Capriolo Timido e solitario, il
capriolo non è un animale facile da avvistare. Anche perchè il suo ambiente
preferito è quello chiuso del bosco temperato o della boscaglia, con folto
sottobosco. Alla vita nel bosco il capriolo - che appartiene alla famiglia dei
Cervidi - è particolarmente ben adattato. Infatti è piccolo (fino a 80 cm di
lunghezza, per un'altezza alle spalle che non supera i 70 cm) e i palchi (non
corna, perchè sono costituiti da tessuto osseo vero e proprio) sono corti, con
tre o più diramazioni rivolte all'indietro perchè non si impiglino nei rami più
bassi. Il capriolo si sa nascondere bene. I piccoli hanno il mantello scuro con
strisce di macchie bianche lungo i fianchi che ricordano l'alternarsi di luce e
ombra creato dal sole che si infiltra nel sottobosco. Il mantello degli adulti
è invece rossiccio, che tende al bruno d'estate e al grigiastro d'inverno.
Importanti per il riconoscimento sono le macchie chiare sulla gola e nella parte
posteriore. Queste ultime sono reniformi nei maschi e a forma di cuore nelle
femmine. I caprioli vivono insieme solo per un breve periodo dell'anno, nella
stagione degli amori, alla fine dell'estate. Essendo praticamente indifesi, è
probabile che i caprioli abbiano scelto di vivere isolati perchè in questo modo
sono più difficilmente individuabili dai loro tradizionali predatori: lupo,
volpe, lince e gatto selvatico. Questa strategia non è servita loro per
difendersi dal predatore e concorrente più forte di tutti: l'uomo. Così in
Italia tra la fine del secolo scorso e l'inizio del Novecento il capriolo è
scomparso in tutto l'Appennino settentrionale e centrale, dove è stato
reintrodotto in molte località solo di recente. Tre piccoli nuclei originari
sono invece sopravvissuti sul Gargano, a Castel Porziano e su alcune montagne
della Calabria.