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Critica della ragion pratica - immanuel kant
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Immanuel Kant
LEGGE MORALE
E' tale per la
sua forma, non per il contenuto.
Esprime una obbligazione in modo universale e necessario, cioè che valga per
tutti i soggetti per tutti i casi. Una legge di natura è regola universale.
Il suo fondamento non può derivare dall'esperienza ma è a priori
La LEGGE MORALE
deve essere:
AUTONOMA, FORMALE, UNIVERSALE
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MASSIME
Valore soggettivo
Una regola che vale solo per chi la formula:
es. una persona può decidere di far carriera
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IMPERATIVO
IPOTETICO
Prescrive i
mezzi necessari ad ottenere determinati scopi. Si agisce bene sotto il
comando dell'imperativo ipotetico quando si opera con mezzi adeguati ai
fini. L'imperativo è valido per tutti, a differenza delle massime.
Es: se vuoi
buoni voti a scuola devi studiare.
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IMPERATIVO CATEGORICO
(TU DEVI)
Dichiara l'azione come necessaria per se
stessa, senza relazione alcuna con uno scopo qualunque. Esso non riguarda il
contenuto dell'azione o la sua conseguenza, ma l'intenzione
con cui è compiuta. L'INTENZIONE è il principio formale che determina la
volontà
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FORMULAZIONI
DELL'IMPERATIVO CATEGORICO (Fondazione della metafisica dei costumi)
- Agisci unicamente secondo quella massima in forza della quale
tu possa volere nello stesso tempo che essa divenga principio di una
legislazione universale.
- Agisci in modo da trattare l'umanità, tanto nella tua persona
quanto nella persona di ogni altro, sempre nello stesso tempo come un
fine, mai solo come un semplice mezzo.
- Agisci in modo tale che la tua volontà possa, in forza della
sua massima, considerare se stessa come istituente nello stesso tempo
una legislazione universale.
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L'uomo, come essere fenomenico, è
determinato dalla causalità naturale ma, in quanto dotato di volontà, è
capace di libertà. Con la legge morale si accede al regno della libertà che
è il mondo intelligibile o "Regno
dei fini". Tale regno rappresenta la nostra speranza.
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L'uomo,
guidato dalla volontà, può compiere azioni morali, azioni immorali, azioni
amorali e azioni legali. Ciò che caratterizza l'azione morale è la piena adesione
all'imperativo morale, cioè la libertà di essere legge a se stessa
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AZIONE
LEGALE
Agire coatto e
subordinato ad un comando: la volontà si piega al comando, ma non
acconsente.
(comando
eteronomo: obbedienza legale)
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AZIONE
MORALE
Agire libero e
autonomo: la volontà acconsente alla legge morale.
(comando
autonomo: imperativo categorico)
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L'uomo
è alla ricerca del Sommo Bene.
Esso è inteso da Kant come l'unione di virtù e felicità.
L'esercizio della virtù, in questo mondo, non garantisce la felicità. Ma poiché
nell'uomo urge l'esigenza morale, si DEVE POTER SPERARE in una via che
dalla virtù conduca alla felicità.
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Affinché
ciò sia possibile occorre ammettere dei POSTULATI
ovvero proposizioni non dimostrabili che
hanno un valore incondizionato a priori, e sono:
la libertà
l'immortalità dell'anima
l'esistenza di Dio
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POSTULATI
- Libertà: è condizione
indispensabile della vita morale. Senza di essa la vita morale non è
pensabile perché non c'è scelta nell'agire (agire coatto).
- Immortalità dell'anima: Il sommo
bene contiene in sé il concetto di una virtù perfetta. Ma in un tempo
finito (la mia vita) non è possibile raggiungere la perfezione morale
o santità; è quindi necessario che la mia azione morale possa
proseguire all'infinito sotto
la condizione dell'immortalità dell'anima.
- Esistenza di Dio: Nel mondo la
virtù non sempre porta alla felicità. È necessario postulare
l'esistenza di Dio perché
possa garantire ai virtuosi la
felicità in paradiso e si possa così realizzare l'accordo tra felicità
e morale.
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I
postulati non hanno valore teoretico, ma solo VALORE PRATICO
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PRIMATO DELLA RAGIONE PRATICA
"Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me":
La
coscienza del soggetto è legge a se stessa
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I
postulati ci riportano alle idee della ragion pura: non hanno valore
conoscitivo ma hanno valore morale; indicano che cosa possiamo sperare.
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