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Ceramica
Dal greco (argilla) il termine, comprende tutti i prodotti, destinati a diverso uso, ottenuti con terre naturali impastate con acqua; si trova lungo i fiumi o in appositi giacimenti in pianura. La sua proprietà principale è la plasticità, cioè la disposizione ad essere modellata ed plasmata facilmente quando è umida . Infatti questo materiale è costituito da particelle finissime di caolinite , che impastate con acqua si ricoprono di un velo liquido che le fa scorrere le une dalle altre.
I banchi di argilla si trovano soprattutto in pianura. Infatti le particelle finissime , formatesi in montagna dalla disgregazione di certi tipi di roccia, sono state poi trasportate dall'acqua dei fiumi verso valle, dove si sono depositate in larghe pianure inondate. Col passare del tempo , si sono formati diversi strati di argilla, di diversa qualità;
Prima di aprire una cava si fa sul terreno delle trivellazioni di carotaggio, per prelevare campioni alle diverse profondità. In primo luogo le ruspe tolgono via lo strato superficiale e accumulano il materiale di riporto ai margini dell'area . Arrivati allo strato argilloso si inizia a scavare il materiale con il sistema dei gradoni. Il materiale viene estratto dalle scavatrici , che strappano dal fianco dei gradoni. Il materiale viene poi caricato sui camion e trasportato fino alle industrie ceramiche.
Per ottenere un prodotto finito si aggiungono delle sostanze "additive" .
1 Formatura ( o foggiatura):serve per dare all'impasto la forma voluta. Essa, può essere fatta, al tornio per stampaggio , per colatura ,per trafilatura. Dopo avendo la forma all'impasto, si lascia essiccare all'aria per far perdere all'oggetto di ceramica l'acqua che contiene.
2 Cottura: L'oggetto d'argilla viene depositato in un forno , dove lì ,la temperatura aumenta fino ai 800-1200°c. dopo circa un'ora di cottura i pezzi , vengono lasciati a raffreddassi ,in modo che non si formino delle crepe.
3 Smaltatura: il biscotto, viene ricoperto di una vernice trasparente "vetrina". Se si vuole anche colorare la sua superficie , viene rivestito con uno smalto colorato. In genere si usa la tecnica per immersione con i pezzi piccoli, a spruzzo con i pezzi più grandi.
4 seconda cottura: ora l'oggetto ceramico ha assunto una superficie opaca ; il calore del forno vetrifica la vetrina ed lo smalto, che diventano una pellicola dura.
Torniatura: è una semplice macchina, con un disco rotante mosso a mano o a pedale.
Stampaggio: Si usano stampi di gesso formati da due o più pezzi che lasciano nella cavità interna la forma dell'oggetto.
Colatura: Anche in questo caso si usano gli stampi, ma l'impasto molto fluido(barbotina) viene colato nella cavità.
Fabbricazione di una piastrella:
1: il pezzo essiccato ha già la sua forma , però è poco resistente.
2: il pezzo cotto uscito dal forno è duro e la sua superficie è abbastanza porosa e non impermeabile.
3: il pezzo smaltato è coperto da una pellicola vetrosa, che lo rende impermeabile e resistente ai graffi.
Le stoviglie per la casa:
ARTE: il più elementare prodotto della famiglia delle ceramiche, la terracotta, era già in uso nel V millennio a.C. in Oriente e India. La scoperta del tornio, aiutò tantissimo l'aumento dell'attività industriale; inventato in Cina verso il III millennio a.C. e usato dagli Assiri, dai Babilonesi e dagli Egizi, e l'aggiunta di una copertura di protezione a base di piombo o stagno. Di altissimo livello, per la varietà delle forme e della decorazione, fu la ceramica greca, che ebbe il massimo sviluppo nel VI-V sec. a.C. e fu imitata dagli Etruschi, dai coloni della Magna Grecia e dai Romani. A partire dal sec X si ebbe l'impiego del lustro metallico, che si diffuse, attraverso la Persia e l'Africa settentrionale, nella Spagna araba e poi in Francia, Olanda, Inghilterra e nel sec. XIV anche in Italia dove prese il nome di Maiolica , poi passato a distinguere tutte le terrecotte rivestite di smalti a base di piombo e stagno. La Maiolica conobbe un'eccezionale risalita in Italia nei sec. XV-XVI e fu imitata in Francia. Agli inizi del settecento a Meissen, in Germania, si riuscì a fabbricare una porcellana dura del tipo che in Cina si produceva secondo una tecnica segreta già da mille anni; il segreto passò poi a Venezia e in Francia, dove questa lavorazione raggiunse risultati splendidi. In Inghilterra ebbe grande fortuna la terraglia perfezionate da J. Wedgwood.
STORIA: la storia della ceramica è legata alla scoperta degli impasti d'argilla e agli utensili per lavorarla come il tornio. Già gli Egizi utilizzavano certi impasti speciali e, con l'aiuto del tornio, modellavano vasi ecc.ecc. Gli Etruschi, avevano una loro produzione di ceramica, particolari vasi di color nero detti buccheri . non si sa ancora come vennero realizzati, probabilmente nell'impasto venivano aggiunte sostanze come la polvere di carbone. I Greci, consapevoli delle tecniche egiziane; adottarono sistemi diversi più modellabili, al tornio, o con stampi di terra cotta. I Romani, a differenza delle altre culture del bacino, mediterraneo, curarono maggiormente la robustezza e la funzionalità dei recipienti.
Nella lontana Cina, fin dal 200 a.C. si lavorava la porcellana, un raffinato tipo di ceramica conosciuto in Europa solo verso il 1600 d.C.
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