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Il Rinascimento Maturo (Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Giorgione, Tiziano)
Il periodo conosciuto con il nome di "Rinascimento Maturo" o "Maniera moderna" comprende all'incirca gli anni che vanno dal 1500 al 1520. Vasari fissa molto chiaramente il momento di nascita della "maniera moderna", indicandone come primo fautore Leonardo da Vinci. Nel "Rinascimento maturo" assistiamo al superamento della "maniera secca" degli aretisti della seconda età, caratterizzata dalla ricerca della "difficoltà degli scorci", da "vedute spiacevoli" e da un'inadeguata imitazione della natura. Superati sia lo stile soave, sia la dolcezza dei colori uniti, gli artisti della terza età, in grado di svolgere attività polivalenti, ricercano la chiarezza, l'unità e l'essenzialità, l'ordine e la misura in una riproduzione della natura sempre più accurata e convincente, utilizzando un disegno perfetto e le nuove conoscenze scientifiche.
Il Manierismo (Rosso Fiorentino, Pontormo, Andrea del Sarto, Giulio Romano, Tintoretto, Veronese, Palladio)
Il Manierismo si sviluppa nel periodo intercorrente tra il pieno Rinascimento ed il primo affacciarsi delle concezioni barocche, ossia, all'incirca, dal 1520 al 1600. esso rivela una certa opposizione ai canoni classici della proporzione, della simmetria e della prospettiva implicite nell'arte rinascimentale matura. Essa, sviluppatasi all'interno dello stesso Rinascimento, si allontana dall'equilibrio dell'arte rinascimentale prediligendo piuttosto la complessità, la drammaticità, il movimento. Le opere manieriste sono infatti caratterizzate da forme allungate, figure modellate in modo fortemente plastico, assottigliate o ritorte; nella composizione emerge l'amore per il bizzarro e l'inusuale, per le pose stravaganti, per gli spazi ristretti, per gli aspetti inquietanti della realtà e le scene drammatiche, talvolta a scapito di una resa realistica dello spazio; i colori usati sono inoltre spesso inusuali, e accostati in modo straniante.
Il Barocco (Bernini, Borromini, Guarini)
Lo stile barocco fiorì a Roma all'inizio del Seicento e si diffuse in varia misura in tutta Europa fino al diciottesimo secolo. E' ancora incerta l'origine del termine, che deriva forse da baroco, termine della logica scolastica assunto in seguito a simbolo di ragionamento pedante, bizzarro, o forse deriva dalla parola portoghese barrueco, designate la perla irregolare. Le opere barocche sono generalmente caratterizzate dalla teatralità e dalla ricerca di un coinvolgimento emotivo dell'osservatore. Da sottolineare è l'idea barocca dell' "effimero: niente è eterno e la città, diventata teatro di eventi, viene arredata con apparati effimeri che vengono smontati subito dopo.
Il Neoclassicismo (David, Canova)
Il Neoclassicismo si sviluppa intorno alla seconda metà del '700 per poi concludersi nei primi anni dell'800. Esso nasce dalla matrice culturale dell'illuminismo in contrapposizione al Barocco ma soprattutto alla frivolezza del Rococò. Ciò che contraddistingue lo stile artistico di quegli anni fu la volontà di un recupero formale e l'adesione ai principi dell'arte classica. Quei principi di armonia, equilibrio, compostezza, proporzione, serenità, che erano presenti nell'arte degli antichi greci e degli antichi romani che, proprio in questo periodo, fu riscoperta e ristudiata con maggior attenzione ed interesse grazie alle numerose scoperte archeologiche. Fu un movimento teorico, grazie soprattutto al Winckelmann che teorizzò il ritorno al principio classico del «bello ideale», e fu immagine del potere imperiale di Napoleone.
Il Romanticismo (Turner, Constable, Friederich, Delacroix, Gericault, Heyez)
Il Romanticismo nasce in Europa nel primo ventennio dell'800 (in Italia è un fenomeno più attardato), per poi cominciare ad affievolirsi intorno alla metà del XIX secolo. Il Romanticismo rivaluta la sfera del sentimento, della passione, dell'irrazionalità: la verità non risiede nei soggetti ma nella maniera di sentire. È quindi un'arte soggettiva, intima, caratterizzata dall'aspirazione all'infinito e una nuova spiritualità, che guarda al Medioevo e rivaluta l'ispirazione e il genio individuale. Per questo non si rifà a principi formali ben definiti. Importante tema dell'arte romantica è il rapporto tra uomo natura, caratterizzato del sentimento del sublime (l'uomo si sente piccolo di frante alla grandezza della natura). Appunto, l'arte romantica si sviluppa lungo due filoni: pittura di storia, e pittura di paesaggio.
Realismo (Courbet, primo Van Gog )
Il Realismo ha la sua espressione più organica in Francia e si inserisce tra il 1840 e il 1880 (tra Romanticismo e Simbolismo). Si comprende nel novero del Realismo anche l'Impressionismo e il Postimpressionismo. È una corrente artistica che punta ad una rappresentazione fedele della realtà, oggettiva e imparziale basata sull'osservazione meticolosa della vita contemporanea. Il precursore di questa tendenza è stato Constable. Caratterizza questo movimento una nuova concezione della storia (come esperienza concreta, fatta da gente comune e osservata nella sua quotidianità), l'impegno sociale (si prediligono i soggetti umili, modesti). Labes definisce il realismo come "il fondamento di ogni arte". La sua antitesi non è l'idealismo ma il falsismo.
Impressionismo (Manet, Monet)
L'impressionismo si sviluppa in Francia tra il 1874 e il 18886. È un'esperienza artistica piuttosto breve ma molto significativa per la storia dell'arte. È un movimento che deriva direttamente dal realismo, in quanto come questo si interessa soprattutto alla rappresentazione della realtà quotidiana. Ma, rispetto al realismo, non ne condivide l'impegno ideologico o politico. La grande rivoluzione dell'impressionismo è soprattutto la tecnica, che nasce dalla scelta di rappresentare solo la realtà sensibile. Evita qualsiasi riferimento alla costruzione ideale della realtà, per occuparsi solo dei fenomeni ottici della visione, dell'impressione. E per far ciò cerca di riprodurre la sensazione ottica con la maggior fedeltà possibile. La pittura diventa solo colore. Essi, pertanto, riducono, e in alcuni casi sopprimono del tutto, la pratica del disegno. Questa scelta esecutiva si accostava all'altra caratteristica di questo movimento: la realizzazioni dei quadri non negli atelier ma direttamente sul posto. È ciò che, con termine usuale, viene definito en plain air. I soggetti sono mutuati dalla realtà urbana degli anni, anche se Monet preferirà la natura.
La Scapigliatura lombarda
La Scapigliatura è un movimento sviluppatosi a Milano intorno agli anni '60 dell'800 e conclusosi intorno agli anni '80. Si tratta di un gruppo di artisti animati dalla volontà di rompere con la tradizione con un atteggiamento ribelle nei confronti della società e della cultura borghese. Viene preferito il ritratto alla pittura di paesaggio, e cambiano i soggetti, che sembrano mutuati da una concezione vicina al decadentismo. Si adoperano nuove tecniche di pittura, volte a creare un effetto "vaporoso" forzando la sfocatura dei contorni e usando pennellate discontinue e luminose. Viene accentuata la caratterizzazione psicologia dei personaggi attraverso una pittura di evocazione atmosferica basata sulle tonalità calde e i contrasti chiaroscurali. Il merito della Scapigliatura è aver tentato di sperimentare sugli effetti della luce-ombra-colore attraverso la tecnica del "non finito".
Il Postimpressionismo (Van Gogh, Cesanne)
Con il termine postimpressionismo si indica il periodo della pittura francese compreso tra il 1880 ed il 1900 circa. La pittura del postimpressionismo, caratterizzata da un desiderio di superamento del naturalismo impressionista, fu espressa da personalità isolate e da gruppi poco omogenei. A partire dal 1880, ci si pose il problema di come dare consistenza alla fugacità dell'impressionismo e di superare, quindi, il carattere provvisorio della sua visione. In questo clima nasce il puntillismo, detto anche neoimpressionismo. Altro artista attivo in questi anni è Paul Cezànne, che dopo le esperienze realiste e impressioniste, si dedicò a nuove tecniche come l'accostamento di strisce di colore dalle più scure alle più chiare per dare l'idea del chiaroscuro. Vincent Van Gogh è sicuramente la figura più rappresentativa di questo periodo, iniziò come realista con il dipinto 'I mangiatori di patate' e altri di vita contadina, mentre durante il soggiorno parigino conobbe l'impressionismo e il post-impressionismo che lo portò a schiarire la sua tavolozza e si dedicò alla pittura 'en plein air'. Tutti gli artisti rifiutati dal circuito ufficiale, da Van Gogh da Cezànne e più tardi anche cubisti e fauves furono racchiusi in un termine generico di Post-impressionismo.
Divisionismo italiano (Pellizza da Volpedo, Segantini)
Nel Divisionismo si coglie anche una ripercussione del Neo-Impressionismo francese, dal quale però si differenzia: allontanandosi dall'idea di arte-ricerca esso punta maggiormente su un'arte dal carattere simbolico. Esso le istanze artistiche italiane più avanzate fra gli ultimi due decenni dell'800 e il primissimo '900, con radici che affondano nel naturalismo romantico degli Scapigliati, ai quali si devono le prime puntuali ricerche sugli effetti di luce e sugli 'avvolgimenti' atmosferici. La tecnica divisionista consiste nell'accostamento di colori primari puri, a piccole pennellate, a filamenti o puntini che l'occhio integra nell'atto percettivo. L'accostamento di colori primari determina un immenso effetto luminoso. Dal punto di vista dei contenuti, i divisionisti italiani si rifanno ad un contesto sociale, rappresentando soprattutto una realtà contadina.
I Macchiaioli
Il movimento artistico dei Macchiaioli si sviluppò a Firenze intorno al 1855 per poi concludersi nel 1875. Esso può essere considerato un'avanguardia anche se non possiede un vero e proprio manifesto. Il teorico della macchia è Diego Martelli. Il significato della parola macchiaioli si riferisce alla tecnica utilizzata dai pittori di quel periodo: la pittura a macchia. La macchia è una tecnica volta a sottolineare i valori tonali, accentuare i chiaroscuri a vantaggio della forza strutturale della luce-colore. Non utilizza il disegno, ma masse di colore giocando appunto sui contrasti chiaroscurali. L'arte di questi pittori consisteva nel rendere le impressioni che ricevevano dal vero col mezzo di macchie di colori di chiari e di scuri.
L'Espressionismo
L'espressionismo è una corrente artistica di origini tedesche risalente agli inizi del 900. Nasce dalla necessità di numerosi artisti di esprimere attraverso la pittura i sentimenti più intimi, passionali, soggetti, in contrapposizione con la visione della realtà dell'Impressionismo, che filtra attraverso la percezione le immagini provenienti dall'esterno, per rendere l'immagine immediata.
La pittura espressionista si caratterizza per l'utilizzo di colori forti, intensi, violenti e irreali, stesi con pennellate aggressive e ricche di vitalità, utilizzando la tela come specchio per rappresentare le proprie emozioni. Il primo movimento che può essere considerato espressionistico nacque in Francia nel 1905: i Fauves. Nello stesso 1905 che comparvero i Fauves si costituì a Dresda, in Germania, un gruppo di artisti che si diede il nome «Die Brücke» (il Ponte). Un secondo gruppo espressionistico si costituì a Monaco nel 1911: «Der Blaue Reiter» (Il Cavaliere Azzurro), del quale principale ispiratore fu Wassilj Kandinskij.
Il Cubismo
Il Cubismo si sviluppa con straordinaria rapidità tra il 1907 e il 1914. Caratteristiche fondamentali di questa nuova corrente sono il rifiuto di due aspetti fondamentali della pittura europea dal Rinascimento in poi: la norma classica per la rappresentazione della figura umana e la raffigurazione illusoria dello spazio ottenuta secondo la prospettiva da un unico punto di vista. Il pittore cubista cerca di rappresentare simultaneamente sulla tela diversi aspetti del medesimo oggetto, ovvero ciò che conosce dall'oggetto stesso, piuttosto che l'immagine che gli giunge attraverso l'organo visivo. Il manifesto del Cubismo è considerato "Les demoiselles d'Avignon" di Picasso, nel quale abbiamo un vero e proprio sfaccettamento dei soggetti. Il cubismo si divede in due momenti: il cubismo analitico e quello sintetico. Il Cubismo analitica sfaccetta ulteriormente il soggetto, tendo a mostrarlo nei suoi molteplici aspetti. Il Cubismo sintetico, invece, arriva ad una sintesi di questa molteplicità, ad un appiattimento.
Il Futurismo
Il Futurismo è un movimento d'avanguardia
interartistico formatosi a Milano nel 1909, dopo la redazione da parte di
Martinetti del suo Manifesto. Risale invece al 1910 la redazione del Manifesto
della pittura futurista, e al 1912 quella del manifesto della letteratura
futurista. Gli appartenenti al movimento mirano a liberare la società italiana
dal bagagli culturale, storico e artistico del passato e a glorificare
l'avvento della modernità. Hanno un atteggiamento politico interventista, e
sono affascinati da tutto quello che riguarda le macchine e
Il Liberty
Il Liberty nasce in Inghilterra con le teorie del socialismo umanitario di Ruskin e Morris attorno al 1847. Si sviluppa successivamente in tutta Europa alla fine del 1800 assumendo, a seconda della nazione, nomi e caratteristiche differenti. In Italia è conosciuto come stile liberty o floreale, in Germania come Judenstile, in Spagna come Modernismo (Gaudì)..Ha una vita molto breve: si afferma nel 1885 e ravvisa segni di declino già a partire dal nel 1914. è lo stile che meglio rappresenta la borghesia in quanto fonda la sua produzione sul connubio arte-industria. Trova la sua fonte di ispirazione nella natura, nel simbolismo francese e nell'arte giapponese. Comprende tutte le arti: pittura (Whistler), scultura, architettura e soprattutto arti decorative. È lo stile dell'industria perché sceglie di combinare insolitamente materiali nuovi come il metallo e la maioliche (Gaudì). Si caratterizza per l'uso della linea curva, sinuosa, morbida e serpentina e per i suoi richiami al mondo naturale e animale. In Italia il Liberty si afferma tardi rispetto agli altri paesi. Se in questi il nuovo stile rispondeva ad un'esigenza di rinnovamento del concetto di arte e di rottura con la tradizione accademica, nel nostro paese era solo la risposta al desiderio di omologazione europea della classe borghese. Si sviluppa soprattutto nelle grandi città industriale come Milano e Torino e riconosce l'architetto Sommaruga come più alto rappresentante.
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