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Da Renoir a Picasso
Un
Secolo d'Arte dal Petit Palais di Ginevra
dal 14 marzo al 10 giugno 2001
Dal 14 Marzo al 10 Giugno 2001 Palazzo Bricherasio propone un'antologia della collezione del Petit Palais di Ginevra, museo svizzero che ospita la vasta raccolta creata da Oscar Ghez.
Industriale in Italia e diplomatico al Pentagono, dal 1955 Ghez iniziò a collezionare pietre dure, avori, oggetti cinesi, e alcuni quadri. Tornato in Francia, cominciò a frequentare sempre più gli antiquari: dando sbocco ad una vera e propria passione, fino ad allora trascurata, si dedicò via via sempre più all'acquisto di dipinti. Privo di conoscenze specifiche nel campo, collezionava secondo un personale gusto, frequentando i mercatini delle pulci e le Gallerie di Montmartre, ove conobbe persone che lo consigliarono e orientarono.
I dipinti che Ghez acquistava erano solitamente di poco valore, soprattutto se confrontati con i prezzi odierni: gli estimatori dei post-impressionisti erano pochi, eppure fu a nomi perlopiù sconosciuti che il collezionista si appassionò, consigliato appunto dai galleristi di Montmartre.
Come ha raccontato la moglie Nicole, spesso Ghez acquistava le opere d'arte presso le famiglie dei pittori, conoscendo ad esempio la signora Vantalt, Foujita, Mané Katz, e Van Dongen e signora.
Nel 1969 una parte della vastissima raccolta che Ghez andò via via creando ha trovato sede permanente nel Museo del Petit Palais di Ginevra: la moglie ha parlato di una passione sempre crescente e continua del fondatore per il Palais e per i suoi quadri. Ghez amava conoscere gli aneddoti, la storia e le curiosità delle opere d'arte in suo possesso, di cui in qualche misura può fruire anche lo spettatore della Mostra al Bricherasio.
A Torino sono esposte centoquaranta opere tra dipinti e sculture; la guida ci ha spiegato che il criterio di disposizione del materiale non è stato né cronologico né basato sull'appartenenza degli artisti a determinati movimenti, bensì alfabetico, ovvero casuale, con l'intento di sottolineare la caratteristica dominante della cospicua collezione Ghez: l'affiancamento di straordinari minori ad artisti noti e di indiscussa importanza.AGGIUNGI
Le opere esposte a Palazzo Bricherasio documentano, infatti, un percorso artistico che va dal 1868 al 1930, e inizia dagli Impressionisti e i Neo-Impressionisti, prosegue con i Nabis e i Fauves, i pittori di Montmartre, il gruppo di Montparnasse e i Naifs del XX secolo, per concludersi con alcune opere e artisti, fra cui Picasso, che giungono fino al 1965.
Un percorso guidato alla mostra torinese ci ha condotto quindi da "L'Aubade"di Picasso, nell'entrata, al cubismo di Maria Blanchard in "Natura morta"; dall'impressionismo luminoso e particolareggiato di Marie Bracquemond, con "Sulla terrazza a Sèvres con Fantin Latour" al naif fiabesco di Camille Bombois, "Le Bois de Vincennes". Si è proseguito poi con il puntinista Charles Angrand , "Ritratto della madre dell'artista", il giovane F.Bazille, "Riunione sulla terrazza di Méric", l'impressionismo ingiustamente poco conosciuto di G.Caillebolette, "Claude Monet à Etrétat", "Claude Monet fa la siesta","Pont de l'Europe";"Paesaggio marino e cipressi" del post-impressionista Cross. La guida ci ha illustrato, nella medesima sala, "Villaggio in riva al mare" del fauve "addomesticato" Camoin e "Il rabbino" di Chagall.
Esposti dunque, in continua successione, grandi maestri e artisti poco noti, impressionisti e fauves, a rimarcare l'importanza delle figure minori nello sviluppo dei movimenti artistici del Novecento.
Questo criterio espositivo risultava poi particolarmente interessante quando veniva a sottolineare l'intreccio di storie, amicizie, amori e aneddoti che coinvolgono alcuni determinati gruppi di artisti, trovatisi a creare e confrontarsi in un medesimo e particolare ambiente.
E' il caso, fra gli altri, degli artisti di Montparnasse, le cui opere costituiscono un importante nucleo della mostra, nella quale ne è presente una significativa antologia.
I quadri difatti si rivelano emblematici narratori di un periodo e di un clima che fecero della Parigi della prima parte del secolo la vera capitale mondiale delle arti e il cuore dell'Europa nascente. A partire dai primi decenni del '900 difatti Montparnasse, con i suoi "cafés" e i suoi teatri, divenne il punto d'incontro preferito di intellettuali, poeti, musicisti e artisti.
Montparnasse attirava gli artisti che avevano posto inizialmente lo studio a Montmartre, e che, avendo raggiunto una certa stabilità economica, tentavano di avvicinarsi a un quartiere che consideravano più vivace e comodo; ma le case erano ancora costose, e solo una fortuita coincidenza con l'avvento delle automobili e la conseguente diminuzione dell'utilizzo di cavalli per il traino delle carrozze rese improvvisamente disponibili spazi enormi e poco costosi come le scuderie o le vecchie stalle degli edifici.
Lentamente, Montparnasse prese quindi il posto del Montmatrte prediletto da Delacroix, Gericault, Van Gogh e Renoir : nelle sue case convennero artsiti di ogni nazionalità( Picasso e De Chirico, Man Ray e Max Ernst, Chagall e Modigliani, Calder, Fujita e Brancusi) e tendenza ( gli ultimi fauve e qualche futurista, surrealisti e astrattisti, cultori del primitivo e dell'esotico, e alcuni indipendenti).
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