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In natura essa viene emessa per esempio da elettroni liberi che si muovono nei campi magnetici galattici. Sorgenti artificiali di questa radiazione sono gli acceleratori circolari di elettroni (in genere di particelle cariche) aventi un'energia massima di qualche centinaio di MeV. Fino a qualche tempo fa l'emissione di questa radiazione, per esempio negli elettrosincrotroni, veniva considerata come un inevitabile sottoprodotto, oggi si costruiscono macchine dedicate a produrre solo radiazioni di sincrotrone (RS). Un elettrone accelerato su di una traiettoria circolare a bassa energia emette una radiazione di dipolo diretta in tutte le direzioni; quando l'energia supera l'energia di riposo dell'elettrone, e la velocità si avvicina a quella della luce, gli effetti relativistici costringono la radiazione entro uno stretto cono puntato nella direzione del moto, mentre l'intensità emessa aumenta enormemente. La radiazione emessa è inoltre fortemente polarizzata con il vettore E nel piano dell'orbita degli elettroni.
L'energia elettromagnetica viene emessa a tutte le frequenze con uno spettro continuo dalle frequenze più basse (microonde) fino a una frequenza «critica» cui corrisponde un'energia della radiazione ec che è legata all'energia massima degli elettroni, e al raggio di curvatura dell'orbita, dalla semplice relazione:
ec = 2,22 (E³/R):
ec = energia critica radiazione emessa misurata in KeV;
E = energia degli elettroni misurata in GeV; R = raggio dell'orbita misurato in m.
Negli attuali anelli di accumulazione nei quali gli elettroni circolano con energie dell'ordine di 20 GeV si ottiene luce di sincrotrone fino a energia superiore ai 50 KeV, corrispondenti a una lunghezza d'onda di frazioni di Ångstrom. L'inserzione di speciali dispositivi magnetici sull'orbita consente di ottenere radiazione a lunghezze d'onda ancora inferiori (raggi X molli). La potenza irraggiata come R.S. dagli anelli di accumulazione (PEP in USA, PETRA nella Germania Occidentale) è di diversi megawatt. Le caratteristiche uniche della R.S. ne fanno uno strumento ineguagliabile di ricerca scientifica e tecnologica; essa costituisce infatti una sorgente intensa, stabile, e a lunghezza d'onda variabile con continuità, con emissione a piccolissimo angolo di apertura, polarizzata, sotto vuoto spinto, con struttura temporale a impulsi (di nanosecondi di durata). Ciò consente ricerche e applicazioni in vari campi.
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