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La realta’ di fastweb - nel panorama multimediale - tesina




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ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE

“GAETANO SALVEMINI”





LA REALTA’ DI 


NEL PANORAMA MULTIMEDIALE     






La storia


e.Biscom nasce a Milano nel settembre 1999, con il progetto imprenditoriale di sviluppare e diffondere una nuova generazione di reti di trasmissione alternative a quelle telefoniche tradizionali. Durante i primi mesi di vita la società si concentra sulla realizzazione di una rete capillare in fibra ottica nell’area metropolitana di Milano. Successivamente l’obbiettivo della società è quello di finanziare la crescita e di espandere la rete in fibra ottica nelle principali città italiane. e.Biscom è la capogruppo di molte società tra cui FASTWEB.

Nel 2001 viene introdotto sul mercato l’innovativo servizio di “ Video on Demand”. A novembre dello stesso anno, stringe un accordo per la concessione in uso dei cavidotti, che consente di utilizzare la rete avviata da Telecom Italia.

Nel dicembre 2004 avviene la fusione per incorporazione di FASTWEB IN e.Biscom. La fusione rappresenta il naturale esito del processo di razionalizzazione intrapreso sin dai primi anni: le telecomunicazioni a banda larga su rete fissa in Italia. La società prende il nome di FASTWEB.

Nel 2005 l’Assemblea dei soci approva un aumento di capitale a pagamento pari a 800 milioni di Euro che finanzierà l’accelerazione della crescita.

Il 2006 è l’anno dell’affermazione di FASTWEB come fornitore di riferimento della pubblica Amministrazione e inizia la collaborazione con Valentino Rossi come testimonial.

Nel 2007 FASTWEB viene acquistata dalla Swisscom, operatore delle telecomunicazioni elvetiche, la società svizzera, dunque, detiene il controllo di FASTWEB con l’82,1% del capitale.  Carsten Schoter, amministratore delegato di Swisscom, definisce FASTWEB “UN CAPOLAVORO DELL’IMPRENDITORIA ITALIANA”.

Nel 2008 la società opera nel mercato della telefonia mobile, voce e dati, di FASTWEB attraverso l’accordo di 3 Italia.

FASTWEB e Valentino Rossi proseguono il loro percorso comune: il centauro pesarese sarà testimonial di FASTWEB anche nel 2009 e nel 2010.

Oggi FASTWEB riesce a fornire il proprio servizio al 75 % della popolazione italiana.



STRUTTURA DEL GRUPPO


Da come si evince dal grafico, FASTWEB, è un gruppo aziendale, formato da e.Bismedia, controllata al 100%, che opera nel campo della distribuzione di servizi televisivi, la QXN controllata per il 60%, rappresenta l’infrastruttura tecnologica e da FASTWEB Finance controllata al 100%.


A tal proposito un gruppo aziendale è costituito da due o più imprese, ciascuna delle quali mantiene una propria autonomia giuridica, coordinate sul piano economico e finanziario da un’unica società, detta capogruppo.

Una società diventa capogruppo se detiene una quota di capitale di un’altra impresa sufficiente per consentirle il controllo o per esercitare su di essa un’influenza dominante.

Secondo il codice civile sono considerate società controllate:

Le società in cui un’altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell’assemblea ordinaria;

Le società di cui un’altra società dispone dei voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria;

Le società che sono sotto l’influenza dominante di un’altra società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa.

Sono invece considerate collegate le società sulle quali un’altra società esercitata un’influenza notevole.


I gruppi si classificano in gruppi economici, finanziari e misti.

I gruppi economici sono costituiti da imprese che si sono integrate a vicenda per formare un unico organismo economico-produttivo con cui far fronte alle diverse esigenze del mercato. Normalmente un gruppo economico ha origine dai rapporti che si instaurano tra più imprese che producono parti componenti di un unico prodotto finito.

I gruppi finanziari coinvolgono imprese che esercitano attività diverse, tra loro non connesse.

Nei gruppi misti operano sia imprese che svolgono attività integrate tra loro, sia imprese le cui attività risultano differenziate.


Fastweb essendo una holding di un gruppo aziendale redige il bilancio consolidato. Il bilancio consolidato è un documento consuntivo che si compone di conto economico stato patrimoniale e nota integrativa elaborato dalla società posta al vertice di un gruppo societario (capogruppo). Questo documento svolge la  funzione presentare una panoramica unitaria e generale del gruppo.

Le società che vengono comprese nel gruppo e i cui dati contabili sono inseriti nel bilancio consolidato costituiscono la cosiddetta “area di consolidamento”.

Il bilancio consolidato espone la situazione patrimoniale, finanziaria economica di un gruppo di imprese, viste come 'un'unica impresa'. Il bilancio consolidato supera il diaframma rappresentato dalle distinte personalità giuridiche delle singole imprese. Esse vengono, di fatto, assimilate a divisioni o filiali di un'unica grande società. Il bilancio consolidato consente di:
• sopperire alle carenze informative dei bilanci d'esercizio delle società che detengono rilevanti partecipazioni di maggioranza; esso infatti è lo strumento informativo primario di dati patrimoniali, economici e finanziari del 'Gruppo', sia verso i terzi che verso gli stessi azionisti della controllante;
• ottenere la visione complessiva della situazione patrimoniali e finanziaria del gruppo e delle sue variazioni;
• misurare i risultati economici dell'entità economica unica 'Il Gruppo';
Il bilancio consolidato costituisce quindi lo strumento per poter comprendere la realtà reddituale, patrimoniale e finanziaria del gruppo inteso come entità diversa dalle singole società che lo compongono. Infatti, le imprese legate da vincoli partecipativi, in quanto operanti nell'ambito di un gruppo economico, conservano la loro autonomia giuridica, ma subiscono una più o meno rilevante influenza nella gestione economica. Sotto il profilo operativo, il Gruppo agisce di fatto come entità economica costituita da una pluralità di soggetti giuridici e da un unico soggetto economico.
Ogni impresa facente parte di un gruppo deve redigere un proprio bilancio d’esercizio. Tuttavia i singoli bilanci delle singole imprese non sono sufficienti a fornire informazioni complete e in grado di esprimere la complessa realtà sottostante al gruppo.

Le società per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilità limitata che controllano un’impresa devono redigere il bilancio consolidato. Vengono escluse dall’obbligo del consolidamento le imprese individuali e le società di persone, i cui bilanci d’esercizio non risultano soggetti all’obbligo di pubblicazione.

Il bilancio consolidato deve essere redatto dagli amministratori della società controllante e deve essere costituito da:

Stato Patrimoniale

Conto Economico

Nota integrativa


La struttura dei prospetti contabili è quella prevista per i bilanci d’esercizio delle imprese incluse nell’area del consolidamento: lo Stato patrimoniale è quindi redatto nella forma a due sezioni, il Conto economico nella forma verticale con la configurazione a valore e costi della produzione. Il bilancio consolidato deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico.

La Nota integrativa, oltre all’analisi delle voci e al’indicazione dei criteri di valutazione applicati, deve contenere l’elenco delle imprese incluse nel gruppo.

Il bilancio consolidato deve essere accompagnato da una relazione sulla gestione e deve essere assoggettato a un controllo, che ne accerti la regolarità e la corrispondenza alle scritture contabili. Il controllo viene effettuato dagli stessi organi o soggetti (revisori contabili), a cui viene affidata per legge il controllo sul bilancio d’esercizio dell’impresa capogruppo. Una copia del bilancio consolidato, con la relazione sulla gestione del gruppo e la relazione dell’organo o soggetto di controllo, deve restare depositata durante i quindici giorni che precedono l’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio d’esercizio della capogruppo e fino a che questo sia approvato, affinché i soci possano prenderne visione. Una copia del bilancio consolidato delle relazioni di accompagnamento e del bilancio d’esercizio deve essere depositata, a cura degli amministratori, presso l’ufficio del registro delle imprese.






I PRINCIPI E LE FORME DEL PRELIEVO FISCALE


Le società che formano il gruppo sono soggette al prelevamento delle imposte.

L’IMPOSTA è un prelevamento coattivo di ricchezza effettuato dallo Stato o da altro ente pubblico per far fronte a fini di interesse generale.

Il dovere di pagare le imposte sorge sulla base di presupposti stabiliti dallo Stato nell’esercizio del potere di sovranità. Il parametro è quello della capacità contributiva, ossia della possibilità economica di sostenere il peso di tributi.

L’imposta è uno strumento coattivo di solidarietà sociale, in quanto l’onere della spesa per i servizi che giovano a tutta la collettività ricade in misura maggiore su chi dispone di una maggiore ricchezza.

I tributi possono essere istituiti, modificati o aboliti soltanto dal legislatore.

Il rapporto del cittadino con l’ente impositore viene a configurarsi, così, come un rapporto giuridico (obbligazione tributaria), i cui presupposti ed elementi essenziali sono stabiliti dalla legge. L’applicazione è disciplinata da regolamenti dell’amministrazione finanziaria.

Il PRESUPOSTO dell’imposta è l’atto o il fatto al verificarsi del quale la legge ricollega l’applicazione del prelievo. Si tratta sempre di atti o fatti suscettibili di valutazione economica, dai quali si può desumere, direttamente o indirettamente, la capacità contributiva del soggetto. 

Ad esempio, il presupposto dell’Irpef è il possesso di redditi; quello dell’Iva è la cessione di beni o la prestazione di servizi effettuata nel territorio dello Stato nell’esercizio di imprese, arti o professioni; quello dell’Ici è il possesso di beni immobili.

L’individuazione del presupposto di imposta ha un’importanza fondamentale dal punto di vista giuridico, perché l’obbligazione tributaria sorge solo se la situazione in cui si trova il soggetto corrisponde esattamente a quella prevista dalla legge per la concreta realizzazione del prelievo (dichiarazioni, registrazioni, conservazione o presentazione di documenti ecc.)







Gli elementi dell’obbligazione tributaria sono:

IL SOGGETTO ATTIVO

IL SOGGETTO PASSIVO

L’OGGETTO

L’ALIQUOTA


1) Il soggetto attivo è la pubblica amministrazione cui per legge compete il potere di applicare in concreto l’imposta.

Ad esempio, soggetto attivo dell’Irpef è l’Amministrazione finanziaria dello stato, soggetto attivo dell’Ici è il Comune nel cui territorio è situato l’immobile.


2) Soggetto passivo è la persona fisica o l’ente su cui grava l’obbligo di pagare il tributo e la conseguente responsabilità in caso di inadempimento. Soggetto passivo dell’imposta è il contribuente, cioè la persona nei cui confronti si è verificato il presupposto di imposta.

Ad esempio, soggetto passivo per l’Irpef è il possessore di redditi, per l’Iva è colui che effettua la prestazione o la cessione nell’esercizio della sua attività, per l’Ici è il possessore di un immobile.


3) Oggetto dell’imposta è la ricchezza su cui si applica il prelievo, espresso in moneta, si dice base imponibile.

Ad esempio, la base imponibile dell’irpef è data dal valore monetario del reddito posseduto, determinato secondo criteri di misurazione stabiliti dalla legge.


4) Aliquota è il rapporto fra l’ammontare dell’imposta e l’ammontare della base imponibile; so esprime in percentuale e indica in che proporzione l’imposta si commisura all’imponibile.


LE FORME DEL PRELIEVO FISCALE

Il prelievo fiscale può assumere forme e caratteri differenti; di conseguenza, esistono diversi tipi di imposte che si possono classificare per gruppi omogenei secondo vari criteri.






Sono imposte dirette quelle che colpiscono le manifestazioni immediate della capacità contributiva, cioè il reddito conseguito o il patrimonio posseduto dal contribuente. Le imposte dirette sul reddito hanno per oggetto il flusso di ricchezza che si rende disponibile in un dato periodo di tempo, dedotte le spese sostenute per il suo conseguimento (Irpef - Ires).


Sono imposte indirette quelle che colpiscono le manifestazioni mediate della capacità contributiva, cioè la ricchezza in quanto viene consumata o trasferita. L’importanza di queste imposte è andata continuamente crescendo con lo sviluppo economico, per il dinamismo degli affari e per il moltiplicarsi dei consumi dovuti al costante miglioramento del tenore di vita. Ne sono esempi l’imposta sul valore aggiunto (IVA), le imposte di fabbricazione, i dazi.


Le imposte reali colpiscono determinati beni o attività economiche tenendo conto della loro entità e natura.


Le imposte personali colpiscono la ricchezza complessiva del contribuente tenendo conto delle condizioni personali, familiari ed economiche in cui egli si trova.


L’imposta è generale quando colpisce tutti gli elementi di una data manifestazione di ricchezza (tutte le categorie di reddito, tutti i beni patrimoniali, tutti i consumi …) e li colpisce con la stessa aliquota.


L’imposta è speciale quando colpisce solo determinate categorie di redditi, di beni o di attività, o quando colpisce tutte le categorie, ma con aliquote differenziate.


L’imposta è proporzionale quando il suo ammontare aumenta in proporzione all’aumentare dell’imponibile, e perciò l’aliquota è costante.


L’imposta è progressiva quando il suo ammontare aumenta in misura più che proporzionale rispetto all’aumentare dell’imponibile, e perciò l’aliquota è crescente. Affinché l’aliquota continuando ad aumentare non arrivi a comprendere tutta la materia imponibile con un prelievo del 100%, viene stabilito un massimo oltre il quale l’aliquota rimane costante e l’imposta, quindi, diventa proporzionale.


L’imposta è regressiva quando il suo ammontare aumenta in misura meno che proporzionale rispetto all’aumentare dell’imponibile, e perciò l’aliquota e decrescente. Quest’ultima è palesemente ingiusta.


L’accertamento dell’imposta consiste in un insieme di operazioni tecniche mediante le quali il debito d’imposta viene individuato nei suoi elementi soggettivi e oggettivi, e quantificano nel suo ammontare. La procedura di accertamento comprende:

La determinazione dell’imponibile attribuito a un dato soggetto;

La liquidazione dell’imposta dovuta;

La notificazione al contribuente.


1) L’imponibile si può determinare mediante l’accertamento analitico o quello induttivo.


Il metodo analitico consiste nel rilevare direttamente la materia imponibile mediante la specifica individuazione di tutti i suoi elementi. Ciascun elemento deve esser certo e documentato e viene valutato secondo i criteri stabiliti dalla legge. Questo metodo, sotto il profilo della certezza, è molto razionale perché determina l’imponibile in modo quanto più possibile corrispondente ala realtà;

non è,però, né economico né semplice perché richiede un’attività amministrativa tecnicamente complessa e costosa, e sottopone il contribuente a obblighi di documentazione abbastanza gravosi.


Con l’accertamento induttivo l’ammontare complessivo della materia imponibile viene desunto indirettamente da elementi esteriori che hanno il valore di indizi attendibili. Si tratta di un metodo alquanto grossolano, che si avvicina alla realtà in modo solo approssimativo, ma ha il pregio della economicità e semplicità. Attualmente vi si ricorre in sede di controllo da parte degli uffici fiscali solo nei casi tassativamente previsti dalla legge tributaria, per integrare il metodo analitico.


La determinazione dell’imponibile può aver luogo d’ufficio o in base a dichiarazione verificata.




L’accertamento in base a dichiarazione verificata è quello attualmente più diffuso. Il contribuente è obbligato a dichiarare, su appositi modelli, l’esistenza e l’entità della materia imponibile, e quindi il contenuto del suo debito di imposta; la dichiarazione è soggetta al controllo da parte degli uffici fiscali, i quali, avvalendosi dei loro poteri di indagine, possono procedere all’accertamento in rettifica qualora i dati indicati nella dichiarazione siano incompleti o non veritieri.


Ad esempio, ai fini delle imposte dirette, il contribuente deve dichiarare i redditi posseduti determinandoli nel loro ammontare (dichiarazione dei redditi). Ai fini IVA gli imprenditori e i lavoratori autonomi devono dichiarare le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate, indicandone il valore.


Se il contribuente non osserva l’obbligo di presentare la dichiarazione (evasione totale), l’imponibile è accertato d’ufficio on il metodo induttivo.


L’accertamento d’ufficio si basa su indagini fatte di propria iniziativa dagli uffici fiscali. In passato era il sistema prevalente, mentre oggi è applicato soprattutto quando il contribuente ha omesso l’obbligo della dichiarazione.


2) Stabilito l’ammontare dell’imponibile, si procede alla liquidazione dell’imposta, che consiste nel determinare l’ammontare dell’imposta dovuta. La liquidazione avviene di regola con il sistema della quantità, cioè applicando all’imponibile l’aliquota predeterminata dalla legge.


3) La  notificazione consiste nel portare a conoscenza del contribuente il preciso ammontare dell’imposta dovuta. Con la notificazione il debito di imposta diviene esigibile e il contribuente è legalmente obbligato al pagamento alle scadenze fissate.


La riscossione dell’imposta può avvenire con modalità diverse.

Per ritenuta dalla fonte, questa tecnica di riscossione riguarda principalmente le imposte che colpiscono redditi di lavoro o di capitale. L’importo dell’imposta viene trattenuto al soggetto che percepisce il reddito, direttamente al netto d’imposta.




Per versamento diretto. Questo sistema si applica per le imposte determinate mediante autotassazione. Dopo aver calcolato l’importo da pagare attraverso la dichiarazione dei redditi, il contribuente provvede a versare l’importo dovuto, tramite una banca un ufficio postale.


LE DIVERSE CATEGORIE DI REDDITO


Le categorie di reddito si suddividono in:

A.      Redditi fondiari;

B.      Redditi di capitale;

C.      Redditi di lavoro dipendente;

D.      Redditi di impresa;

E.      Redditi di lavoro autonomo.


A. Sono redditi fondiari quelli inerenti ai terreni e ai fabbricati situati nel territorio dello stato che devono essere iscritti, con attribuzione di rendita, nel catasto dei terreni o nel catasto edilizio urbano.


B. Nei redditi di capitale rientrano gli utili e i proventi derivati dall’impiego del capitale liquido:


Gli interessi derivanti da mutui;

Le rendite perpetue

I compensi per la prestazione di garanzie e fideiussioni.


C. Il reddito di lavoro dipendente deriva da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro alle dipendenze e sotto la direzione di altri.


D. Il reddito d’impresa è quello che deriva dall’esercizio di imprese commerciali. Per esercizio d’impresa commerciale s’intende l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, delle attività commerciali, anche se non organizzate in forma d’impresa.






E. Il reddito di lavoro autonomo è quello derivante dall’esercizio di arti e professioni, cioè da attività produttive svolte con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione, ed esercitate con continuità come fonte ordinaria di reddito.

Il reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni è costituito dalla differenza tra l’ammontare dei compensi, percepiti nel periodo d’imposta, e quello delle spese sostenute, queste possono essere dedotte solo se siano inerenti all’esercizio dell’arte o della professione e siano state effettivamente pagate nello stesso periodo di imposta.

Le perdite possono essere dedotte dall’ammontare dei redditi di lavoro autonomo e, per l’eccedenza, possono essere riportate agli esercizi successivi, non oltre il quinto.

Ai fini della determinazione del reddito gli esercenti arti o professioni devono tenere le scritture contabili obbligatorie. Si applica un regime di contabilità semplificata, a meno che il contribuente abbia optato per il regime ordinario.

Se l’ammontare dei compensi non supera i limiti indicati dagli studi di settore per la categoria, e comunque non è superiore a € 25822,84, il contribuente può optare per l’applicazione di un’imposta sostitutiva pari al 15% del reddito di lavoro autonomo, che in tal caso è escluso dalla base imponibile dell’Irpef.

Dunque anche per i contribuenti che esercitano arti e professioni è previsto un regime di contabilità ordinaria e uno di contabilità semplificata.

Il regime di contabilità ordinaria è facoltativo e si applica soltanto se il contribuente ne ha fatto opzione.

I soggetti che sono in regime di contabilità semplificato devono tenere:

I registri  Iva;

Il registro degli incassi e pagamenti, nel quale vanno annotate cronologicamente: le somme percepite sotto qualsiasi forma e denominazione nell’esercizio dell’arte o della professione; le spese inerenti all’esercizio dell’arte o professione.


Oltre alla tenuta della contabilità, gli esercenti arti e professioni devono osservare altri adempimenti, finalizzati ad assicurare la tracciabilità dei compensi e delle spese:

L’obbligo di tenere uno o più conti correnti nei quali devono essere versati i compensi riscossi e dai quali devono essere prelevate le somme per il pagamento delle spese;

L’obbligo di utilizzare, per la riscossione dei compensi, esclusivamente strumenti tracciabili, come gli assegni non trasferibili, gli ordini di bonifico, altri mezzi di pagamento bancari o postali, oppure sistemi di pagamento elettronico.


RITENUTA SULLE PROVVIGIONI

Gli imprenditori individuali e le società che corrispondono provvigioni per le prestazioni anche occasionali devono operare all’atto del pagamento una ritenuta a titolo d’acconto Irpef o dell’Ires dovuta dai percipienti.

La misura della ritenuta è pari all’aliquota erariale del primo scaglione Irpef e si applica al 50% delle provvigioni corrisposte, ovvero al 23% se opera di dipendenti o di terzi.


LA RICERCA OPERATIVA

La ricerca operativa fornisce strumenti matematici di supporto alle attività decisionali in cui occorre gestire e coordinare attività e risorse limitate al fine di massimizzare o minimizzare una funzione obiettivo. La ricerca operativa si occupa di formalizzare un problema in un modello matematico e calcolare una soluzione ottima, quando possibile, o approssimata (detta anche subottima) per esso. Essa costituisce un approccio scientifico alla risoluzione di problemi complessi, si può ricondurre all'ambito della matematica applicata ma presenta forti caratteristiche interdisciplinari relative in prevalenza a matematica informatica economia e finanza, ingegneria ed altre. Inoltre la ricerca operativa ha molte applicazioni commerciali soprattutto negli ambiti economico, infrastrutturale, logistico, militare, della progettazione di servizi e di sistemi di trasporto e nelle tecnologie. Nel caso particolare di problemi di carattere economico, la funzione da massimizzare può coincidere con il massimo profitto ottenibile o con il minor costo da sostenere. La ricerca operativa riveste un ruolo importante nelle attività decisionali perché permette di operare le scelte migliori per raggiungere un determinato obiettivo rispettando vincoli che sono imposti dall'esterno e non sono sotto il controllo di chi deve compiere le decisioni.

PROBLEMI DI SCELTA

Diverse sono le condizioni dei problemi di scelta: Problemi di scelta in condizioni di certezza: ad una sola alternativa Problemi di scelta in condizioni di certezza: a più alternative Problemi di scelta in condizioni di certezza con effetti differiti Problemi di scelta in condizioni di incertezza Soluzione generale del problema: tabella dei risultati Problemi dipendenti da più variabili d'azione Risoluzione dei problemi di programmazione lineare mediante il metodo grafico

Alcuni di essi sono per esempio l'insieme dei problemi economici e di scelta che l'azienda si trova ad affrontare, e la cui risoluzione può essere facilitata da strumenti e regole matematiche che si identificano nella programmazione lineare.

Infatti, un problema importantissimo per i dirigenti è proprio quello della programmazione che, se una volta poteva essere trattato da un punto di vista puramente teorico ed informativo, oggi invece è di vitale importanza pratica, non solo per le grandi, ma anche per le medie e piccole aziende. Oggi, infatti, lo sviluppo tecnologico e l' evoluzione economica e politica provocano in breve tempo notevoli cambiamenti che, se da una parte è difficile prevedere, dall'altra però, sarebbe molto pericoloso non anticipare, o per lo meno tentare di anticipare.
La programmazione matematica è proprio lo strumento aziendale che consente, pur con determinati limiti, di eseguire i nuovi ritmi di produzione e di effettuare gli opportuni adattamenti.
Comunque, perché non si sopravvaluti le reali possibilità di questa tecnica, possiamo ricordare una nota affermazione del Keynes: 'Non vi è alcuna base scientifica sulla quale fondare una qualche probabilità non arbitraria; tuttavia la necessità d'agire e di decidere ci costringe a fare del nostro meglio per sorvolare su queste circostanze'.
Per esempio, per risolvere un problema della vita aziendale (come la scelta del tipo di trasporto, la scelta delle quantità di un bene da produrre, la determinazione della quantità di fattori produttivi da impiegare, la scelta di quale fra due o più prodotti alternativi convenga impiegare), si può usare un procedimento tipico che si può schematizzare nel seguente modo:

1 ° fase: si traducono in termini quantitativi i dati economici a disposizione;
2 ° fase: si pone un' ipotesi sull' obiettivo da raggiungere;
3 ° fase: si applicano gli strumenti matematici più opportuni;
4 ° fase: si discutono i risultati ottenuti.

In tutti i problemi di decisione economica si deve trovare una grandezza – misuratrice della convenienza – che è condizionata dalle limitazioni delle variabili da cui essa dipende. Tale grandezza, essendo funzione di altre variabili, prende il nome di funzione obiettivo (o funzione oggetto); le variabili che rappresentano le varie alternative prendono il nome di variabili di scelta (o variabili d'azione); le limitazioni a cui devono sottostare si chiamano vincoli.

Una limitazione base del problema è che le variabili d'azione devono assumere valori non negativi (non avendo senso altrimenti). Conseguentemente la rappresentazione grafica si limiterà al primo quadrante.
L' insieme della funzione oggetto e dei vincoli a cui le variabili d'azione devono sottostare formano un insieme di equazioni e disequazioni che costituiscono il modello matematico del problema.
I problemi di impostazione economica si traducono tutti in problemi di scelta.
Il problema di scelta equivale, in genere, a trovare il massimo od il minimo della funzione oggetto.

I problemi di scelta si distinguono in discreti e continui.
Un problema è continuo quando la variabile d'azione x può assumere un valore qualsiasi in un certo intervallo, quindi tale variabile x può assumere un numero infinito di valori e la soluzione, di conseguenza viene scelta tra un numero infinito di possibilità.
Ad esempio, nel caso in cui la x possa variare nell' intervallo compreso tra lo zero e uno, se il problema è continuo la x può assumere un valore qualsiasi (es. 0,54; 0,55556,ecc.); se il problema è discreto vuol dire che la x può assumere solo un numero finito di valori. Esempio tipico in cui la x è sottoposta alla limitazione di assumere valori interi e quindi, nel nostro caso, può assumere solo il valore zero o il valore uno.
Se il problema è continuo si ricorre prevalentemente alla rappresentazione grafica; se il problema è discreto si compilano delle tabelle con i valori della funzione oggetto oppure si usa ancora la rappresentazione grafica. Molto spesso anche se il problema è discreto lo si considera continuo e quindi lo si risolve graficamente con una funzione continua ricordandosi che la discussione deve essere fatta supponendo la x discreta. Il quadro dei problemi che si presentano può essere così sviluppato:

Problemi dipendenti da una sola variabile d'azione in condizioni di certezza con effetti immediati

Una sola alternativa mass. e min.
più alternative

Problemi di scelta in condizioni di certezza
con effetti differiti

investimenti finanziari
investimenti industriali

Problemi di scelta in condizioni di incertezza

effetti immediati
effetti differiti

Problemi dipendenti da più variabili d'azione:
programmazione lineare

massimo profilo
minimo costo


Il tipo di problema economico, la sua formulazione, l' obiettivo da raggiungere e quindi, in una certa misura, anche le tecniche di risoluzione saranno diverse a seconda del tipo di contesto economico che si prende come base. La matematica, così come è proposta, non mette mai in discussione questo, ma assume come data una certa visione della realtà economica presa come assoluta ed oggettiva assumendone fino in fondo la logica.


INTERNET


Le origini di Internet risalgono agli anni ’50 e ’60. In questi anni, gli Stati Uniti diedero l’avvio alla costruzione di un’agenzia specifica chiamata ARPA con il compito di sviluppare una rete di computer di nome ARPANET, la cui finalità principale era di collegare tra loro i computer utilizzati per scopi militari, al fine di costruire una rete che potesse sopravvivere anche quando una parte di essa avesse cessato di funzionare. La prima tappa importante fu quando stabilirono la prima connessione di rete sul modello X.25 (tipico protocollo a commutazione di pacchetto). Il 1969 viene per questo considerato l’anno di nascita di internet. Il 1970 segnò l’inizio dell’uso della posta elettronica e l’anno successivo venne sviluppato il protocollo ALOHA, per permettere i collegamenti. Nel 1983 le macchine connesse a ARPANET iniziarono a usare i protocolli TCP/IP che diventarono poi i protocolli alla base della rete Internet moderna. Cominciarono a svilupparsi le dorsali ad alta velocità, che consentono il collegamento sulle grandi tratte. Nei collegamenti a internet si possono trovare varietà di connessioni a seconda della tecnologia delle linee telefoniche, o di comunicazione utilizzate. Nel 1990 fu sviluppato un protocollo per permettere ai ricercatori di scambiarsi immagini oltre che testi. Nacque un progetto per la condivisione tra gli utenti di documenti, sia testuali che multimediali. Un ipertesto è in pratica un insieme di documenti nei quali si possono inserire elementi non solo testuali, quindi immagini, suoni, filmati insieme a link, che consentono di passare alla consultazione degli altri documenti in modo non solamente sequenziale. Il risultato di questo progetto fu l’introduzione nel 1991 di una nuova architettura denominata WWW. Questa attività di consultazione ipertestuale viene indicata correntemente con il termine navigazione.

Nel 1993 nasce il primo browser per il WWW, chiamato Mosaic. Un browser è un programma software che è in grado di interpretare i codici HTML e di produrre sul video dell’utente le pagine dell’ipertesto. Ad un sito della rete internet corrisponde in pratica un computer che mette a disposizione degli utenti della rete informazioni organizzate in documenti e archivi, e al quale ci si può connettere per la consultazione.

Nel 1994 fu attivato il primo importante motore di ricerca denominato Yahoo. Negli anni a seguire gli utenti e le macchine connesse a internet aumentarono in maniera esponenziale. Nel 2002 si stimava che le persone online fossero più di 600 milioni e nel 2005 si calcolò che fossero in rete circa 60 milioni di siti Web.


INTRANET ED EXTRANET


Una intranet è la realizzazione, adeguatamente  protetta e quindi sicura, di una rete di tipo internet all’interno di una azienda. La tecnologia, originariamente sviluppata per internet viene applicata alla rete interna aziendale.

Quando una parte della intranet aziendale è accessibile a operatori esterni all’azienda, si costituisce una rete extranet. Extranet è in sostanza una rete privata che usa i protocolli di internet e il sistema pubblico di telecomunicazioni per mettere a disposizione in modo sicuro informazioni e transazioni con fornitori, venditori, partner, clienti e altri operatori commerciali.

Il computer di un cliente, che si collega a internet da casa con un modem, acquisisce un indirizzo IP. Questo indirizzo è assegnato al computer dell’utente dal Provider del servizio di accesso a Internet (ISP, Internet Service Provider) al momento del collegamento e identifica il computer connesso per tutta la durata del collegamento. Quando l’utente si collega, il provider assegnerà uno tra gli indirizzi IP che esso possiede e che può essere diverso da quello assegnato nelle connessioni precedenti. Questa modalità di connessione si chiama assegnazione di IP dinamico, la più diffusa presso i Provider di internet. Per esigenze particolare, potrebbe invece essere necessario avere sempre lo stesso indirizzo IP: in questi casi occorre chiedere al provider la fornitura di una connessione con IP statico, che è generalmente più costosa.

IL SERVER WEB

La rete internet si basa su un’architettura client, server. Da un lato c’è il programma browser (client) che viene utilizzato per richiedere le pagine web, dall’altro c’è un programma, chiamato server web, che ha il compito di rispondere inviando il documento richiesto.

Il server web è un’applicazione che rimane sempre in esecuzione in attesa delle richieste inviate al browser. La richiesta è rappresentata dal nome del file corrispondente a una pagina web. Ricevuta una richiesta, il server web cerca sul disco il file richiesto: se lo trova risponde inviando il file, altrimenti segnala un messaggio di errore.

I server web più conosciuti sono apache per il sistema operativo Linux e Internet Information Services per il sistema operativo Windows.


IL SERVIZIO DI RISOLUZIONE DEI NOMI


Il domain Name System (DNS) è il sistema che traduce i nomi dei domini internet in indirizzi IP e viceversa. Il DNS è organizzato in modo gerarchico:

com     per indicare le aziende

org      per le organizzazioni o le aziende non-profit

net      per gli utenti che si occupano delle tecnologie

edu per le scuole ed università

mil      per gli utenti militari

gov      per le istituzioni governative.


Tutte le nazioni al di fuori degli USA dispongono di domini con suffisso di due lettere:

it                     per l’Italia

fr per la Francia

de                    per la Germania


GLI STRUMENTI DI INTERNET


Il browser è un programma che serve per visualizzare le pagine ipertestuali del WWW. Le pagine sono scritte con linguaggio HTML, un insieme di marcatori che determinano le modalità grafiche di costruzione di un documento.

I browser più utilizzati sono attualmente Microsoft Internet Explorer e Mozilla Firefox.

La trasmissione dei documenti e delle risorse multimediali è gestito tramite protocollo HTTP.

Quando si vuole accedere a un sito o ai documenti di internet, occorre specificare nella casella Indirizzo del browser, l’informazione che consente di localizzare la risorsa richiesta, attraverso una modalità standard detta URL.

I componenti:

Protocollo è l’insieme delle regole comuni a due computer in comunicazone tra loro.

Nome host è il nome della macchina all’interno del dominio, su cui risiede il server web (di solito www).

Nome di dominio è l’indirizzo internet del sito

Percorso è l’elenco delle directory e sotytodirectoryy da percorrere per trovare il file

Plug-in. Normalmente un browser è in grado di trattare codice HTML. Per visualizzare altri formati di file o per svolgere altri compiti più specifici e più complessi, il browser deve richiamare programmi appositi, detti helper.

Applet Java è un linguaggio di programmazione. Un’applet è una piccola applicazione per il web, scritta usando il linguaggio java. E’ un programma che viene spedito dal server all’interno di una pagina Web e viene eseguito localmente sul computer client dell’utente collegato. Le applet java possono realizzare animazioni, procedure interattive o calcoli.

Activex, questo termine indica un insieme di tecnologie e di strumenti Microsoft per creare programmi in grado di essere eseguiti su una rete locale o su internet.


I SERVIZI DI INTERNET


La posta elettronica indicata con il termine e-mail è uno degli strumenti più utilizzati ed è molto affidabile e dal costo minimo.

Una mailing list è un servizio fornito da un programma di amministrazione che risiede generalmente sulla stessa macchina di un server di posta e che distribuisce lo stesso messaggio e-mail a un elenco di abbonati.

Il trasferimento di file (FTP) serve principalmente oer scaricare o caricare file su computer remoti. L’operazione di trasferimento dei file dai server della rete prende il nome di download, mentre l’operazione con la quale si mandano propri file o programmi in un dominio della rete si chiama upload.

Il servizio telnet è stato uno dei primi strumenti disponibile su internet. Permette agli utenti autorizzati di collegarsi ad altri computer, appartenenti a internet, ed eseguire i programmi presenti su di essi. E’ un servizio che deve sempre essere autorizzato, ovvero è permesso agli utenti in grado di farsi identificare dal server.

Poi troviamo servizi più comuni tipo i Forum, chat, videoconferenze, blog e telefonate via internet di tipo VoIP.



I MEZZI TRASMISSIVI


Gli elementi trasmissivi di connessione tra i sistemi di elaborazione sono i connettori, i cavi, i dispositivi necessari per il cablaggio delle reti oppure antenne e parabole nel caso di installazioni wireless.

L’unità di misura della velocità utilizzata in campo telematico è il bit al secondo.

Abbiamo diversi tipi di mezzi trasmissivi:

Doppino telefonico, tale mezzo consiste in doppio filo di rame intrecciato per neutralizzare l’influenza dei campi elettromagnetici. Questo mezzo,utilizzato da decenni per la telefonia ha avuto, negli ultimi anni un netto miglioramento nella qualità di produzione che ne ha alzato enormemente il throughput ( cioè la quantità di informazioni elaborata e trasmessa nell’unità di tempo).

Cavo coassiale, è costituito da un cavo di rame di spessore rilevante avvolto da un isolante in PVC o teflon che separa il filo di rame da una gabbia metallica che realizza una struttura molto efficiente in quanto costituisce una schermatura verso disturbi di natura elettromagnetica provenienti dall’esterno. I cavi coassiali, un tempo molto diffusi nelle reti locali, trovano oggi scarsa applicazione.

Fibre ottiche sono un mezzo trasmissivo di più recente realizzazione e di notevole potenza. Una fibra ottica, che si presenta come un sottile filo di vetro, è costituita da un nucleo di materiale trasparente, circondato da un metallo, i raggi immessi nel nucleo vengono completamente riflessi dal mantello, propagandosi nella fibra. Le fibre ottiche consentono di raggiungere alte velocità (Gigabit al secondo). Esse hanno il throughput di gran lunga superiore agli altri mezzi. I segnali elettrici vengono convertiti in impulsi luminosi con un modulatore e, instradati nella fibra ottica, vengono trasmessi alla velocità della luce all’altro capo della fibra, dove tramite fotodioti o foto transitori si ottiene la riconversione in segnali elettrici. La fibra ottica è adottata per la realizzazioni di dorsali, cioè interconnessione di reti, e ultimamente viene utilizzata anche come linea di trasmissione dati nelle principali città.

Infatti, FASTWEB, dalla fondazione a Milano nel 1999,ha investito oltre 3,6 miliardi di euro per realizzare una rete in fibra ottica di nuova generazione che oggi supera i 26.000 chilometri che garantisce la copertura al 50% della popolazione italiana. Gli operatori di Telecomunicazioni a livello mondiale promettono di adottare le cosiddette NGN, le reti di nuova generazione in grado di garantire la convergenza tra voce, dati e video. In FASTWEB questo è una realtà dall'inizio del decennio grazie all'adozione del protocollo IP e allo sviluppo di una rete alternativa in fibra ottica che hanno reso possibile il lancio di servizi voce, dati/Internet e video (il cosiddetto ‘Triple Play’) fruibili contemporaneamente, con un solo collegamento, da tutte le tipologie di clienti, residenziali e business.

Tra le novità proposte vi è il servizio di connessione dati Ultra Broadband a 100 Mbps che permette alle imprese che si trovano in zone servite dalla rete in fibra ottica di FASTWEB di accedere a Internet con i massimi livelli di affidabilità e con prestazioni non replicabili dai concorrenti. FASTWEB è il primo operatore in Italia a lanciare un servizio di questo tipo, confermandosi leader tecnologico nella fornitura di accessi a banda larga.


Wireless. Negli ultimi anni si sono diffuse, specialmente nell’ambito delle reti locali, le trasmissioni wireless, senza fili, anche se vi sono ancora alcuni problemi riguardanti il raggio di azione di questi segnali. Esse usano l’etere come mezzo trasmissivo e consentono di creare facilmente reti senza installare alcun tipo di cablaggio.


INTERNET


Internet is a global network of computers to access the public users currently representing one of the principal means of communication mass. Actually anyone with a computer and a suitable software, relying on an ISP that provides Internet access through a dedicated telecommunications line (ADSL, HDSL, VDSL, GPRS, HSDPA, etc..) Or a telephone line Telephone Network General (POTS, ISDN, GSM, UMTS, etc..), can access Internet and use its services. This is made possible by a suite of network protocols called TCP / IP 'from the name of the two main, TCP and IP, the' language 'with which computers are interconnecting to the Internet and communicate with each other regardless of their hardware and software architecture. Internet consist of hundreds of millions of computers connected together by various kinds of media, and it is also the largest computer network currently existing, this is the reason why it is called 'network of networks' or 'global network'. Altought internet is a telecommunication network, it is secondary to the general telephone network, wich is a word wide telecommunication network covering the whole planet more than internet. This is why it was longly used to access internet by common user, but in a near future it is going to disappear because of the development of internet tecnologie. Internet offers many different services, the main of which are the World Wide Web and electronic mail, and is used for the most different types of communication: private and public, working and fun, scientific and commercial. Its users, growing at the end of 2005 have been exceeding one billion.


E-COMMERCE


E-commerce is the electronic business. It refers to the buying and selling of products and services via the internet. Electronic commerce started in the early 1970s. however, the extent of the applications was limited to large corporations, financial institutions and few business. Later it expanded from financial transactions to other transactions processing so that manufactures, retailers, service providers and so on could also use it. With the commercialization of the internet in the early 1990s and its rapid growth among millions of potential customers, EC applications increased rapidly.


TUTELA DELLA PRIVACY – GOVERNO – PARLAMENTO


Una delle questione più discusse riguardanti il diritto nel campo dell'informatica per quanto riguarda internet è quella che concerne la tutela dei dati personali dell'utente detta più comunemente:'tutela della privacy'.

Il Decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196 riguarda, appunto, la tutela della privacy:


Art. 1. Chiunque ha diritto alla protezione dei dati personali che lo riguardano.

Art.2. … il presente codice garantisce che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché della dignità dell’interessato, con particolare riferimento alla riservatezza, all’identità personale e al diritto alla protezione dei dati personali. …

Art.l’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile. …

Art.31  I dati personali oggetto di trattamento sono custoditi e controllati, anche in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, alla natura dei dati e alle specifiche caratteristiche del trattamento, in modo da ridurre al minimo, mediante l'adozione di idonee e preventive misure di sicurezza, i rischi di distruzione o perdita, anche accidentale, dei dati stessi, di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta. …

Le finalità del d. lgs. 196/03 consistono nel riconoscimento del diritto del singolo sui propri dati personali e, conseguentemente, nella disciplina delle diverse operazioni di gestione (tecnicamente 'trattamento') dei dati, riguardanti la raccolta, l'elaborazione, il raffronto, la cancellazione, la modificazione, la comunicazione o la diffusione degli stessi. Il diritto assoluto di ciascuno sui propri dati è esplicitamente riconosciuto dall'art. 1 del testo unico, tale diritto appartiene alla categoria dei diritti della personalità. Il diritto sui propri dati è differente dal diritto alla riservatezza, in quanto non riguarda solamente informazioni inerenti la propria vita privata, ma si estende in generale a qualunque informazione relativa ad una persona, anche se non coperta da riserbo (sono dati personali ad esempio il nome o l'indirizzo della propria abitazione). Lo scopo della legge non è quello di impedire il trattamento dei dati, ma di evitare che questo avvenga contro la volontà dell'avente diritto, ovvero secondo modalità pregiudizievoli. Infatti il testo unico definisce i diritti degli interessati, la modalità di raccolta e i requisiti dei dati, gli obblighi di chi raccoglie, detiene o tratta dati personali e le responsabilità e sanzioni in caso di danni.

Con la locuzione decreto legislativo (abbreviato con D. lgs) si intende nel diritto un atto normativo avente forza di legge adottato dal Governo in sede di consiglio dei ministri su delega del Parlamento


GOVERNO


Il Governo comprende gli organi del potere esecutivo: esso è l’organo complesso, ossia costituito dall’insieme di più organi, cui è attribuito l’esercizio della funzione esecutiva dello Stato, secondo la tradizionale divisione dei tre poteri.

“ il Governo della Repubblica è composto dal presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri”

I vari organi di cui si compone il Governo si possono distinguere in necessari e non necessari.

Sono organi necessari quelli che sono indispensabili per l’esistenza stessa del Governo. Essi sono:

Il presidente del Consiglio dei ministri

I ministri

Il Consiglio dei ministri.


Sono organi non necessari sono:

Il vice presidente del Consiglio

Il Consiglio di gabinetto

I sottosegretari di Stato e i vice ministri

I commissari straordinari del governo

I comitati interministeriali.


Il presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo, di cui è responsabile, e mantiene l’unità di indirizzo politico e amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri. La sua posizione è primo tra pari, poiché la sua volontà concorre a formare l’indirizzo politico del Governo, e i ministri sono responsabili esclusivamente di fronte al Parlamento.

I ministri sono organi posti alla direzione di uno dei vari settori in cui si suddivide l’attività amministrativa dello Stato, vale a dire di un ministero: Affari esterni, Interno, Giustizia, Difesa, Salute, Economia e Finanza.

Vengono definiti ministri con portafoglio quelli che sono a capo di un dicastero, avente un proprio bilancio autonomo.

I ministri senza portafoglio non hanno la direzione di un dicastero. Essi svolgono funzioni che sono affidate essenzialmente alla loro attività personale, per le quali non occorre quindi un’apposita unità organica amministrativa.

Il Consiglio dei ministri è la riunione collegiale del presidente del Consiglio e dei ministri con e senza portafoglio; è convocata dal presidente, che ne presiede le adunanze e ne dirige le discussioni. Le sue deliberazioni sono adottate a maggioranza dei votanti. L’attribuzione preminente del Consiglio dei ministri è quella di fissare l’indirizzo politico e amministrativo dell’azione di Governo e, quindi, di elaborarne il programma.

Al governo competono le seguenti funzioni:

Funzione di indirizzo politico: stabilisce fini, obbiettivi e strumenti della politica dello Stato. Esso li definisce, una prima volta in via generale, presentando il proprio programma al Parlamento e poi concretamente, di volta in volta, nell’azione di governo.

Funzione amministrativa: per tale funzione basta ricordare che il governo, sia nel suo insieme sia nelle persone dei singoli ministri è posto al vertice della pubblica amministrazione.

Funzione legislativa: infine è opportuno precisare che la funzione legislativa generalmente spetta al Parlamento, tuttavia il governo, nei casi tassativamente indicati dalla Costituzione, può emanare norme aventi forza di legge. I provvedimenti in questione prendono il nome di decreti-legge e di decreti-legislativi; si tratta di vere e proprie leggi dal punto di vista della loro efficacia, anche se formalmente non possono assumere il nome di “leggi”.


I decreti-legge si hanno nei casi in cui è necessario emanare nuove norme di legge con particolare urgenza. Poiché il normale procedimento legislativo richiede tempo, la Costituzione dà al governo, in via eccezionale, il potere di adottare, sotto la sua responsabilità, provvedimenti che hanno forza di legge ed entrano immediatamente in vigore. Tali provvedimenti vengono chiamati decreti-legge perché in essi si riunisce l’elemento formale del decreto e l’efficacia sostanziale della legge. Tali decreti-legge devono però essere approvati dal parlamento e quindi convertiti in legge entro il termine di 60 giorni. Per i decreti-legislativi invece la Costituzione prevede un secondo caso in cui il governo può emanare norme aventi forza di legge: ciò si verifica quando la funzione legislativa gli viene delegata dal Parlamento. L’atto del governo prende, in questo caso, il nome di decreto legislativo. Lo scopo di questi decreti legislativi è quello di facilitare l’emanazioni di leggi che contengono una disciplina particolarmente complessa sul piano tecnico o molto dettagliata. Il Parlamento è infatti adatto per l’elaborazione di leggi di questo genere, a causa dei tempi lunghi richiesti dal normale procedimento legislativo, può quindi delegare questo compito al governo che è in grado di agire in tempi più rapidi e che dispone di uffici che hanno la competenza tecnica necessaria.

IL PARLAMENTO

Il principio rappresentativo, che è alla base di tutta l’organizzazione dello Stato moderno, trova la sua maggior espressione nel Parlamento, l’organo legislativo dello Stato che viene considerato l’organo rappresentativo per eccellenza.

In Italia vige il sistema bicamerale perfetto: il Parlamento è composto di due distinte assemblee o Camere aventi identici poteri: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica.

GARANZIA DEL DOPPIO ESAME. Le due camere si trovino su un piano di parità, riguardo a poteri e funzioni, comporta un doppio esame dei singoli provvedimenti da parte di assemblee diverse: questo sistema offre garanzie di ponderazione nelle deliberazioni parlamentari, quali non può certo offrire la Camera unica.

LENTEZZA NELLE FORMAZIONI DELLE LEGGI. Si deve, però, rilevare che il sistema bicamerale ha in sé, come è evidente, anche un lieve difetto: la lentezza della procedura per la formazione delle leggi, che è inevitabile conseguenza del doppio esame.

La costituzione non solo pone i due rami del Parlamento in posizione di uguaglianza assoluta, ma li fa anche derivare entrambi dalla diretta elezione del popolo.

La legge stabilisce che il numero dei deputati è di 630 e il numero dei senatori elettivi è di 315.

Il Senato è eletto a base regionale e nessuna regione può avere un numero di senatori inferiore a sette, salvo il Molise e la Valle d’Aosta. Pertanto:

Mentre per la camera dei deputati i seggi vengono ripartiti fra le circoscrizioni elettorali in proporzione al numero degli abitanti di ogni circoscrizione, per il Senato i seggi vengo ripartiti fra le Regioni, in proporzione al numero degli abitanti di ciascuna.

ELETTORATO ATTIVO. Sono elettori i cittadini italiani che abbiano il pieno godimento dei diritti civili e politici e che abbiano superato l’età di 18 anni, per la camera dei Deputati e 25 anni per il Senato.

ELETTORATO PASSIVO. Anche la categoria delle persone eleggibili al Senato è più ristretta e di età superiore a quella della Camera dei deputati. I deputati devo aver compiuto almeno 25 anni e Senatori almeno 40 anni. Poi ci sono quelli che non vengono eletti tipo: i senatori a vita e per diritto.

Entrambe le camere sono elette a suffragio universale e diretto.

DURATA E SCIOGLIEMENTO ANTICIPATO DELLE CAMERE. La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni. Tale periodo prende il nome di legislatura. La durata di ciascuna Camera non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra. Si può anche assistere a uno scioglimento anticipato, provvedimento preso dal Presidente della Repubblica.

La costituzione attribuisce alle camere un ampio potere di autodisciplina.

I lavori delle Camere si svolgono nel corso delle legislature, che hanno inizio con le elezioni e terminano con lo scioglimento delle Camere.

La Costituzione stabilisce che la prima riunione delle Camere sia fissata dal presidente della Repubblica e abbia luogo entro il ventesimo giorno dalle elezioni.

Le sedute sono pubbliche, tuttavia le Camere possono deliberare di adunarsi in seduta segreta.

Per la validità delle deliberazioni delle Camere si richiedono due condizioni: la presenza della maggioranza dei componenti (50%+1) dei membri di ciascuna assemblea e l’approvazione della maggioranza dei presenti (50%+1) dei parlamentari presenti in aula, salvo i casi nei quali la Costituzione prescrive una maggioranza speciale.

Per le votazioni sono previsti lo scrutinio palese, che può avvenire per alzata di mano o per appello nominale, e lo scrutinio segreto. Esse possono effettuarsi anche con l’impiego di impianti elettronici. Normalmente si vota per scrutinio palese.

Le Camere possono svolgere i propri lavori in assemblea o mediante commissioni.

L’assemblea è composta di tutti i senatori o deputati in carica. Le commissioni sono formate da un numero ristretto di parlamentari, deputati e senatori, in rappresentanza proporzionale di ciascun gruppo parlamentare.

La Costituzione, oltre ad assicurare una completa autonomia delle camere accorda ai membri di queste particolari garanzie, affinché essi godono della della necessaria libertà d’azione. Le prerogative o immunità parlamentari sono di due specie: permanenti e temporanee.

Affinché sia assicurata ai parlamentari la certezza che nessun danno potrà derivare loro dall’esplicazione dei propri compiti, la Costituzione stabilisce che i membri del Parlamento non possano, in nessun tempo essere chiamati a rispondere per le opinioni espresse e per i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni (insindacabilità).

Per gestire ai Parlamentari la tutela della libertà personale, la Costituzione stabilisce inoltre che i membri delle Camere nel periodo in cui sono in carica, senza l’autorizzazione della Camera a cui appartengono, non possano essere sottoposti a perquisizione personale o domiciliare, né possono essere arrestati o altrimenti privati della libertà personale o mantenuti in detenzione.



CRISI ’29 E CRISI ATTUALE: ANALOGIE E DIFFERENZE


La finanza mondiale ha attraversato verso la fine del 2008 una delle fasi più critiche da molti decenni a questa parte; le Borse di tutto il mondo hanno fatto registrare pesanti ribassi negli ultimi dodici mesi, mentre, attualmente, la contrazione del PIL nei paesi occidentali ha posto le basi per una preoccupante recessione.
I mezzi di comunicazione hanno spesso paragonato i recenti tracolli alla crisi che colpì la Borsa newyorkese di Wall Street nel 1929: ma che cosa accadde veramente in quell’anno, quali furono le cause che scatenarono una serie di drammatici eventi divenuti, agli occhi dell’opinione pubblica, il fattore scatenante della Grande Depressione e quali analogie vi sono con l’instabilità attuale? Rispondere a queste domande è condizione necessaria ma non sufficiente per cercare di trovare le cause cha hanno portato alla crisi corrente. I mercati, rispetto a novant’anni fa, hanno subito un processo di integrazione dovuto alla riduzione dei costi delle comunicazioni e all’innovazione in campo informatico e telematico.
Risulta evidente come la crisi legata ai mutui subprime debba essere vista in un ottica di più ampia portata: l’instabilità finanziaria derivante dalle insolvenze dei mutuatari ha reso palesi gli errori compiuti dai governi occidentali negli ultimi anni ed ha evidenziato la necessità di un’inversione di rotta nelle politiche economiche per gli anni a venire.
Numerosi istituti bancari ed assicurativi sono stati pesantemente colpiti dal crollo delle quotazioni dei titoli di debito legati ai prestiti immobiliari e dall’uso spregiudicato degli strumenti derivati su mercati privi di regolamentazione; la sottocapitalizzazione del sistema ha poi portato rischi per la loro stessa sopravvivenza e solo l’intervento congiunto di governi e banche centrali ha scongiurato fallimenti che avrebbero ulteriormente aggravato la situazione.
I problemi emersi negli ultimi mesi non hanno riguardato esclusivamente i mercati finanziari ma, più in generale, gli equilibri economici e produttivi a livello mondiale: ci si è resi conto non solo dell’esigenza di nuove e più severe regole che disciplinino l’operato delle istituzioni finanziarie, ma, soprattutto, è risultato evidente come la delocalizzazione produttiva stia per portare ad un punto di non ritorno.
In tal senso, la finanziarizzazione delle economie occidentali ha dimostrato la sua insostenibilità nel lungo periodo: i proventi di tipo finanziario, che per anni hanno rappresentato la principale voce nei conti economici delle aziende, devono ora lasciar spazio ai ricavi tipici dalla produzione in senso stretto.
Partendo dalla cronaca degli ultimi mesi del 2008, nel corso dei quali l’attenzione dei media a livello mondiale era incentrata sui timori di fallimenti all’interno del sistema bancario, sul crollo dei mercati azionari e sugli affannosi tentativi da parte delle istituzioni di arginare la crisi, si cercherà, nel corso del primo capitolo, di individuare le linee guida con le quali si è sviluppata l’instabilità finanziaria.
Nel secondo capitolo si andrà a ritroso nel tempo descrivendo lo scoppio delle più grandi bolle speculative della storia, dalla tulipanomania olandese di metà XVII secolo, passando per il crollo di Wall Street del ’29, fino ad arrivare a quella di inizio Duemila relativa ai titoli informatici; la descrizione e l’approfondimento di tali fenomeni permetteranno di evidenziare le differenze con la crisi attuale, introducendo la possibilità di cogliere le vere motivazioni che stanno alla sua base.
Il terzo capitolo sarà, dunque, il centro del lavoro perché in esso si descriverà il contesto internazionale nel quale l’instabilità finanziaria ha trovato terreno fertile sul quale diffondersi: globalizzazione, deindustrializzazione, sviluppo tecnologico e deregolamentazione sono termini chiave, la cui comprensione è fondamentale in una attenta disamina del contesto attuale; si cercheranno, inoltre, di individuare i soggetti responsabili per i fatti accaduti, soffermandosi sul ruolo giocato dal sistema bancario statunitense.
L’individuazione delle cause rappresenterà il passo cruciale per poter descrivere ed analizzare, all’interno dell’ultimo capitolo, gli interventi che sono stati presi a livello sia internazionale che locale da governi e banche centrali nel tentativo di riportare la stabilità sui mercati: dal cosiddetto Piano Paulson alle singole misure correttive prese dai paesi europei, con particolare attenzione agli interventi compiuti dal governo italiano e dalla Banca d’Italia.
Le considerazioni appena descritte offriranno, in ultima analisi, un valido spunto per trarre delle conclusioni a livello generale riguardanti gli argomenti oggetto della trattazione, cercando, nel dettaglio, di individuare le azioni che dovranno essere intraprese nel tentativo di riforma dei mercati finanziari, non dimenticando, tuttavia, l’esistenza di fattori che potrebbero acuire ulteriormente l’instabilità attuale.


GIOVANNI VERGA

Nato Catania nel 1840 da una famiglia di proprietari terrieri, Giovanni Verga trascorse la giovinezza nella città natale e fu educato ai valori romantico-risorgimentali. Dopo un primo soggiorno fiorentino nel 1865, verga si stabilì nel 1869 a Firenze dove presiedette fino al’72. Alla fine del 1872 Verga si trasferì a Milano, dove restò fino al ’93. Qui verga divenne amico di diversi scrittori scapigliati. A Milano, capitale economica oltre che letteraria d’Italia, maturò l’adesione al naturalismo e la nascita de Verismo. Dopo il 1893 Verga tornò a risiedere a Catania. Nel 1920 fu nominato senatore. Morì a Catania il 24 gennaio 1922.

La formazione giovanile di Verga è provinciale e attardata, ancora tutta interna al clima romantico. Fanno parte di questa fase di apprendistato letterario catanese i romanzi Amore e Paria, i Carbonari della montagna, Sulle lagune,Una peccatrice. Il passaggio dalla preistoria alla storia dell’arte verghiana avviene con il primo romanzo fiorentino, Storia di una capinera. Elaborato in buona misura a Firenze, ma rivisto, completato e pubblicato a Milano, è il successivo romanzo, Eva. E’ un romanzo di svolta, certo il più interessante e riuscito prima dei malavoglia. Sempre a Milano esce Tigre reale. L’ultimo dei romanzi con cui si conclude la fase tardo romantica e scompigliata di Verga è Eros, scritto subito dopo Tigre reale, ma uscito qualche mese prima, nel dicembre 1874. Di questo stesso anno è anche una novella di ambiente rusticano e siciliano, Nedda. Dal 1876 è la raccolta Primavera e altri racconti.

L’adesione di Verga al Verismo avviene fra la fine del 1877 e la primavera del ’78. La prima opera verista di Verga è la raccolta di novelle Vita dei campi uscita nel 1880. Essa riunisce racconti scritti fra il 1878 e il 1880. Nel gennaio 1881 uscì a Milano I malavoglia, il primo romanzo del progettato ciclo dei “Vinti”. Dopo l’insuccesso dei Malavoglia, opera nuova e sperimentale, Verga, su sollecitazione del suo editore, scrisse rapidamente un altro romanzo, Il marito di Elena, con cui da congedo definitivo alla cultura romantica. Infatti a partire dalle raccolte Novelle rusticane e Per le vie, e in Vagabondaggio, tutti i personaggi appaiono dominati esclusivamente dalla roba, e cioè dalla logica economica e dalle leggi d’interesse dell’egoismo. Il secondo romanzo del ciclo dei “Vinti”, Mastro-don Gesualdo, uscì in rivista nel 1888 e in volume l’anno successivo, in una redaione molto corretta e complessivamente rielaborata. Dopo Mastro-don Gesualdo, Verga scrisse altre due raccolte di racconti, I ricordi del capitano d’Arce e Don Candeloro e C.i . Si dedicò inoltre al teatro, dove aveva già avuto un grande successo di pubblico nel 1884 con Cavalleria rusticana. Mise in scena La lupa e poi una rappresentazione della lotta di classe nelle zolfatare siciliane in Dal tuo al mio che uscirà come romanzo nel 1906.  


IL VERISMO DI VERGA


Fra la fine del 1877 e la primavera del 1878, è il periodo in cui Verga aderisce al Verismo per tre motivi fondamentali:

Esce il capolavoro del Naturalismo francese L’assommoir di Zola

Capuana va ad abitare a Milano e qui forma  un gruppo che intende creare anche in Italia il “romanzo moderno” ispirandosi proprio alla lezione zoliana

Viene diffusa l’Inchiesta in Sicilia di Franchetti e Sonnino, mentre qualche mese dopo escono Le lettere meridionali di Pasquale Villari: scoppia la “questione meridionale”.

La poetica verista elaborata da Verga e da Capuana dipende da quella naturalistica francese. Sul piano filosofico, rivela una impostazione di tipo positivistico, materialistico e deterministico. E’ positivistica perché parte dal presupposto che la verità sia oggettiva e scientifica: solo un approccio scientifico, fondato sull’analisi e sullo studio dei fenomeni reali e non più sulla soggettività delle sensazioni, può permettere di conoscere la realtà. E’ materialistica perché il comportamento umano è assimilato a quello di ogni altro animale e viene visto in dipendenza dall’egoismo individuale, dai bisogni materiali e dalla spinta del sangue e del sesso. E’ deterministica perché nega la libertà del soggetto, il quale è sempre determinato dall’ambiente in cui vive, dalle leggi economiche e dal condizionamento ereditario che influisce in modo decisivo non solo sulla predisposizione alle malattie ma anche alle inclinazioni dell’uomo. E’ darwiniana “lotta per la vita” che spinge l’uomo a imporsi o a soccombere attraverso una spiegata “selezione naturale”.

Nell’opera non si devono vedere né i sentimenti né l’ideologia dell’autore, il quale deve comportarsi come uno scienziato e un tecnico naturale: deve cioè limitarsi a documentare la realtà oggettiva, senza sovrapporvi la propria interpretazione o le proprie reazioni psicologiche. Lo scrittore-scienziato deve solo mostrare i rapporti di causa-effetto, i nessi deterministici che legano l’uomo all’ambiente e ai condizionamenti naturali.











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