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GIOTTTO - IL DONO DEL MANTELLO
(affresco)
Francesco, che indossa un umile saio, dona al povero cavaliere il proprio mantello. Grazie al chiaroscuro le figure hanno volume e una certa naturalità: esse sembrano quasi proiettarsi verso di noi emergendo dall'affresco. Si nota la profondità del paesaggio, nel quale si trova un monastero e una città fortificata. Tutto è rappresentato secondo precise regole geometriche.
SIMONE MARTINI - ANNUNCIAZIONE
(tempera e oro su tavola)
La cornice originale è andata perduta, la cornice attuale presenta 5 archi a sesto acuto intagliati. La pittura presenta l'Arcangelo Gabriele in ginocchio davanti alla Beata Vergine le porge una fronda d'ulivo annunciandole la volontà divina. Sul lato destra è raffigurato Sant'Ansano e a sinistra Santa Massima. I corpi della vergine e dell'Arcangelosono privi di qualsiasi consistenza materiale. Maria è avvolta in un mantello blu con una bordatura dorata. Il suo volto, reclinato sulla spalla destra, indica un sentimento di pudore. Nonostante la loro bidimensionalità i personaggi sono inseriti in uno spazio reale.
FILIPPO BRUNELLESCHI - SAGRESTIA VECCHIA
Si trova nella basilica di San Lorenzo ed è composta da uno spazio cubico sovrapposto da una cupola ombrelliforme. Tale cupola presenta 12 finestre circolari.
FILIPPO BRUNELLESCHI - IL SACRIFICIO DI ISACCO
(formella in bronzo parzialmente dorato)
L'angelo interviene nella scena trattenendo il braccio di Abramo. La situazione di quiete della scena in basso si oppone a quella di lotta in alto, dove la spinta in avanti di Abramo che sta per uccidere Isacco è bloccata dalla presa solida dell'angelo che si precipita contro di lui. Il servo in basso a sinistra esce addirittura dalla cornice. Si percepisce un senso di drammaticità.
LORENZO GHIBERTI - IL SACRIFICIO DI ISACCO
(formella in bronzo parzialmente dorato)
I personaggi di sinistra controbilanciano perfettamente con quelli di destra. La roccia divide geometricamente i due diversi momenti della scena. Non traspare però la drammaticità del momento. Isacco è nudo. L'Angelo si materializza dal nulla.
DONATELLO - SAN GIORGIO
(scultura in marmo)
San Giorgio presenta un'orgogliosa postura e una grande tranquillità del volto. Ci appare solido e ben piazzato al suolo. Questa fermezza fisica si adegua con la sua fermezza morale.
DONATELLO - IL PROFETA ABACUC
(scultura in marmo)
La statua va vista dal basso per far si che il profeta appaia congruo e proporzionato. E' una figura imponente e dignitosa. Si ispira ad un popolano qualunque, il volto, infatti, è un vero e proprio ritratto. Esprime i segni di una vita di miserie e sofferenza.
DONATELLO - DAVID
(scultura in bronzo)
David è stato pensato per essere visto dal basso. Alcuni l'hanno identificato come il giovane Ermes che pesta la testa di Argo. David ha un'espressione pensierosa e una postura innaturale. La luce è impiegata come strumento di modellazione.
DONATELLO -
(scultura in legno parzialmente dorato)
Rappresenta una donna dopo il digiuno nel deserto. Ci appare consumata sia nel fisico che nell'animo. Ha il volto ossuto e sofferente, le mani dalle dita lunghe e nodose, i capelli le ricoprono il corpo e piedi scheletrici. La scelta del legno come materiale non è casuale, il legno infatti è un materiale umile.
MASACCIO - IL TRIBUTO
(affresco)
E' un'episodio del Vangelo di Matteo. Cristo e i discepoli entrano nella città di catalfarnao. Gesù incarico Pietro di pescare un pesce nel quale trova un soldo. Ci sono tre momenti rappresentati: a sinistra Pietro che pesca, al centro Gesù che chiede di pescare a Pietro, a destro il tributo. Volti degli apostoli increduli, chiaroscuro. Il paesaggio è brullo e desolato e le montagne sono in successione cromatica. La fonte di luce è il sole.
MASACCIO - CACCIATA DAL PARADISO
(affresco)
Adamo ed Eva cacciati dal paradiso terrestre (Edem). Sono completamente nudi e dipinti con chiaroscuro. Adamo si copre il volto. Eva è straziata e urla dal dolore con la bocca spalancata, si copre i seni e il pube. Il paesaggio è roccioso e privo di vegetazione, cielo senza nuvole.
PIERO DELLA FRANCESCA - BATTESIMO DI CRISTO
(tempera su tavola)
Cristo è al centro diritto come un palo, a destra Giovanni Battista e a sinistra tre angeli assistono alla scena. Ci troviamo nelle acque del Giordano, ma in realtà il ritratto mostra il tevere. A sinistra l'albero rafforza la fermezza di cristo e la chioma forma una cupola. Il paesaggio è nitidissimo, come se fosse tutto in primo piano (città di san sepolcro). Sopra Cristo c'è una colomba.
PIETRO DELLA FRANCESCA - FLAGELLAZIONE DI CRISTO
(tempera su tavola)
Due scene distinte, una all'interno una all'esterno.All'interno ponzio pilato guarda Gesù e i fustigatori, c'è un grande utilizzo di prospettiva. Da sinistra cardinale Bessarione, Bucante da Montefeltro e Giovanni Bacci. Le sofferenze del ragazzo morto di peste sono paragonate a quelle di Gesù.
BOTTICELLI -
(tempera su tavola)
La scena si svolge in una radura verdeggiante con alberi di arancio in fiore, fronde di alloro. A destra Zefiro insegue Clori che viene trasformata in Flora (personificazione della primavera). Al centro Venere si staglia contro una pianta di mirto (essenza sacra). Cupido volteggia sopra Venere e scaglia una freccia infuocata verso una delle tre Grazie. A sinistra Mercurio scaccia le nuvole. La scena è stata probabilmente tratta dall'Asino d'oro (il protagonista si trasforma in asino e assiste al giudizio di Paride). Venere al centro significa di sceglierla come fece Paride, Venere è simbolo di humanitas.
BOTTICELLI -
(tempera su tela)
Venere appena nata dalla schiuma del mare, ma già donna, viene spinta dai venti verso la riva dove Flora l'accoglie. Si nota una bidimensionalità, le onde del mare sono increspature a 'V' e la costa è una linea. Venere ci appare fragile e delicata. Le spalle appaiono spiovente, il braccio sinistro è impossibile e il collo è troppo lungo.
ANDREA MANTEGNA - ORAZIONE NELL'ORTO
(tempera su tavola)
La natura è tutta pietre. Il Cristo è inginocchiato sulla roccia mentre i tre discepoli dormono sulla riva di un fiume che pare scavato tra lisce rocce. Sullo sfondo c'è Gerusalemme colma di monumenti presi da Venezia, Verona, Roma. Le mura restaurate fanno riferimento alle loro numerose distruzioni.
ANDREA MANTEGNA - SAN SEBASTIANO
(tempera su tela)
In primo piano il santo trafitto da numerose frecce e dal volto sofferente, legato ai resti di un edificio classico. Il pilastro è decorato da motivi vegetali. Sullo sfondo in basso antiche mura di edifici classici poco piu sopra una fortezza domina dall'alto.
GIOVANNI BELLINI - ORAZIONE NELL'ORTO
(tempera su tavola)
La roccia su cui Cristo si è inginocchiato posside piu morbidezza di quella di Mantegna. Il paesaggio ha perduto ogni artificiosità. I primi piani sono dipinti con colori caldi, mentre i colori freddi sono utilizzati per il secondo piano. Usa quindi una prospettiva cromatica. I colori caldi vengono avanti rispetto al piano, quelli freddi recedono.
BELLINI - ALLEGORIA SACRA
(olio su tavola)
Bellini allinea la prospettiva lineare a
quella cromatica. A sinistra
PERUGINO - CONSEGNA DELLE CHIAVI A SAN PIETRO
(affresco)
La pavimentazione a scacchiera rende visibile il tracciato prospettico. In primo piano cristo, di ¾, con gli apostoli, porge a san pietro le chiavi del paradiso. Il cielo quasi bianco in basso e azzurro in altro è caratteristica del Perugino, come il paesaggio che va a morire. Unisce la delicatezza dei gesti e la dolcezza, uno stile che può dirsi classico.
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