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Appunti scientifiche |
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Controlli non distruttivi
I Controlli Non Distruttivi (CND) sono il complesso di esami, prove e rilievi condotti impiegando metodi che non alterano il materiale e non richiedono la distruzione o l'asportazione di campioni dalla struttura in esame finalizzati alla ricerca ed identificazione di difetti strutturali della struttura stessa.
Tra le metodologie di controlli non distruttivi sono citabili, in riferimento alla UNI EN 473 le presenti:
Le metodologie di controllo possono essere classificate in diversi modi. La prima differenziazione è fra metodologie volumetriche e superficiali. Le prime mostrano indicazioni (difetti) presenti in tutto il volume dell'oggetto, mentre le altre mostrano solo i difetti affioranti in superficie o molto prossimi alla superficie su cui si sta effettuando il controllo.
I Controlli Non Distruttivi possono essere distinti in 2 grandi categorie:
TECNICHE DI RILEVAMENTO DI DIFETTI SUPERFICIALI
Nella prima categoria:
Ispezione visiva;
Liquidi penetranti ;
Correnti indotte (Eddy Currents).
TECNICHE DI RILEVAMENTO DI DIFETTI INTERNI
Nella seconda categoria fanno parte:
Tecniche radiografiche (Raggi X);
Tecniche Ultrasoniche;
Ispezione visiva.
Raggi x (xenoradiografia)
I raggi x sono radiazioni penetranti di natura elettromagnetica ed aventi una lunghezza d'onda cortissima.
I raggi x sono caratterizzati essenzialmente dalla qualità,alla esposizione,dalla dose assorbita e dall' intensità di dose.
Il metodo radiografico è stato tra i primi metodi d'indagine non distruttiva ad essere introdotto nell'industria per il rilievo dei difetti interni.
Esso può essere utilizzato per esaminare componenti e assemblati metallici e non metallici. Obbligatoria come controllo delle saldature.
Questo metodo consiste nel rilevare su pellicola o altri dispositivi come schermo fluorescente e monitor, le variazioni d'attenuazione che un fascio di RAGGI X subisce in funzione degli spessori attraversati, penetrando nei particolari in esame.
Le discontinuità eventualmente presenti nei materiali risultano pertanto evidenziate sulla pellicola radiografica sottoforma di zone diversamente annerite.
Metodo con gli ultrasuoni
Questo metodo di controllo utilizza onde sonore (energia acustica) ad alta frequenza, ovvero superiore alla soglia dell'udibile: tra 0.5 e 25 MHz.
Le onde sonore vengono introdotte nel materiale da esaminare, allo scopo di evidenziare difetti interni e sub-superficiali.
Nell'applicazione più consueta viene emesso un impulso ultrasonoro che, propagandosi nel particolare da controllare, viene in parte riflesso dalle eventuali discontinuità presenti, in parte assorbito, in parte attraversa
In questa maniera l'impulso viene quindi rilevato e convertito in segnale elettrico tale da essere rappresentato sullo schermo di un oscilloscopio.
A: picco dell'eco iniziale
B: picco del difetto
C: picco dell' eco di fondo
T2: spessore del pezzo
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