente libera da ogni condizionamento della ragione,
obbedisce esclusivamente al dettato della psiche. Andrè Breton, il fondatore di
questa corrente letterario -artistica (vedi immagine a fianco), scrisse il Manifesto del surrealismo nel
In questo senso c'è davvero una profonda sintonia con il Freud che strappa la maschera dell'Io, per svelare il magmatico ribollire di impulsi e desideri, decisivi nel determinare l'agire umano, benché la ragione cosciente non ne sospetti neppure l'esistenza.Il fine del surrealismo è quello di arrivare a cogliere l'essenza intima della realtà e prendere gli oggetti slegandoli dai nessi logici che li legano fra di loro. Pur obbedendo alle stesse necessità, fra le quali la più importante è l'assoluto automatismo creativo con il quale si rende esplicito il reale funzionamento del pensiero, i pittori surrealisti non appaiono come un gruppo omogeneo (come gli impressionisti francesi). In particolare ognuno di loro ha un suo modo personale di portare alla luce la propria psiche, indipendente da quello degli altri e mai facilmente influenzabile.
Diversi furono gli artisti che si cimentarono in questo tipo di pittura introspettiva; il surrealismo per Salvador Dalì, vissuto per ben 84 anni tra i principali eventi del millenovecento, era l'occasione per far emerger il suo inconscio, secondo il principio già detto prima dell' automatismo psichico al quale diede un nome preciso, "metodo paranoico-critico".
Con ciò intende il metodo spontaneo di conoscenza irrazionale basato sull'associazione interpretativo-critica di fenomeni deliranti", ovvero le immagini che l'artista cerca di fissare sulla tela derivano dall'agitazione del suo inconscio (la paranoia) e riescono a prendere forma solo grazie alla realizzazione del delirio (momento critico).
Discendono da questo metodo e dall'amore per la psicoanalisi anche i tanti cassetti che Dalì dissemina nelle sue opere; derivano da Freud, infatti il pittore se ne è servito per trasformare in disegno le teorie del medico viennese; "sono delle specie di allegorie destinate a illustrare un erto compiacimento nel sentire gli innumerevoli odori narcisistici che emaniamo da ognuno dei nostri cassetti". cassetti che contengono i nostri segreti, le nostre fobie, le nostre paure, e che solamente la psicoanalisi è in grado di aprire.
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