SIMMETRIA DI COLORE
".Durante l'inverno 1937-1937 Escher si occupò
quasi esclusivamente di divisione regolare. Lavorava simultaneamente ma
separatamente su tre fronti: ricerca matematica, creazione di divisioni
regolari con figure riconoscibili e composizione di opere grafiche con
divisioni regolari. [.] Stando alla teoria escheriana, in una divisione
regolare del piano la riconoscibilità delle singole figure è un requisito
inderogabile, da ottenere contrastando i colori delle figure adiacenti. Tale
contrasto era parte integrante in tutte le ricerche di Escher, e per
raggiungere il suo scopo egli intendeva usare un numero minimo di colori. Senza
saperlo, s'inoltrò da pioniere in un campo che, più di vent'anni dopo, gli
scienziati avrebbero definito "simmetria di colore". Escher aveva notato che
alcuni motivi di divisione regolare del piano richiedessero almeno tre
colori.". (estratto pag 36-39 di "Visioni della Simmetria" di
D.Schattschneider).
L'idea di simmetria del colore o invarianza
rispetto allo scambio di determinati colori, venne introdotta negli anni trenta
quando si cominciò a parlare di simmetria dicromatica (o anche antisimmetria)
per descrivere l'invarianza di una configurazione sotto l'azione di una
operazione di scambio tra i due colori bianco e nero.
La nozione di simmetria del colore venne
quindi estesa nella seconda metà degli anni cinquanta dal caso dicromatico
(l'invarianza rispetto allo scambio di due colori) al caso policromatico
(l'invarianza rispetto a trasformazioni che coinvolgono più di due colori).
Questo è infatti il periodo in cui si passò allo studio sistematico dei
possibili gruppi di colori.