Le lenti gravitazionali
Un'altra conferma più recente della relatività
generale, ormai completamente accettata dalla
comunità scientifica, è l'effetto della lente gravitazionale di cui le
osservazioni di Eddington sono un caso particolare. La luce emessa da una
sorgente lontana, transitando nelle vicinanze di un oggetto molto massiccio può
venire deviata, con un effetto complessivo che può frammentare l'immagine della
sorgente
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Le lenti gravitazionali si comportano
allo stesso modo dei raggi deflessi, perché propriamente deflettono raggi. Quando
un corpo di grande massa viene a
trovarsi fra una sorgente di luce e l'osservatore, i raggi di luce provenienti
dalla sorgente vengono deviati in modo tale da provocare un'amplificazione del
segnale luminoso simile a quella causata da una lente.
Un secondo possibile effetto delle lenti gravitazionali è quello di deformare
l'oggetto originale, giungendo a generare immagini multiple. Quest'ultima
proprietà delle lenti gravitazionali, unita al fatto che la gravità deforma la geometria globale dell'Universo, ha spinto alcuni ad ipotizzare
che l'universo sia curvo e formi una sorta di immensa lente gravitazionale in
cui la luce delle stesse stelle ci arriverebbe da più direzioni. L'ipotesi però
non è supportata dalle osservazioni, in quanto la densità dell'universo
osservato è di gran lunga più bassa di quanto necessario per produrre un
effetto del genere.
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Lenti gravitazionali nell'ammasso
di galassie Abell 1689; gli effetti della lente sono
dei sottili archi luminosi visibili solo quando si ingrandisce questa immagine
Questi fenomeni furono previsti teoricamente poco dopo l'enunciazione della teoria della
relatività, ma sono stati osservati solo a partire dalla seconda metà degli anni
Ottanta. Le lenti gravitazionali sono osservabili sia su scala cosmologica (in
cui la luce da una sorgente luminosa ad alto redshift e' deflessa dal campo
gravitazionale di una galassia o da un ammasso di galassie
posto lunga la linea di vista) sia su scala locale, ossia galattica (in cui, ad
esempio, le stelle delle Nubi di Magellano o del centro della Galassia può essere amplificata da una
stella ). Su scala cosmologica i fenomeni di lensing sono classificati
(usando le espressioni inglesi diffuse nella letteratura astronomica) come strong
lensing o weak lensing; negli eventi su scala galattica, si parla di
microlensing,
o meglio, di microlenti gravitazionali. Furono scoperti in seguito vari
tipi di lenti gravitazionali: l'anello di Einstein e la croce di Einstein.