Cenni di geometria proiettiva
La geometria proiettiva è una branca molto
importante della geometria, si può persino dire che la geometria analitica come
si studia normalmente non è che un caso molto particolare della geometria
proiettiva, che quindi costituisce una teoria molto più generale.
Come si può capire dal nome la geometria
proiettiva è la geometria che studia le proiezione di figure, storicamente è
come studio del disegno prospettico, anche se evolvendosi è diventata una
teoria a parte. La particolarità della geometria proiettiva è abbiamo detto che
è molto generale, vediamo come una geometria può essere più generale di
un'altra. Nella geometria analitica, per esempio due triangoli identici, ma
messi in posizioni diverse sono veramente diversi, mentre nella geometria
euclidea essi sono del tutto identici, tuttavia anche nella geometria euclidea,
per esempio, un quadrato è diverso da un rettangolo. La geometria proiettiva ha
carattere molto più generale, due figure sono dette proiettivamente
equivalenti, cioè nella geometria proiettiva sono di fatto uguali, se si può
passare da una all'altra mediante una trasformazione proiettiva. Per
trasformazione proiettiva si intende una vasta gamma di trasformazioni, per
esempio se noi abbiamo un disco circolare e proiettiamo la sua ombra su un muro
essa, in generale, non sarà circolare (lo sarà solo se il disco è
perpendicolare ai raggi di luce, vedi coniche), ma assumerà la forma di una
conica, quale conica dipenderà dall'inclinazione del disco. Questo tipo di
trasformazione è una trasformazione proiettiva, e dato che permette di passare
da una conica all'altra si deduce che in geometria proiettiva le coniche sono
tutte equivalenti, questo vale anche per una qualsiasi quadrilatero.
Si può costruire una geometria proiettiva
analitica, cioè con tutti i punti espressi mediante coordinate, ma ciò è molto
complesso, quindi non lo approfondiamo.
Abbiamo visto che in geometria proiettiva
tutte le coniche sono equivalenti, così come lo sono tutti i quadrilateri, e
rette parallele e perpendicolari possono essere trasformate con una
trasformazione proiettiva in rette che, in generale, non sono più parallele e
perpendicolari, anche gli angoli e la lunghezza di segmenti può variare, ma
allora che cosa ci permetti di riconoscere la nuova figura come una
trasformazione dell'originale, quali caratteristiche, cioè, rimangono immutate?
Questo è l'argomento di una parte della della geometria proiettiva, le così
dette configurazioni.