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I contratti nel commercio marittimo




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I contratti nel commercio marittimo



Rischi e responsabilità

Il rischio era di naufragio e di assalto da parte dei pirati. La responsabilità del mercante non era illimitata, ma si limitava all'entità del capitale da lui conferito.


La Colonna

Primo contratto marittimo. Prima del viaggio si faceva l'elenco di tutti coloro che vi partecipavano e i ricavi dell'intero commercio venivano tra loro divisi equamente in base anche al capitale conferito da ciascuno. Questo era un tipo di contratto anti-capitalistico, in quanto non premiava il commerciante che faceva migliori affari degli altri.


Il prestito marittimo

Un mercante prestava il denaro ad una persona terza affinché il terzo svolgesse la propria

attività. La restituzione del capitale era esclusa nel caso di naufragio o attacco di pirati.

Era un contratto discretamente rischioso sia per questa ultima clausola sia per il sospetto di usura condannata dalla Chiesa che aleggiava su di esso, poiché vi era spesso una remunerazione nascosta del capitale sotto forma di assicurazione o altro.


Commenda o collegantia

Diffusasi in tutte le grandi città marittime, favorì moltissimo gli scambi. Funzionava cosi:

il mercante A conferiva tutto il capitale a B, il quale intraprendeva il viaggio. In caso di danni A perdeva tutto. Se il viaggio andava bene A prendeva i ¾ e B il restante ¼. Chi viaggiava poteva però apportare anche capitale proprio, ed in tal caso si divideva proporzionalmente. Chi viaggiava non era legato a un solo fornitore di capitale e viceversa. Si capisce bene che la fiducia era un elemento fondamentale, dal momento che nessuno eccetto B sapeva realmente quale era stato il profitto totale

E' il primo passo verso la futura società in accomandita.


I contratti commerciali


Rogadia

Un mercante trasporta le merci di un altro mercante senza compenso (per amicizia).

Commissione

Un mercante pagato curava gli affari di un altro per commissione.

Fraterna

Per investimenti più consistenti si collaborava in famiglia, per assicurarsi l'elemento fiducia.

Compagnia

Sviluppatasi a partire dall'Alto Medioevo, era una forma di società alla quale appartenevano non più i soli componenti di una famiglia, ma tutti coloro che vi intendevano partecipare. Essi avevano responsabilità limitata al loro patrimonio. È una forma di contratto avanzata, che darà vita col suo evolversi a quella che viene ora chiamata società in nome collettivo.


IL mercante


Sua nascita-1300

1300-in poi

"mercante coi piedi polverosi", per così dire nomade

Il mercante diviene sedentario grazie a una rete di filiali che gli consente di non doversi spostare

Alla possibilità di grandi profitti corrispondevano grandi rischi (vd. Trasporto, assalti etc.)

Come abbiamo visto la crisi delle fiere di Champagne fu dovuta fra le altre cose ad una modifica delle caratteristiche del mercante che da itinerante (il così detto mercante dai piedi polverosi) divenne sedentario con una rete di fattori o corrispondenti attraverso i quali portava avanti i suoi affari. Tale modifica comportò anche a livello contrattuale una diminuzione degli accordi di commenda a favore delle compagnie. Generalmente il mercante aveva una sede centrale nella sua terra di origine o dove comunque esso risiedeva, più varie filiali sparse nelle città e nei centri economici più importanti. Le comunicazioni fra il mercante e i propri rappresentanti o le proprie filiali avveniva attraverso la corrispondenza.


Gruppi di commercianti connazionali che operavano in territorio straniero erano soliti riunirsi in colonie o nazioni al fine di incrementare il proprio potere contrattuale e il peso politico di fronte al governo straniero in modo da ottenere migliori condizioni al fine di svolgere i propri affari.


Lo sviluppo delle reti di filiali dei mercanti fu favorito anche dalla raccolta delle decime papali che i commercianti- banchieri raccoglievano in giro per l'Europa.


Spesso i mercanti operavano non solo nel settore del commercio ma anche in quello bancario in quanto se inizialmente il mercante necessitava di capitale per poter portare avanti i propri affari successivamente si poteva verificare anche un eccessiva liquidità.

La specializzazione era quindi molto rara ma anzi era appunto usuale trovarsi di fronte a mercanti che operavano nel settore commerciale, bancario e manifatturiero, in quanto il mercante poteva essere in possesso anche di alcune botteghe.


Prodotti e reti commerciali

Settori guida dell'economia dopo l'XI secolo:


commercio internazionale__a) alimentare

b) tessile

c) speziale (per conservare)

settore finanziario

manifatture (soprattutto tessili)

ediliziak

Aree di commercio principali dopo l'XI secolo:


Sicilia

Penisola Iberica


La politica commerciale

Paesi meno sviluppati: la politica commerciale era in mano ai principi che concedevano privilegi speciali ai mercanti; a volte favorivano i mercanti stranieri. Le fiere che dal XIII secolo iniziano a decadere nei paesi sviluppati rimangono invece ancora a lungo in questi paesi meno sviluppati.

Paesi più sviluppati: il mercante ha rilievo nella politica: sono promotori di trattati commerciali; si raggruppano in comunità che gli fanno avere ulteriori privilegi e garanzie.

Il ruolo dei mercanti è preminente fino al XIII-XIV secolo, infatti era grazie a loro che era potuta avvenire la cosiddetta rinascita.

Gli approvvigionamenti alimentari erano fondamentali per la possibilità di carestia, che spesso sfociavano poi in vere e proprie rivolte molto pericolose per l'incolumità del potere.



Aree più avanzate

Italia centro-settentrionale

Paesi Bassi meridionali (attuale Belgio), importanti soprattutto per l'attività tessile favorita dalla loro vicinanza con l'Inghilterra, grande produttrice di lana di alta qualità.

Nei secoli XII-XIII si formò un asse Italia ↔ Paesi Bassi


Arte di Calimala e arte della lana


Arte di Calimala: società fiorentina di mercanti che importavano panni fiamminghi semi-lavorati, che rifinivano per poi rivenderli.

Come disse Bonifacio VIII: "i fiorentini rappresentano il 5° elemento dell'universo", perché erano ovunque. Tutta questa attività favorì la nascita di una attività manifatturiera, così nacque .

L'arte della lana: si importava lana grezza, soprattutto da inglesi e spagnoli, e se ne facevano panni. Nel '300 Firenze era tra i maggiori produttori di lana.


La lega anseatica

Fu la massima espressione di organizzazione tra mercanti e vide intorno a sé, a partire dalla seconda metà del '300, città della Germania settentrionale ed alcune città polacche, come Cracovia e Danzica. Le merci, prevalentemente prodotti locali, venivano trasportate dal mare del Nord a Lubecca, capitale della lega. Anche Amburgo era molto importante all'interno della lega.


Il commercio con l'Asia


Le vie principali

Fino al 1500 veniva raggiunta attraverso il mar Nero fino alla penisola arabica.

Dal 1500 in poi fu individuata una nuova via, grazie alla circumnavigazione dell'Africa da parte dei portoghesi.


I prodotti importati dall'Asia

  • Spezie : che potevano essere utilizzate in ambito : alimentare, farmaceutico, o come cosmetici e profumi.
  • Tessuti di seta : provenienti principalmente dalla Cina
  • Seta grezza : importata dal Medio Oriente
  • Perle : provenienti dal Golfo Persico
  • Pietre preziose : importate dall'Asia sud orientale
  • Zucchero : inizialmente importato dal Medio Oriente poi coltivato anche in Sicilia e Nord Africa e successivamente anche in alcune isole dell'Oceano Atlantico.


I prodotti esportati in Asia

Erano molto pochi:

Legname

Metalli non preziosi

Alcuni manufatti


Metodi di pagamento

Il più delle volte gli europei esportavano più di quanto importassero, e la differenza veniva spesso ripagata con metalli preziosi, soprattutto argento e oro che scarseggiavano in Europa.


Banca e finanza nel Medioevo


Lo scambio e le sue modalità

baratto

bene a cui tutti fanno corrispondere un valore: si sceglie tra i metalli preziosi, anche per le loro qualità chimiche. La carenza di tali metalli generava spesso un'evoluzione (penso moneta.NON SO!)

credito o compensazione reciproca fra le parti


La moneta


La moneta di conto: inventata da Carlo Magno e da lui chiamata lira, era la moneta     

"ideale" a cui si faceva riferimento nelle registrazioni contabili

La moneta effettiva: era quella coniata dalla zecca


Legge di Gresham

"la moneta cattiva scaccia la buona": in un Paese con due monete legali in circolazione, la cattiva scaccia la buona, quando il rapporto reale tra esse viene a mutare, ovvero quando la moneta ha un valore intrinseco minore di quello nominale. Ciò accade perché mentre si cerca di pagare con quella debole, quella forte viene tesaurizzata, stabilizzata per i pagamenti esteri oppure fusa in metallo fino a scomparire progressivamente, sostituita da quella cattiva. Il sistema monetario bimetallico diviene così monometallico, secondo la legge elaborata dall'economista inglese Thomas Gresham (1519-1579).

La riforma carolingia (780-790 d.C)

Sotto Carlo Magno, tra il e il , fu attuata una vasta riforma monetaria, secondo la quale da una libbra d'argento venivano coniati esattamente 240 denari di un'ottima lega. Questo sistema monetario, definibile monometallismo argenteo, ha regolato la coniazione in Europa per molti secoli, fin quando la rivoluzione francese e gli avvenimenti ad essa collegati, portarono all'affermazione del sistema decimale; fenomeno che non toccò la Gran Bretagna fino al . Da una libbra (peso) si otteneva alla zecca 240 denari; così si iniziò a far equivalere 240 denari a una 'lira' (unità di conto). Il denaro è stato la moneta più importante del Medio Evo. La libbra da sola unità di peso (allora di ca. 409 g) diventò così anche un'unità di conto. Come anche il soldo (dal valore di 12 denari, quindi di un ventesimo di lira) per molto tempo la lira non fu coniata e rimase una mera unità di conto.

1 lira = 20 soldi = 240 denari=1 libbra d'argento=408 grammi ca.

Monete effettivamente coniate: 1 denaro   1/2 denaro ¼ di denaro




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