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Elementi di propulsione velica
Premessa
La vela di un'imbarcazione quando è colpita
dal vento si comporta come un'ala avente, però, l'asse perpendicolare al piano
di galleggiamento. Sopravvento alla vela si crea una pressione e sottovento una
depressione; ciò dà luogo all'insorgere di una forza, detta forza totale (portanza
nel caso di una generica ala) . La forza totale è ortogonale alla tangente alla curva della
vela e si può scomporre in due forze tra di loro ortogonali:
Forza propulsiva , che si scarica nella
direzione diametrale verso prora e produce perciò l'avanzamento della nave;
Forza di sbandamento e
scarroccio , che si scarica trasversalmente verso dritta o verso
sinistra (a seconda che le mure siano a sinistra o a dritta) e produce sia lo
sbandamento, che viene parzialmente compensato dalla deriva, sia una variazione
nell'andatura della nave che viene detta scarroccio.
fig. 1
fig. 2
Se è l'angolo tra l'asse
diametrale e la tangente alla curvatura della vela nel punto di applicazione
della forza, allora l'angolo tra
ed
è anch'esso uguale ad
; osservando i triangoli rettangoli segue che:
(1)
e:
(2)
Possiamo notare che:
se , allora il modulo
della forza propulsiva tende anch'esso a zero e l'effetto della vela in senso longitudinale
tende a decrescere fino ad annullarsi per
mentre il modulo della
forza di sbandamento tende a crescere fino a raggiungere il massimo quando
;
se , allora avvengono i
fenomeni inversi di quelli di cui al punto precedente.
Ciò detto ci proponiamo, nei prossimi paragrafi, di spiegare la comparsa della forza totale attraverso la teoria della meccanica dei fluidi.
Equazione di Bernoulli
Consideriamo un fluido ideale, avente cioè
incomprimibile densità costante e viscosità nulla, che scorra in una condotta
di sezione e quota variabili. Lo spostamento del fluido lungo il condotto
porterà la massa che occupa il tubo tra le sezioni 1 e 2 a trovarsi tra le
sezioni 1' e 2', dopo un certo tempo infinitesimo .
fig. 3
Poiché il fluido è incomprimibile allora la
quantità di fluido compreso tra le sezioni 1 ed 1' dovrà essere uguale a quella
compresa tra le sezioni 2 e 2' perciò, detto
il volume occupato da
questa quantità di fluido, dovrà essere:
(3)
Poiché sappiamo che la massa di un corpo è uguale al prodotto tra la massa volumica ed il volume occupato, allora abbiamo:
(4)
che rappresenta la massa spostata nel tempo dall'altezza geodetica
all'altezza geodetica
, per effetto della variazione della velocità da
a
, in modulo.
Calcolo dell'energia cinetica
Sappiamo che l'energia cinetica è data, in
generale, dalla: perciò applicando la
formula al caso specifico in esame abbiamo:
(5)
Essendo , dove
è la densità, allora:
(6)
Calcolo dell'energia potenziale
Sappiamo che l'energia potenziale è data dalla
perciò applicando la
formula nel caso specifico in esame abbiamo:
(7)
Essendo , dove
è la densità, allora:
(8)
Calcolo del lavoro
Per far muovere il fluido dentro la condotta dovremo fornire un lavoro che si determina come segue:
Ma:
ed essendo e
, allora:
Sommando membro a membro abbiamo:
(9)
Condizione di equilibrio e formula
Per il principio di conservazione dell'energia, possiamo affermare che l'energia totale deve uguagliare il lavoro totale e questa uguaglianza deve conservarsi identica sia nella sezione 1 che nella sezione 2, perciò deve essere:
E tenendo conto delle (6), (8) e (9):
Dividendo ambo i membri per :
Dopo aver sviluppato ed ordinato si ottiene:
( 10 )
Poiché le sezioni ed
sono state scelte
arbitrariamente, allora la legge che abbiamo trovata vale per qualsiasi sezione
della condotta perciò:
(11)
che è l'equazione di Bernoulli[1].
Dal punto di vista delle dimensioni, tenendo
conto delle unità sancite dal Sistema Internazionale (S.I.) e soprattutto del
fatto che , abbiamo:
Inserendo le unità di misura nella ( 11 ):
( 12
)
La (12) ci dice che il moto del fluido ideale in una condotta, sotto le condizioni poste in ipotesi da Bernoulli, si manifesta come un moto a pressione costante.
Se la condotta in cui scorre il fluido ideale
è orizzontale, allora perciò la ( 10 ) diventa:
( 12
)
e la ( 11 ), a sua volta, diventa:
( 13 )
Effetto Venturi [2]
Consideriamo in fig. 4 due sezioni ed
di una condotta nella
quale scorra un fluido ideale. Per il teorema di Bernoulli e riferendoci alla (
12 ) in quanto supponiamo le due sezioni alla stessa altezza geodetica, abbiamo:
dalla quale:
od anche:
Essendo costante la velocità media possiamo scrivere la
precedente come segue:
( 14 )
Poiché il flusso nella condotta è a regime
costante per ipotesi, allora la portata è costante, ossia è , e risulta vera la proporzione:
perciò: le velocità
sono inversamente proporzionali alla sezione della condotta. Cìò vuol dire che nella
sezione minore la velocità aumenta e ciò causa, per la ( 14 ), la
diminuzione della pressione.
fig. 4
Formazione della forza totale agente sulla vela
Sappiamo che un'ala di aereo è soggetta ad una forza, detta portanza, dovuta alla velocità del mobile in aria ferma. Detta forza agisce in un piano ortogonale al piano dell'orizzonte. Nel caso di una barca a vela, invece, si viene a costituire una forza analoga, che abbiamo chiamato forza totale, dovuta alla velocità del vento supposta la vela ferma rispetto ad esso. La forza totale è parallela al piano dell'orizzonte.
fig. 5
In figura 5 abbiamo disegnato una sezione
della vela ottenuta tagliando quest'ultima con un piano parallelo al piano
orizzontale. Man mano che ci si allontana dal bordo della vela i filetti fluidi
di cui è composta l'aria in movimento per effetto del vento sono tutti paralleli e
non vi è alcun effetto influente sulla vela. Man mano che ci si avvicina i
filetti fluidi sono costretti a deformare la loro traiettoria per ricomporsi
successivamente. Pensando al sistema come ad una condotta attraversata
dall'aria ed avente come bordi la vela e lo strato limite oltre il quale i
filetti fluidi ritornano al loro stato normale (marroni in figura), possiamo
osservare che tra la sezione
e la sezione
si creano le
condizioni di applicazione del principio Venturi: in
la velocità cresce e
quindi la pressione diminuisce. La depressione sul bordo d'attacco origina una
pressione sulla parte concava della vela. La sommatoria di tutte le forze
ingenerate da questa pressione dà luogo alla forza totale, applicata nel centro
di pressione della vela.
Osservazione finale
Abbiamo cercato, partendo dalla dinamica dei fluidi, di dare una spiegazione del perché si genera la forza totale ed abbiamo visto che questo fatto può essere spiegato dall'effetto Venturi e quindi dal teorema di Bernoulli. Tuttavia questo non è il solo modo, od il migliore, per spiegare l'insorgenza della forza totale. Ve ne sono altri che, però, lo scrivente potrà studiare solo dopo aver acquisito nuovi strumenti didattici durante il proseguimento degli studi.
La famiglia Bernoulli dette alle scienze ed alle matematiche ben undici dei suoi membri tra padri, figli zii e nipoti. Per questa ragione un immenso numero di teoremi, scoperte, formule e dimostrazioni sono collegate ad almeno uno di loro, in tutti i campi del sapere. La formula di cui ci stiamo occupando, e che sta alla base della meccanica dei fluidi si deve a Daniel Bernoulli (Daniel I) (1700-1782)
Giovanni Battista Venturi (1746 - 1822) è stato un fisico italiano. Discepolo di Lazzaro Spallanzani, viene chiamato ad insegnare logica nel seminario di Reggio Emilia. Importante è il suo contributo allo studio della meccanica dei fluidi con la descrizione di quello che viene chiamato "effetto Venturi" che descrive il legame tra velocità e pressione di un fluido in un condotto. Applicazioni di tale effetto sono il cosiddetto tubo di Venturi che trova applicazioni nella misura della velocità di un fluido in un condotto.
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