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Arte bizantina
S.Vitale (Ravenna)
Basilica VI sec. A pianta centrale; esempio di arte bizantina. Probabilmente in origine aveva la funzione di Cappella Palatina (dell'imperatore). Ha forma ottagonale preceduta da un quadriportico del quale rimane solo il nartece, che termina con due absidi. L'abside non è in asse con l'ingresso. Lo spazio è diviso in due parti separate da pilastri triangolari che sostengono grandi archi che costituiscono la struttura di copertura insieme alla cupola: un corridoio circolare esterno e uno spazio centrale più alto e più ampio. Questa struttura dava un senso di disorientamento a chi entrava.
Decorazioni
Tutta la chiesa era ricoperta da mosaici. La decorazione riprende alcuni aspetti dell'arte paleocristiana (effetto di superfici), sviluppandoli. I capitelli sono geometricamente semplici, decorati a traforo: ne emerge il contrasto tra marmo bianco e fori dei capitelli neri. La scelta della pianta centrale, diventata poi usuale, è legata alla visione di un'architettura irrazionale, leggera. L'oro dei mosaici accentua l'effetto 'luce riflessa': di essi ci sono rimasti tre ritratti di carattere storico e simbolico: in quello di Giustiniano, che si dirige verso la chiesa come fa anche sua moglie Teodora, non ci sono riferimenti all'ambiente, ma uno sfondo convenzionale tipicamente bizantino; quello di Massimiliano, arcivescovo di Ravenna è più caratterizzato; in quello di Teodora abbiamo maggiori riferimenti spaziali, ma non collegati realisticamente. Vi sono alcuni punti in comune tra essi:
i personaggi più vicini all'imperatore sono i più importanti e i più caratterizzati e viceversa;
In quest'arte non è importante il realismo, ma l'effetto simbolico degli accostamenti di luce e colore. Il simbolismo è ottenuto con la convenzionalità della rappresentazione.
L'arte romanica
L'a. r., che riguarda architettura e scultura, non pittura, si diffonde in gran parte dell'Europa a partire dall'anno 1000 con la rinascita delle città e dei suoi edifici. Essa si differenzia da nazione a nazione e da regione a regione. Non vi è un elemento distintivo, ma una nuova concezione dello spazio e dell'architettura. Sua caratteristica è la combinazione di elementi diversi armonizzati. Prende il suo nome nell'800 dall'antica arte romana. Gli esperimenti artistici dell'alto medioevo maturano a partire dall'anno 1000:
La cripta (VIII sec.) elemento di novità, è il luogo dove è situata la tomba o la reliquia del santo. Mentre in epoca paleocristiana era un corridoio sotto il presbiterio, in ep. Romanica, è più ampia perché ha la forma di una scala semi interrata perché in parte sporgente. La chiesa romanica dunque ha tre piani: quello della cripta, quello della navata e quello del presbiterio.
La chiesa rom. ha un'articolazione dello spazio più complessa di quella paleocristiana. Abbondano elementi solo decorativi ed è caratteristica la suddivisione dello spazio nella navata centrale.
Volta a botte:
Sant'Ambrogio (a Milano)
E' una chiesa a tre navate (senza transetto). Quella centrale ha quattro campate di cui tre a crociera e una a cupola. Sopra quelle laterali ci sono i matronei coperti da volte a capriati che davano stabilità all'edificio. Poiché sostituisce una preesistente basilica paleocristiana ha un ampio quadriportico. Le finestre sono solo sulla facciata e sull'abside. La luce non è quindi diffusa, ma percorre la navata. L'aspetto esterno aveva forma semplice, non decorata (facciata a capanna e cupola racchiusa in un torrione detto tiburio): le loghette, balconate percorribili, le cornici con archetti spensili e le lesene, finti pilastri.
San Marco (a Venezia)
E' una chiesa rom. molto particolare per la forte influenza bizantina. All'esterno è stata successivamente molto modificata: cupole e griglie sono aggiunte gotiche, importante è l'interno. Ha una pianta a croce greca (preceduta da un nartece, sazio per i non confessati) poiché era una chiesa palatina, molto complessa, costruita a imitazione della chiesa dei S. S. Apostoli e una copertura formata da cinque cupole separate da cinque arconi. Ai lati delle cupole c'erano degli spazi più bassi sopra ai quali stavano i matronei. Elementi romanici sono le volte a botte e lo spessore dei pilastri; elementi bizantini sono la forma delle cupole, l'aspetto generale interno, gli elementi decorativi (muro: parte inferiore marmorea e parte superiore a mosaici dorati).
Duomo di Pisa
Situato in un complesso monumentale (Duomo, torre o campanile, battistero e camposanto) in parte gotico, è una chiesa romanica a pianta longitudinale a croce latina. Presenta 5 navate centrali più le tre del transetto. Sembrano quasi due chiese in una. In essa si fondono elementi diversi: la cupola, visibile dall'esterno è ovale e termina con un bulbo. E' di origine araba, come anche gli archi a sesto acuto. Nella decorazione esterna troviamo archi ciechi contenenti rombi incavati di origine armena, logette lombarde nella facciata e circondanti il campanile.
Pisa grazie ai suoi traffici commerciali esporterà il suo stile in Toscana, Liguria, Sassari, Puglia. Firenze invece meno attiva manterrà il suo stile esclusivo. Esempi del romanico fiorentino sono il battistero di San Giovanni e di San Miniato al Monte: questa presenta decorazioni geometriche di marmo bianco e verde. Caratteristica dell'arte fiorentina è infatti la semplicità delle forme. L'edificio, concepito unitariamente, è costituito da archi ciechi e semicolonne. L'interno è decorato con mosaici e presenta navate divise da archi su colonne della stessa forma di quelle esterne.
In Sicilia l'influenza araba, normanna, greca e bizantina si fonderanno in uno stile di architettura molto complessa: il romanico siciliano. L'esempio maggiore è il duomo di Monreale, che ha pianta longitudinale a croce latina, con transetto e tre absidi stretti e lunghi tipici del rom. norm.. Le tre navate sono divise da pilastri (trad. class.) solo verso il fondo della chiesa e vicino all'abside. Il soffitto è in legno (trad. paleo.). La facciata, affiancata da due torri, è normanna. L'introduzione del mosaico è finanziata dalla corte stessa. Molto usati, oltre a gli archi a tutto sesto, gli archi a sesto acuto di influenza araba anche sotto forma di archetti intrecciati come elemento decorativo.
La capacità di adattare armonicamente tutti questi stili è il pregio maggiore del romanico siciliano e del romanico in generale.
San Francesco ad Assisi (12281250)
Prima chiesa francescana, è costruita su tre livelli: in basso la cripta contenente la tomba del santo, sopra due chiese sovrapposte: una per i pellegrini, l'altra solo per i monaci. Come stile è una delle chiese italiane più vicine al gotico francese. Entrambe le chiese hanno pianta longitudinale a croce latina; manca la divisione in navate. Nella ch. inf. vennero costruite delle cappelle per ospitare la tomba di nobili locali che volevano essere sepolti vicino al santo. La forma dell'abside è semicircolare sotto e poligonale sopra; entrambe coperte da volta a crociera, in quella inferiore troviamo archi a tutto sesto e nessuna finestra, in quella superiore archi a sesto acuto. I pilastri sono a fascio (vedi arte gotica). La chiesa superiore ha elementi gotici (sviluppo verso l'alto, finestre decorate) e romanici (campate quadrate). Notevoli gli affreschi. La facciata, molto semplice, coincide con l'ideale di povertà di San Francesco.
Arte Gotica
A differenza del romanico l'arte g. ha una data e un luogo di origine (11401144, regione di Parigi). La prima costruzione gotica è la ricostruzione del coro dell'abbazia di St. Denis ad opera dell'abate Suger; egli chiamò architetti da diverse parti della Francia cercando di dare più luminosità al coro. Questo era situato in chiese che avevano un corridoio detto deambulatorio che collega le due navate laterali; su questo si aprono le cappelle radiali. Il coro indica una struttura in legno dietro l'altare dove stavano i cantori. Successivamente coro andò a significare tutta la parte finale della chiesa. Tecnicamente il G. può considerarsi uno sviluppo del romanico (per es. gli archi a crociera diventarono a sesto acuto). Tipico è l'uso di vetrate colorate e luminose inserite in archi a sesto acuto che le sostenevano. Le campate sono, a differenza di quelle romaniche, rettangolari. I sostegni di esse sono più resistenti e formati da un massiccio pilastro centrale avvolto da un fascio di sottili colonnine che continuano poi negli archi della volta (pilastri a fascio).
Il G., diffusosi in tutta Europa, in Italia arriva successivamente e termina anche prima, sostituito dallo stile rinascimentale. Fu introdotto dai monaci cistercensi, abilissimi architetti, nelle loro abbazie, simili tra loro perché basate su un modulo di riferimento fisso.
Il G. cistercense è di tipo molto semplice e razionale. Un esempio ne è Fossanova, chiesa a pianta longitudinale a croce latina, verso il fondo del modulo. Ha tre navate; le campate sono quadrate nelle navate laterali, rettangolari (due quadrati) in quella centrale.
San Bernardo teorizzò uno stile più sobrio, senza decorazioni che potevano distrarre dalla meditazione i monaci.
Federico II progettò in tipico stile cistercense il padiglione da caccia di Castel del Monte, in tipico stile cistercense.
Gli Angiò francesi successivamente porteranno un gotico più ricco ed elaborato. Poiché la navata centrale era molto più alta rispetto alle laterali, gli architetti gotici sfruttarono questa struttura per dare stabilità alla chiesa, sostenendola con dei contrafforti, enormi pilastri all'esterno della chiesa coincidenti in basso con le pareti della navata laterale e collegati a quella centrale da archi rampanti. I contrafforti accentuano la tendenza verso l'alto tipica del gotico. Alcuni elementi (es. le torri nella facciata) provengono dal romanico normanno. Il sistema del coro deriva invece dalle chiese di pellegrinaggio. Le vetrate raffiguranti storie sacre, diffusissime, servivano ad illuminare la chiesa e a fare da affreschi (non c'era spazio) e davano lo spettacolare effetto di trovarsi dentro una gemma.
Questo stile durò nel resto dell'Europa fino al XVII sec.. Il nome, dispregiativo, gli deriva dagli artisti rinascimentali che ne criticavano gli eccessi. L'unica chiesa gotica a Roma è Santa Maria sopra Minerva.
Altri ordini svilupperanno con le loro chiese il gotico. Esemplare è il caso di Firenze con la chiesa di Santa Croce (ord. francescano) e quella di Santa Maria Novella (ord. domenicano) costruite appena fuori dal centro storico. La città si amplierà poi in queste due direzioni, con ampie chiese che dovevano però essere costruite spendendo poco; ci saranno dunque chiese dalle forme semplici (pianta longitudinale, navata unica e soffitto in legno) dette chiese ad hangar, perché semplici come capannoni. Essendoci molto spazio per gli affreschi, la pittura italiana potrà staccarsi definitivamente dall'influenza bizantina e svilupparsi come scuola italiana.
Santa Maria Novella (ord. domenicano)
E' presente una prima reazione rinascimentale al gotico (non c'è tendenza verso l'alto). Divisa in tre navate ha volte a crociera che lasciano aperto lo spazio.
Santa Croce (ord. francescano)
Progettata probabilmente da Arnolfo di Cambio, la chiesa presenta queste stesse caratteristiche; l'unica differenza è l'abside che ricorda molto da vicino lo stile gotico. Rinnovata nel 500 essa ci appare oggi molto diversa da come fu costruita (furono coperti gli affreschi di Giotto).
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