|
Appunti superiori |
|
Visite: 924 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Elementi architettonici della chiesa romanicaElementi architettonici della chiesa romanica a) pianta basilicale a tre navate STORIA dell'ARTE : "Febbre cinese"STORIA dell'ARTE : "Febbre cinese" L'interesse verso la Cina, La tradizione cinese. T'ien T'aiLa tradizione cinese. T'ien T'ai Il mondo percepito attraverso i sensi, |
Il braccio teso di Icaro è illuminato dalla luce più diretta e grazie a questo accorgimento si propone come la diagonale del dipinto e centro nevralgico dell'opera.
Perpendicolare ad essa e quindi suggerendosi come diagonale opposta è la linea che unisce il torso con il ginocchio. La figura di Icaro e il suo corpo nudo acquistano così particolare rilevanza essendo poste in posizione assolutamente centrale e sul centro compositivo del dipinto.
La struttura del corpo e la muscolatura, non prominente ma
comunque evidenziata, ricorda le statue lisippee degli atleti, e anche la
ponderazione delle parti nel corpo di Icaro ricorda lo scultore
dell'Apoxyomenos. Tutta la parte sinistra del suo corpo è avvolta da una
tensione scaricata dal braccio e dalla gamba destra che fungono da appoggio del
giovane sul blocco dove siede.
Il volto di Icaro si intravede appena, quel poco che basta per convogliare lo sguardo sull'espressione impegnata e dedita di Dedalo.
Sullo sfondo delle nubi scure sono il simbolo dell'inadeguatezza dell'impresa, sembra che attraverso quelle nuvole il cielo mandi un messaggio di non essere sfidato, a presagire quello che aveva in serbo il destino.
Charles LeBrun, pittore e teorico d'arte francese, fu l'artista più influente del periodo nel quale sul trono di Francia sedeva Luigi XIV.
Dopo aver seguito Vouet già giovanissimo, si trasferì a Roma nel 1642 e lavorò agli ordini di Poussin, convertendosi alle ultime teorie dell'epoca. Tornò a Parigi nel 1646 e già nel 1662 fu proclamato "Primo pittore del re" e acquisì i gradi di nobile.
Nel 1663 fu reso direttore dell' Académie, che riorganizzò e trasformò in un canale per imporre un sistema codificato e ortodosso in materia di arte. La sua lezione fu accettata perché forniva gli standard per non sbagliare; essi furono formulati sulla base del classicismo di Poussin, dando autorità scritta alla visione che ogni aspetto della creazione artistica può essere ridotto a una regola insegnabile. Nel 1698 fu pubblicato postumo il trattato "Méthode pour apprendere à dessiner les passions" dove si proponeva, seguendo le direttive di Poussin, di codificare le espressioni facciali delle emozioni nei dipinti.
Nonostante il classicismo delle sue teorie, il talento di Le Brun si manifesta di preferenza nella direzione di grandiosi e sgargianti effetti decorativi.
Tra le più rilevanti cime raggiunte dai suoi lavori per il re si ricordino la Galerie d'Apollon al Louvre (1663) e la famosa Galerie des Glaces (1679-84) e "le Grand escalier" (1671-78, distrutto nel 1752) a Versailles.
La sua importanza nella storia dell'arte francese è doppia: i suoi contributi alla magnificenza della Grandeur di Luigi XIV e la sua influenza nel gettare le fondamenta dell'accademicismo. Moltissimi degli artisti della generazione seguente a quella di Le Brun fecero pratica solo negli ateliers.
Appunti su: |
|
Appunti Film foto | |
Tesine Musica | |
Lezioni Gioco | |