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COLONNA TRAIANA (118 d.C.)
E' un monumento funebre e, allo stesso tempo, tempio onorario dell'imperatore Traiano. Si tratta di una colonna di altezza di 29.60 metri ed è di marmo porio, ha una base in cui si apre una porta per l'accesso alla cella ove furono poste le ceneri dell'imperatore. Tutto intorno un fregio continuo raggiunge i 200 metri. La colonna è coclide cioè rivestita da una fascia a spirale sulla quale sono scolpite in 155 scene le varie fasi della guerre. La colonna celebra la vittoriosa campagna e la conquista della Dacia (Romania).
La narrazione è continua, ordinata cronologicamente;
Il rilievo è basso (viene detto pittorico) perché altrimenti avrebbe creato un movimento confuso per un così gran numero di uomini e cose;
Qui lo scultore si serve di mezzi stilistici che inventa via via superando i canoni veristici come quelli sproporzionali: infatti, non rispetta le misure reali delle persone, degli edifici, degli alberi; egli ingrandisce i protagonisti mentre diminuisce gli elementi secondari;
La fascia ha un'altezza che aumenta dal basso verso l'alto cossichè le immagini superiori sono più grandi di quelle inferiori perché per la maggior distanza risultino proporzionate. Questa diversa altezza non è raggiunta mediante una progressione matematica;
La narrazione ha inizio alla presenza del dio Danubio, si interrompe una sola volta, nell'intervallo fra le due guerre per presentare una vittoria alata e si conclude con le rappresentazione della notte;
L'artista sembra essere Appolodoro di Damasco di cultura ellenistica;
La tecnica usata si avvale del trapano.
LA COLONNA AURELIANA
E' dedicato alle imprese contro i Marcomanni e i Sarmati (Germani). Assomiglia a quella di Traiano per l'altezza, perché è coplide e perché narra due successive campagne belliche.Differisce perché:
Il rilievo è più forte;
I lineamenti sono rigidi, verticali e orrizontali;
Le figure sono più grandi;
La narrazione non è continuata, ma a episodi di una guerra si sovrappongono episodi dell'altra;
Non è una storia visualizzata, documentata in ordine cronologico, ma l'esposizione di alcuni episodi e di alcune figure che si imprimono nell'animo dell'osservatore;
Le figure nella lotta sono più crude, più violente. All'aspro realismo fa riscontro un senso nuovo del soprannaturale attraverso le raffigurazioni di alcuni eventi naturali come la pioggia personificata da Giove Pliuvio, un vecchio volante da cui capelli, barba e braccia scende l'acqua.
Le figure sono modellate sommariamente, rese vive da alcuni tratti quali una smorfia, un gesto. Anche qui viene usato il trapano con uno scopo coloristico in quanto accentua i rapporti dichiaro-scuro.
La figura dell'imperatore compare per circa 39 volte quasi sempre di prospetto (non combatte, non impugna la spada) divinizzando così la figura di un imperatore posto fuori dal tempo, dal luogo e dall'azione.
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