EDVARD
MUNCH: AUTORITRATTO SOTTO MASCHERA DI DONNA
Edvard Munch (Löten, Oslo, 1863 - Ekely,
Oslo, 1944) ebbe un'adolescenza turbata da lutti familiari e malattie. Fece
regolari studi artistici alla Scuola Reale di Pittura di Oslo e, in alcuni
viaggi in Francia, conobbe la pittura degli impressionisti; visse a lungo in
Germania. La sua opera pittorica, stroncata dalla critica ufficiale, fu
apprezzata dai protagonisti delle avanguardie artistiche del primo Novecento,
ed esercitò una profonda influenza specialmente sulla pittura scandinava e
tedesca. Munch si può quindi considerare il vero precursore dell'Espressionismo
e si colloca accanto a VanGogh,
Cézanne e Gauguin come iniziatore
della pittura moderna. L'Espressionismo è il movimento culturale ed artistico
europeo che nasce quasi contemporaneamente, nel 1905, in Francia e Germania, ed
interessa la musica, la letteratura, il teatro, il cinema. L'intento comune è quello di superare
il carattere prevalentemente sensorio dell'Impressionismo per impostare un
rapporto dinamico e concreto fra arte e società. Gli espressionisti,
ritenendo la borghesia responsabile del fallimento umano, esprimono la loro
polemica sociale sia sul piano del comportamento che sul piano artistico:
scelgono il ruolo di 'lavoratori', prediligendo la grafica ed in
particolare la xilografia in quanto artigianale, popolare ed arcaica; esprimono
il loro giudizio di valore sulla realtà presente deformando l'immagine. I temi privilegiati dagli espressionisti
sono tratti dalla vita quotidiana, perché l'esperienza dell'artista è,
all'origine, simile a quella di qualsiasi uomo. L'arte, secondo la loro
concezione non è rappresentazione ma creazione di realtà, per cui viene
rifiutato ogni tipo di linguaggio precostituito. Il colore ad olio, nella
pittura, viene steso con pasta densa ed incrostata e l'acquerello a macchie
dilaganti; i colori non sono utilizzati secondo le regole della verosimiglianza
ma in base ad un'attribuzione di significato. Si tende in tal modo a dare
concretezza viva ai simboli, mentre l'oggetto della rappresentazione diviene il
mondo interiore, soggettivo. Non si tratta pertanto di una fuga in un'altra
realtà, ma della ricerca di una comprensione più profonda della natura umana. A
differenza degli impressionisti, attivi nella modernissima e movimentata
Parigi, Munch è un uomo dell'Europa del Nord, suggestionato
dall'Esistenzialismo e profondamente estraneo all'ottimismo progressista del
Positivismo, che sente la condizione umana come solitudine ed angoscia,
isolamento dell'individuo circondato da un mondo ostile. Su questa tragica
visione della realtà è imperniata tutta la sua opera, di cui Il grido (dipinto
nel 1893 faceva parte di un grande ciclo pittorico intitolato Il fregio della
vita che però è rimasto incompiuto) è uno dei momenti più alti. Una chiave di
lettura del dipinto ci è offerta dallo stesso Munch in una pagina di diario:
'Camminavo lungo la strada con due amici - quando il sole tramontò - il
cielo si tinse all'improvviso di un rosso sangue - mi fermai, mi appoggiai
stanco morto a un recinto - sul fiordo neroazzurro e sulla città c'erano sangue
e lingue di fuoco - i miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora
di paura - sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura'. In
questo quadro l'abbandono di ogni ricerca di verosimiglianza è radicale ed
esplicito: l'uomo che grida è raffigurato come una larva contorta dai
lineamenti orribilmente stravolti e semplificati, e l'eco del suo urlo sembra
espandersi nei contorni sinuosi del paesaggio che lo circonda, amplificato
dallo stridente contrasto fra le tonalità incandescenti e cupe dei colori. La
linea, la forma, il colore non sono più strumenti per riprodurre le parvenze
del mondo o per creare oggetti piacevoli a vedersi, ma dirette emanazioni dei
sentimenti angosciosi dell'artista, intenzionato unicamente ad esprimere
attraverso la pittura il proprio mondo interiore: si spiegano così l'assoluto disinteresse
per le conquiste antiche e moderne della pittura, l'uso di forme elementari che
possono far pensare all'arte dei bambini o dei popoli 'primitivi', la
provocatoria rinuncia alla perfezione formale ed alla gradevolezza estetica.
L'angoscia, la tristezza, il dramma esistenziale sono i temi di quasi tutta la
pittura di Munch; per rendersene conto è sufficiente scorrere l'elenco di
alcuni titoli di suoi quadri come Sera nel corso Karl Johann , Pubertà etc.