Airone cenerino L'airone cenerino è il
più comune degli aironi italiani. Deve il suo nome al piumaggio grigio. Solo il
capo è bianco, con due lunghe penne nere erettili, le cosiddette
'egrette'. Giungono in gruppo sulle rive dei nostri fiumi e delle
nostre lagune costiere in primavera, dopo aver trascorso l'inverno nell'Africa
tropicale. All'arrivo, gli aironi tornano spesso a occupare la garzaia
abbandonata l'anno precedente, ovvero un gruppo di grandi nidi, tutti vicini,
costruiti con rami secchi sulle cime degli alberi. E' l'epoca della
riproduzione. Le uova vengono covate per 25 giorni e per i 50 giorni successivi
alla schiusa i genitori vanno e vengono dal nido portando ai piccoli pesci e
altri piccoli animali predigeriti. La vita in colonia è necessaria per la
difesa dai predatori, come i corvi. La caccia, invece, è un esercizio
solitario. Immobile sulla riva o nell'acqua bassa, oppure camminando
lentamente, l'airone cenerino scruta davanti a sé alla ricerca di una preda: un
pesce in genere, o una natrice. Appena ne avvista una, il collo scatta fulmineo
in avanti per infilzarla con il becco, lungo fino a 13 centimetri. Come tutti
gli uccelli, gli aironi hanno bisogno di molto cibo in rapporto al loro peso
corporeo: fino a mezzo chilo di pesce al giorno. Per questo motivo spesso non
sono visti di buon occhio dai pescatori. In realtà, invece, gli aironi cenerini
catturano soprattutto i pesci vecchi o malati che sono quelli che più si
avvicinano alla superficie. In questo modo svolgono una selezione benefica per
le popolazioni di pesci. I giovani, dopo l'involo, diventano concorrenti per la
colonia e devono partire per cercarsi nuovi spazi. All'arrivo dell'autunno,
comunque, tutti gli aironi riprendono il volo per l'Africa.