Courbet
Realismo significa la descrizione della
realtà così come appare ai nostri occhi. In ogni epoca si è attribuito alla
rappresentazione della realtà un secondo fine: il superamento del molteplice
per raggiungere l'uno, nell'arte greca; l'affermazione della supremazia di
Roma, in quella romana; l'espressione della verità divina, astratta, attraverso
l'immagine concreta, nell'arte cristiana medievale; il dominio intellettuale
dell'uomo sul mondo circostante, nel rinascimento; la trionfalistica priorità
del magistero della chiesa cattolica nel barocco; la chiarezza razionale,
nell'età illuministica; il bello ideale nel neoclassicismo; il sentimento umano
ideale, possente ed appassionato, nel romanticismo. Soltanto nella prima metà
dell'ottocento , in reazione all'idealismo classico-romantico, la parola
realismo viene usata nel senso stretto di riproduzione oggettiva della realtà,
senza aggiunte da parte del pittore. Il Realismo è lo scopo principale della
pittura di Courbet,
che riallacciandosi ai realisti del '600, si pone in polemica con il
romanticismo, ma, soprattutto con la cultura ufficiale dell'impero di Napoleone
III.
Il realismo di Courbet, prima che uno stile,
è, un costume morale, politico ed umano. Egli ha sempre negato valore alla
scuola, che insegnando regole , reprime la libertà, infatti disse: "l'onore non
sta in un titolo, né in una decorazione, ma negli atti e nei moventi delle
azioni. Bisogna che alla mia morte si dica, non ho mai fatto parte di nessuna
scuola, chiesa, accademia, ma soprattutto in nessun regime, tranne quello della
libertà.
Le opere di Courbet fecero scandalo: in una
esposizione del 1853 Napoleone III prese a frustare un suo quadro, Le Bagnanti,
per l'eccesso di realismo, esisteva infatti, un contrasto tra l'idealizzazione
tradizionale e la rappresentazione senza veli della realtà, che appariva
brutale e volgare. Non erano soltanto i temi (contadini e gente del popolo) a
scandalizzare, ma, forse ancor più, il modo di rappresentarli senza
abbellimenti. Nel Seppellimento a Ornans, per esempio, irritava la
raffigurazione, in grandi misure e perciò più evidente, di piccolo-borghesi e
contadini del paese raccolti intorno alla fossa durante la cerimonia funebre,
nel loro abito buono, i visi rugosi, l'aspetto un po' legnoso, privi di quel
decoro ufficiale che si è sempre chiesto alla pittura.
Nelle Signorine sulle rive della Senna scandalizzava
l'idea di raffigurare delle giovani in riposo durante una passeggiata, sdraiate
pigramente e scompostamente in riva al fiume, in abiti moderni, incuranti
dell'atteggiamento che una signorina per bene avrebbe dovuto assumere davanti
allo spettatore. Politicamente è sempre stato impegnato sostenendo le tesi
socialiste.
Le sue idee sulla libertà dell'artista ebbero
una straordinaria influenza sui pittori della generazione successiva e
soprattutto sugli impressionisti.