ETNOLOGIA E ANTROPOLOGIA IN ITALIA NEL SECONDO DOPOGUERRA
Gli anni successivi alla seconda
guerra mondiale furono per gli studi antropologici italiani anni difficili a
causa della scia ideologica lasciata dal regime fascista. Un momento di
rilancio importante fu dato da Ernesto
de Martino che nel 1948 pubblicò "Il mondo magico"che si presentava
come la continuazione di "Naturalismo e storicismo" ma on un tono
diverso,qui infatti de Martino si impegnava in una ricostruzione della
struttura del mondo magico,unico vero modo per recuperarlo alla storia.
Recuperare alla storia il mondo magico significava ribaltare la prospettiva
crociana che de Martino criticava. La filosofia di Benedetto Croce è composta da 4 categorie dello spirito : 1)
estetica,2) concettuale,3)economica 4)etica che sono appunto ambiti dove si
risolveva l'attività dello spirito. Alla attività teorica Croce fa risalire la filosofia e l'arte: nella filosofia sono presenti tanto la dimensione conoscitiva
quanto quella universale mentre l'arte o estetica è conoscenza ma del
particolare. In maniera analoga l'economia
è atteggiamento pratico del raggiungimento un fine particolare mentre l'etica è la volontà di perseguire un fine
universale.
Nel "mondo magico" de Martino spiega
come per lui i poteri magici sono reali e lo fa prendendo in causa la sfera dei
fenomeni paranormali. Così facendo si distacca ancor più da Croce : una realtà
storica, secondo de Martino, non poteva essere concepita dallo Spirito quindi
dall'esterno,ma doveva essere rivisitata all'interno. Importante è il "concetto
di presenza". La presenza è uno stato etico che l'uomo si sforza di costituire
per sfuggire all'idea ,insopportabile di non esserci. E' un moto sofferto ma
vitale a cui non ci si può sottrarre .