VIVIAMO IN UN MONDO non euclideo
Considerata retrospettivamente, la storia
della creazione di geometrie non euclidee è la storia della cecità degli esseri
umani. L'uomo vive sulla superficie della Terra. Supponiamo che egli si accinga
a costruire una geometria per adattarla direttamente a questa superficie, invece
di considerarla come una superficie speciale nel mondo euclideo tridimensionale.
Che tipo di geometria svilupperebbe? La "linea" in questa geometria concernente
la superficie di una sfera dovrebbe manifestamente essere la curva che
congiunge due punti col percorso più breve, poiché questa curva dovrebbe essere
la più utile. Questa curva, come è stato evidenziato in precedenza, è il
cerchio massimo che congiunge i punti ( "geodetica"
). D'altra parte, la linea retta nel senso familiare della geometria euclidea
non sarebbe scelta certo come la curva fondamentale in quanto essa non esiste
neppure sulla superficie di una sfera. Quali postulati sceglierebbe un
geometra per i suoi cerchi massimi? Certo nessun postulato diverso da quelli
scelti da Riemann, un sistema di postulati in cui non esistano linee parallele
e in cui la linea ha una lunghezza finita. In altri termini, la geometria
naturale, la geometria pratica, la geometria del buon senso per noi mortali
legati alla Terra è la geometria riemanniana. Per migliaia di anni questa
geometria è stata sotto gli occhi dell'uomo. Eppure, durante tutti quegli anni,
i massimi matematici non hanno mai pensato a verificare il loro approccio al
quinto postulato confrontandolo con la geometria della sfera. E come a coronare
gli sviluppi di queste migliaia di anni, il grande Kant costruì la sua profonda
filosofia sulla verità incontrovertibile della geometria euclidea, e quindi, di
fatto, sull'impossibilità di concepire una qualsiasi altra geometria. Eppure
egli visse per tutta la vita se non in, almeno su, un mondo non
euclideo.