Pino d'Aleppo Quasi un terzo delle
foreste del Gargano sono costituite da pino d'Aleppo. Per un parco che con tre
lati si affacciano sul mare, non è un caso. Questo albero infatti è uno dei più
tipici delle coste più calde del Mediterraneo, dal Marocco alla Turchia, dalla Spagna alla Siria. E proprio dalla città siriana di Aleppo prende
il suo nome. Il pino d'Aleppo si trova in genere nei più aridi e poveri terreni
calcarei, dove neppure il leccio riesce ad attecchire. Nella gariga (la
formazione di bassi e radi cespugli caratteristica di molte nostre aree
costiere) la sua caratteristica forma a ombrello che può raggiungere anche i
15-20 metri di altezza è una presenza familiare. Nel suo sottobosco sono spesso
presenti il rosmarino, il timo e l'oleastro e i 15-20 metri di altezza) è una
presenza familiare. Nel suo sottobosco sono spesso presenti il rosmarino, il
timo e l'oleastro, tutti arbusti particolarmente ben adattati alla mancanza
d'acqua. Proprio nelle aree a gariga, secondo alcuni studiosi, sorgevano una
volta foreste di pino d'Aleppo, poi distrutte dall'uomo. Oggi però il pino
d'Aleppo viene usato per i rimboschimenti, sia perché è in grado di colonizzare
gli ambienti più difficili, sia perché cresce molto velocemente. Nel passato è
stato piantato anche in regioni nelle quali non era mai cresciuto, al punto che
è diventato difficile riconoscere le formazioni naturali di pino d'Aleppo da
quelle importate. In Italia il pino d'Aleppo si trova lungo le coste e sulle
isole, e nel Meridione si spinge fino a 600-700 metri d'altitudine.