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MAURITS CORNELIS Escher
Maurits Cornelis Escher (17 giugno 1898 - 27
marzo 1972) fu un artista olandese, conosciuto principalmente per le sue incisioni
su legno, litografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni
impossibili, esplorazioni dell'infinito e motivi a geometrie interconnesse che
cambiano gradualmente in forme completamente differenti. Nella produzione di Escher
gli anni che vanno dal 1956 al 1970 individuano quello che possiamo definire: Periodo
dell'Infinito. L'opera migliore di questo periodo è "Limite del cerchio III" (1959), che sembra sia il frutto
dell'ammirazione dell'artista per una illustrazione di un libro di H.S.M. Coxeter.
Quest'immagine è una rappresentazione
di uno spazio iperbolico il cui modello è dovuto al matematico francese
Poincarè. Diamo un'idea dello spazio che Escher ha voluto rappresentare.
Poniamoci al centro del disegno e supponiamo di voler camminare fino al bordo
di esso. Mentre camminiamo ci restringiamo sempre di più, proprio come accade
ai pesci della figura. Per raggiungere il bordo quindi dovremmo percorrere una
distanza che ci sembrerà infinita, ma essendo immersi in questo spazio non ci
parrà subito ovvio che ci sia qualcosa di inusuale.
Ma la stampa più ingegnosa può essere considerata: "Esposizione di Stampe" (1956). Giudicando quest'opera secondo i
canoni tradizionali dell'estetica, si potrebbero trovare una quantità enorme di
difetti. Ma quello che è valido in tutta l'opera di Escher qui è esaltato
all'ennesima potenza. Egli ha raggiunto in quest'opera il limite della sua
perspicacia e della possibilità di espressione. In quest'immagine una persona
si trova all'interno di una galleria d'arte e sta osservando una stampa
raffigurante una città marittima che, lungo i portici, ospita un negozio. Quel
negozio è una galleria d'arte al cui interno si trova una persona che sta
osservando una stampa raffigurante una città marittima Escher è tornato in
qualche modo sul suo soggetto; la persona è sia nell'immagine che al di fuori
di essa. Questo effetto è stato ottenuto grazie ad una griglia che l'artista
creò in preparazione a quest'opera.
La scala della griglia aumenta con continuità in senso orario, ma questo artificio fa in modo che si crei un buco nel mezzo. Alcuni matematici hanno visto nella griglia un piano di Riemann e nell'irregolarità centrale una singolarità. Escher non trovò alcun modo per saldare quel buco, quindi lo oscurò per porci sopra il suo marchio con le iniziali.
La griglia originale era quella delimitata dai
punti ABCD. Successivamente venne ingrandita, per permettere l'inserimento di
un maggior numero di dettagli e di particolari che , altrimenti, sarebbero
stati tagliati fuori. I corrispondenti punti che delimitano la nuova griglia
sono A'B'C'D'.
Vediamo come avviene la distorsione: un quadrato posto in A giungerebbe in B
ingrandito di 4 volte, in C ingrandito di 16 volte, in D di 64 volte, e
tornerebbe in A ingrandito di ben 256 volte. Naturalmente, sarebbe stato
impossibile per Escher riprodurre tutti gli stadi di ingrandimento, così
rappresentò soltanto i primi due livelli. La base della galleria si ingrandisce
prima passando da A' a B', e poi ancora da B' a C'. Allo stesso modo, il quadro
con cui l'artista attira la nostra attenzione si ingrandisce passando da B a C
e poi da C a D, dopodiché si confonde con la galleria stessa, compenetrandosi
con essa a formare un tutt'uno.
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