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ECONOMIA DOMESTIVA - CLASSE QUARTA
q Fattori che condizionano le scelte alimentari; rilevamento ed evoluzione dei consumi alimentari nei paesi occidentali; etichettatura dei prodotti alimentari
I fattori che condizionano le scelte alimentari sono essenzialmente:
La disponibilità finanziaria
Le tradizioni alimentari
La disponibilità di cibi
La pubblicità
I modelli culturali
Eventuali patologie
La religione
Negli ultimi decenni l'alimentazione umana è cambiata moltissimo, perché è cambiato il modo di vivere degli individui:
Si vive di più, almeno nel mondo industrializzato;
Si mangia di più ;
Sono cambiate le malattie che aggrediscono gli organismi;
C'è maggior informazione.
Questi cambiamenti, causati da una rivoluzione sociale, politica ma anche umana, hanno modificato radicalmente il modo di mangiare della specie umana. Se pensiamo che un contadino del '500 aveva una dieta composta prevalentemente da legumi, cereali, poca carne, poco pesce secco, ci rendiamo conto dei cambiamenti avvenuti in questi secoli in termini di qualità e quantità.
La descrizione della dieta di una famiglia di un qualsiasi bracciante agricolo della fine del XVIII secolo in Inghilterra è piuttosto illustrativa:
Pane 510/600
Carne 75/97
Burro 21/23
Formaggio 32/48
Zucchero 10
Tot. Kcalorie circa 2226
I consumi sono espressi in grammi/die
Come si vede una dieta del genere era assolutamente inadeguata ad un lavoro pesante, come era quello del bracciante agricolo, inoltre era carente di alcune vitamine fondamentali per il buon funzionamento dell'organismo.
Oggi la situazione è radicalmente cambiata nel mondo industrializzato
Le malattie tipiche fino ad un secolo fa, causate da scarsa alimentazione quali: pellagra, scorbuto, beriberi, sono, almeno nel mondo occidentale, scomparse.
Sono apparse altre malattie, non meno temibili ed insidiose, quali: tumori, malattie cardiovascolari, anoressia, obesità ,ecc.
Come combatterle?
Sicuramente una dieta sana ed equilibrata costituisce un'arma formidabile nelle nostre mani per:
Prevenire le malattie, migliorando la risposta dell'organismo all'aggressione di germi patogeni (virus, batteri, microorganismi );
Prevenire le malattie causate della scadente alimentazione: avitaminosi, obesità, ecc.;
Prevenire le malattie degenerative causate da una alimentazione squilibrata protrattasi per lunghi periodi ( tumori, malattie del sistema cardiocircolatorio, ecc.);
Migliorare la risposta dell'organismo a quelle malattie, come il diabete, che pur avendo una componente genetica, presentano anche un aspetto legato all'alimentazione;
Migliorare la forma fisica; che incide sulla forma mentale e costituisce un ottimo baluardo contro le malattie;
Ottimizzare l'uso di sostanze ad alta valenza alimentare (carne, latte , uova, pesce, ecc.) la cui produzione costa alla società un enorme dispendio di energia.
Si tenga presente in questo caso la catena alimentare e la piramide energetica.
Tutte queste considerazioni ci portano alla conclusione che una dieta equilibrata, soddisfacente pienamente le necessità del nostro organismo, senza eccessi e senza sprechi, è sicuramente auspicabile. I vantaggi a livello popolazionistico sono:
Minor incidenza delle malattie
Risparmi a livello individuale
Risparmi a livello sociale
Una più equa distribuzione delle risorse.
Per soddisfare pienamente questi bisogni è però necessario conoscere i meccanismi che regolano l'assunzione di cibo, in modo tale che possano essere appresi fin dalla più tenera età, diventando così un bagaglio consolidato a livello individuale.
Esistono appositi istituti come gli Istituti Nazionali della Nutrizione (INN) che hanno il compito di rilevare l'evoluzione dei consumi alimentari della popolazione, evidenziando gli squilibri e cercando di individuare quelle linee guida necessarie per la buona salute della popolazione in generale.
Etichettatura
Tutti i prodotti alimentari confezionati devono possedere un'etichetta che deve comprendere:
naturalmente gli alimenti venduti sfusi e la cui composizione è facilmente identificabile, esempio il pane, la carne, le verdure, ecc. non devono necessariamente sottostare a queste regole, però le recenti leggi comunitarie prevedono anche per questi alimenti regole sempre più rigide; ad esempio, per la carne, sopra ogni carcassa deve essere apposto il paese di origine, l'allevamento di provenienza e tutto ciò che serve per identificarlo con certezza. Anche per il pesce deve essere apposto un cartello che dice se il pesce è fresco o surgelato, se è pescato nel mare mediterraneo o in altri mari, ecc.
Anche le verdure devono essere identificate sulla base della provenienza, perché in questo modo, se compriamo verdure o frutta proveniente dall'altro emisfero, sappiamo che sicuramente non è di stagione, almeno per noi.
In modo particolare il latte deve riportare:
se è fresco oppure se è trattato con metodi per conservarlo più a lungo (microfiltrazione, sterilizzazione ecc.)
la provenienza
i valori nutritivi riferiti a
la data di scadenza
q Alimenti, principi alimentari e principi nutritivi
Gli alimenti sono costituiti da principi alimentari in varie proporzioni; i principi alimentari sono :
Proteine
Grassi
Zuccheri
Acqua
Sali minerali
Vitamine
Gli alimenti vengono suddivisi in tre gruppi fondamentali:
Alimenti plastici a prevalenza proteica (carne, uova, latte, legumi)
Alimenti energetici a prevalenza di carboidrati e di grassi ( pane, pasta, burro, oli, ecc)
Alimenti protettivi a prevalenza di vitamine e sali ( frutta, ortaggi, verdure)
I bisogni di energia del corpo umano rispecchiano quella che è la composizione chimica dell'organismo.
Dal punto di vista degli elementi chimici gli organismi viventi sono costituiti da materia organica in parte prevalente ( circa 99% ) e da una piccola parte di sostanze inorganiche.
La materia organica, sotto forma di carboidrati, lipidi, proteine, ormoni, vitamine, ecc. è costituita prevalentemente da:
C carbonio
H idrogeno
O ossigeno
N azoto
P fosforo
S zolfo
L'acqua per esempio che è uno dei costituenti principali degli organismi è formata da :
11,1% di H e da 88,9% di O;
I glucidi sono formati da :
44,4% di C, 6,2% di H, 49,4% di O ;
I protidi da:
53% di C, 7% di H, 22% di O, 16% di N, 1% di S e 0,1% di P;
I lipidi da:
76% di C, 12% di H, 11% di O, 0,2% di N, 1% di S e 0,3% di P.
Sono altresì presenti ioni inorganici importantissimi per la funzionalità degli organismi:
Na sodio
K, potassio
Mg magnesio
Ca calcio
Cl cloro
Inoltre sono presenti altri elementi che intervengono in percentuali bassissime nei processi fisiologici, da soli o legati ad altre molecole:
Mn manganese
Fe ferro
Co cobalto
Cu rame
Zn zinco
Bi bismuto
Al alluminio
V volframio
Mo molibdeno
I iodio
Si silicio
Sn stagno
Ni nichel
Cr cromo
F fluoro
q Principi fondamentali di educazione alimentare individuale e collettiva; dieta corretta
La dieta, in generale, è l'assunzione di alimenti per via orale.
Esistono diete di ogni tipo e per ogni necessità; ogni dieta, anche quella di un individuo normalissimo, deve essere studiata per quel particolare individuo.
Per elaborare una dieta bisogna tenere conto di vari fattori che riguardano l'individuo in termini di:
altezza, sesso, età, malattie, gravidanza, allattamento, ecc.
metabolismo
capacità a digerire o meno alcuni alimenti
stile di vita: se pratica o meno sport; se svolge un lavoro pesante o no, ecc.
ambiente in cui vive
paese in cui vive
disponibilità di alimenti
tradizioni alimentari
Ecc.
Una volta valutati tutti questi aspetti si deve elaborare una dieta che segua alcune semplici linee guida:
Adeguata distribuzione dei principi nutritivi
Varietà degli alimenti
Giusta quantità
Giusta distribuzione giornaliera.
La dieta equilibrata:
v Valutare il MB utilizzando un metodo empirico che consiste nel moltiplicare il peso corporeo per 24; vedremo poi che esistono metodi più precisi.
v Calcolare il fabbisogno energetico dell'individuo tenendo conto del suo stile di vita, dell'età e di altri eventuali fattori che influiscano sull'elaborazione della dieta.
v Elaborare una dieta che nell'arco della settimana risponda alle esigenze dell'individuo; tenendo presente inoltre che tutti i gruppi di alimenti dovrebbero essere contemplati nella dieta.
v Comporre una razione giornaliera che tenga conto delle eventuali sostituzioni e delle equivalenze caloriche .
v Tenere presente la piramide degli alimenti che contempla alla base frutta e verdura, poi pane e cereali, ancora più in alto carni, uova e legumi, poi uova e latticini, infine grassi e dolciumi.
Elaborare la razione giornaliera secondo la seguente suddivisione calorica:
v
colazione del mattino 25%
pranzo 40%
cena 35%
sul totale delle calorie necessarie
Nel caso di bambini in età scolare è bene suddividere le precedenti razioni introducendo uno spuntino verso le ore 10/10.30 e la merenda verso le ore 16.
Per quanto riguarda la distribuzione degli alimenti:
v Colazione con latte parzialmente scremato o altro alimento liquido ( spremuta di arancio e limone, thè nero o verde), dolcificato con zuccheri semplici come lo zucchero di canna non raffinato, oppure miele; oppure yogurt. In aggiunta una porzione di zuccheri complessi come biscotti non troppo dolci, focacce e torte sia dolci che salate; in alternativa una colazione a base di macedonia di frutta con frutta secca.
v Primi piatti: tutti i giorni a pranzo e a cena una razione di amidacei sotto forma di pasta o riso o altro (a pranzo) e un brodo di carne, di pollo o vegetale alla sera.
v Secondi piatti: carne tre volte alla settimana: manzo, vitello, maiale, pollo, tacchino, coniglio, affettati (prosciutto, salame, ecc.).
v Pesce almeno due/tre volte alla settimana ( alici, sgombri, sarde, tonno, spada, branzino, salmone, ecc)
v Uova al massimo due volte alla settimana
v Legumi tre/quattro volte alla settimana ( fagioli, piselli, fave, fagiolini, ceci, semi di soia, ecc) sia freschi che secchi.
v Formaggi tre volte alla settimana
v Contorni: verdura tutti i giorni: insalata verde ( cicoria, indivia, scarola, belga, ecc), , verdura cotta (cavolfiori, cime di rapa, broccoletti, costine, spinaci, melanzane, asparagi, pomodori, zucchine, peperoni, finocchi, ecc) a pranzo e a cena
v Tutti i giorni frutta di stagione ( mele, pere, arance, kiwi, banane, pesche, fragole, lamponi, albicocche, prugne, more, lamponi, fragole, ecc.);
v Tutti i giorni poca frutta secca ( noci, nocciole, fichi, uvetta, mandorle, ecc.)
v Tutti i pranzi pane, possibilmente integrale.
v Solamente una volta alla settimana, in sostituzione del primo più il secondo tortellini, cannelloni, pasta al forno, ravioli, panzerotti, lasagne, ecc.
v Circa 200 c.c. di vino, possibilmente rosso.
v 3/4 bicchieri di acqua
v il tutto cucinato e condito con olio extravergine di oliva e/o olio di semi
queste indicazioni tengono conto delle raccomandazioni della American Academy of Anti-Aging Medicine (A4M) e delle ultime ricerche nel campo della medicina le quali prevedono per una buona salute che la dieta deve essere anche lievemente ipocalorica.
q Organizzazione della cucina e della dispensa di una comunità
Fra tutti i locali le cucine risultano importanti dal punto di vista igienico; devono infatti possedere requisiti tali da permettere una facile pulizia, essere abbastanza ampie in modo da non creare ingombri per le attrezzature, devono essere ottimali da un punto di vista microclimatico, per quanto concerne temperatura, umidità, luce; devono inoltre essere inaccessibili agli insetti e ai roditori.
v Caratteristiche essenziali delle cucine: temperatura e umidità degli ambienti
I pavimenti devono essere lisci, antisdrucciolo, chiari, impermeabile all'acqua e ai grassi, non porosi, e costruiti con materiale resistente alla corrosione; inoltre devono essere inclinati per permettere il deflusso dell'acqua di lavaggio verso gli scarichi; devono esserci griglie e accorgimenti per impedire ai roditori e agli insetti di penetrare nei locali.
Le pareti e i soffitti devono essere chiari, impermeabili, lisci ma porosi per impedire la condensa; inoltre devono essere costruiti in modo tale da permetterne la pulizia.
Le porte e le finestre devono essere tali da non permettere l'entrata di animali vari.
L'impianto elettrico e quello del gas devono essere costruiti secondo le norme CEI e CIG, con la messa a terra e con dispositivi che impediscono la fuga di gas, possibilmente in modo automatico.
q Tipi di mensa
Mense per collettività aperte
Le collettività aperte sono dette quelle nelle quali viene somministrato un solo pasto, cioè una sola parte della razione giornaliera di alimenti. E' questo il caso della refezione scolastica e delle mense aziendali. In pratica viene somministrato 1/3 del fabbisogno giornaliero di calorie e alimenti.
Questo tipo di mensa deve tenere conto di molti fattori in quanto i fruitori possono essere persone che, poiché appartengono a strati svariati della popolazione :
hanno una dieta già di per sé equilibrata fuori della mensa, in tal caso quest'ultima completa una situazione di per sé positiva;
hanno una dieta carente per quantità o qualità, in tal caso il pasto in mensa deve servire ad integrare e riequilibrare una situazione non buona.
In questi casi un questionario approfondito sulle abitudini alimentari dei vari fruitori può essere utile per determinare il tipo di approccio.
Mense per collettività chiuse dove viene somministrata la globalità della razione giornaliera.
Possiamo distinguere inoltre fra:
alimentazione nelle comunità giovanili e nelle comunità di anziani
alimentazione nelle mense aziendali
alimentazioni speciali : esercito, equipaggi delle navi, ecc.
Un altro aspetto legato alle mense può essere anche quello di educare dal punto di vista alimentare chi non possiede una dieta corretta.
Nelle collettività chiuse il problema si pone in termini differenti; infatti viene somministrato l'intero fabbisogno giornaliero pertanto bisogna tenere conto di alcuni fattori:
flessibilità della razione, soprattutto nelle comunità giovanili, che tenga conto delle differenze di età e di sviluppo corporeo;
possibilità di integrazioni alla razione principale;
appetibilità dei cibi;
varietà dei cibi proposti
Con particolare riguardo alle collettività aperte di giovani (scuole, università, ecc.) bisogna tenere conto:
della situazione fisiologica degli organismi in accrescimento e della loro età
del fabbisogno calorico
della quantità e qualità dei cibi consumati fuori dell'ambiente comunitario
della composizione chimica degli alimenti
della parte edibile degli alimenti
delle tecniche di cottura
del prezzo.
Nelle mense aziendali di fabbriche o uffici (aperte) dobbiamo tenere conto delle seguenti finalità:
a) di ordine biologico per fornire al lavoratore l'equivalente di ciò che consumerebbe a casa, in modo quantitativamente adeguato
b) di ordine integrativo per fornire al lavoratore eventuali principi nutritivi che non vengono assorbiti nell'ambito dei pasti a casa
c) di ordine economico, per fornire un pasto adeguato con una modica spesa
d) di ordine igienico, per fornire cibi igienicamente adeguati e genuini, al fine di evitare tossinfezioni, infezioni, infestazioni, disturbi digestivi, ecc.
Dal punto di vista qualitativo risulta indispensabile una equilibrata distribuzione dei diversi componenti della dieta, secondo le linee guida dettate dei LARN
Dal punto di vista organizzativo le mense possono essere suddivise in :
Refettorio tradizionale, dove i fruitori si portano da casa il cibo e lo consuma in un locale messo a disposizione dalla organizzazione. Questo tipo di mensa può portare carenze di tipo igienico e di dieta insufficiente.
Refettorio con cucina, dove almeno i primi piatti possono essere scaldati
Refettori con distributori automatici di vivande; se curati dal punto di vista igienico possono essere una buona alternativa ai precedenti.
La mensa senza cucina, dove i cibi sono portati da un ristorante esterno; adatta per uffici e piccole società.
La mensa con cucina, che è la più gradita e sicuramente la più corretta dal punto di vista alimentare, perché i piatti sono caldi, preparati al momento
Altri tipi di alimentazione possono essere quelli riferiti all'esercito, agli equipaggi delle navi e negli ospedali. Quest'ultima infatti è legata ad un complesso di problemi di natura economica, sociale, tecnologica e medica che richiedono conoscenze specifiche degli aspetti psicologici oltre che nutritivi dei malati.
q Sistemi di confezionamento e distribuzione dei pasti
I pasti possono essere confezionati a caldo o a freddo. Quelli confezionati a caldo devono essere distribuiti in contenitori che mantengano la temperatura a valori non ineferiori a 62/63 gradi, in modo da evitare possibili contaminazioni (quasi tutti i microrganismi muoiono a temperature oltre i 60 gradi). Quelli confezionati a freddo non devono interrompere la catena del freddo per la quale sono stati preparati.
q Localizzazione e igiene dei locali, degli impianti e delle attrezzature scolastiche
L'edificio scolastico deve essere ubicato in zona di comodo accesso, deve essere isolato dagli edifici circostanti e lontano da sorgenti di inquinamento dell'aria e dalle zone molto rumorose.
In modo particolare deve essere lontano da :
strade troppo frequentate da auto e camion
fabbriche
sorgenti di campi elettromagnetici
Anche l'orientamento deve essere accuratamente studiato, in modo che il lato adibito ad aule scolastiche sia orientato verso sud o verso est, almeno nei climi poco caldi; le aule da disegno, nelle quali il sole può arrecare disturbo, possono essere invece rivolte verso nord.
La capacità dell'edificio non deve superare un certo limite, normalmente un massimo di 1000 alunni. All'area coperta deve essere annessa un'area scoperta di ampiezza doppia, che servirà per la ricreazione.
L'aula scolastica deve avere
un'ampiezza tale da contenere circa 30 alunni max., con una superficie minima
per alunno di 1-
La finestratura deve avere una superficie pari a circa 1/5 del pavimento e deve essere posta in modo che la luce arrivi agli studenti lateralmente da sinistra. L'occhio posto in qualsiasi luogo di lavoro deve ricevere direttamente la luce del cielo.
L'illuminazione artificiale deve essere tale da non dare la formazione di ombre e ogni lampada dovrà dare a ogni posto di lavoro una luce di 30/50 lux; nei posti da disegno 50/100 lux.
Nei luoghi scolastici deve esserci un naturale ricambio di aria dato dall'apertura delle finestre illuminanti e da quelle del corridoio; il ricambio di aria deve possibilmente avvenire durante l'intervallo.
Il riscaldamento deve far sì che si ottenga una temperatura di 16/18 Co e può attuarsi con sistemi centralizzati; nelle piccole scuole si possono anche adottare sistemi di riscaldamento localizzati.
Particolare cura deve essere data al banco scolastico e alla sedia che devono essere costruiti in modo tale da non provocare distorsioni della colonna vertebrale dell'allievo, perciò il banco deve essere della giusta altezza, a secondo dell'età dei ragazzi, e il sedile deve essere anatomico con lo schienale che deve giungere all'altezza dell'angolo inferiore della scapola ( ¼ della statura) e deve essere lievemente inclinato all'indietro.
L'orario delle lezioni deve essere programmato tenendo conto che ad ogni età scolare corrisponde un tempo di attenzione continuata, che è di 15 min. per un bambino di 6-7 anni, di oltre 20 min. per uno di 7-10, di oltre 30 min. per uno di 10-12; per età maggiori si arriva fino a 40 min. di tempo massimo. L'applicazione totale può però arrivare a 3, 3 e mezzo, 4 ore rispettivamente.
Il rendimento migliore si ha alla fine della prima ora e durante la seconda, ma diminuisce progressivamente durante le ore seguenti. Dopo di che si giunge alla fatica fisiologica, con calo dell'attenzione e della capacità di concentrazione.
Anche la profilassi scolastica delle malattie non infettive riveste una particolare importanza, infatti esistono alcune malattie che si contraggono durante il periodo scolastico e che possono lasciare segni per tutta la vita; esse sono:
o La scoliosi o incurvamento laterale della colonna vertebrale, che consiste in una deformazione del delicato scheletro dei bambini conseguente a posture scorrette, soprattutto sui banchi di scuola; Questa alterazione insorge facilmente nei soggetti gracili con tendenza al rachitismo, causato anche da cattiva alimentazione, oltre che da banchi non adatti.
o
La miopia che si determina spesso per errate posizioni dell'occhio
rispetto al libro o quaderno, costringendo l'occhio ad un esagerato sforzo di
accomodazione; la miopia può essere causata da un banco non adatto, da
illuminazione insufficiente, da posizione errata durante la scrittura e la lettura, da caratteri di
stampa non adatti all'età scolare (troppo piccoli ); bisogna tenere presente
che i ragazzi devono tenere gli occhi ad una distanza di 30-
o L'astenopia che rappresenta il semplice affaticamento degli occhi ed è caratterizzata da bruciore, lacrimazione, cefalea. E' sempre causata da eccessivo e prolungato lavoro, svolto in condizioni di illuminazione scadente.
q Norme di profilassi
E' particolarmente importante la profilassi delle malattie infettive, essendo le scuole un ambiente che favorisce il contagio; essa si basa sulla profilassi diretta e indiretta.
La profilassi diretta si basa su tre cardini:
La denuncia
L'isolamento
La disifestazione o la disinfezione.
La profilassi indiretta può essere:
Immunitaria (vaccinoprofilassi e sieroprofilassi)
Chemioprofilassi
Educazione sanitaria e medicina preventiva.
E' ovvio che le misure profilattiche che si devono attuare nella scuola e nelle comunità infantili in genere sono del tutto simili a quelle che si attuano nella società, ma essendo la scuola un luogo di particolare aggregazione, sia per la quantità che per la quantità degli individui, le misure atte a prevenire le malattie devono essere attuate con maggior attenzione che al di fuori della scuola.
In particolare nelle scuole e nelle comunità dove sono serviti pasti è necessario un controllo della qualità del cibo, sia per evitare infezioni e tossinfezioni, sia per integrare qualitativamente e quantitativamente il cibo per quegli allievi che non hanno una adeguata alimentazione nell'ambito della famiglia.
q Norme di sicurezza
Per quanto riguarda la sicurezza nell'ambiente scolastico bisogna tenere conto delle diverse età, quindi la sicurezza deve avere valenze differenti a secondo che si tratta di scuola elementare, media o superiore. Possiamo però tracciare alcune linee fondamentali comuni a tutti gli ordini:
L'impianto elettrico deve essere fatto da personale esperto secondo le norme CEI (Comitato Elettrico Italiano).
Dove esistono laboratori che prevedono l'uso del gas, l'impianto deve essere fatto secondo le norme CIG ( Comitato Italiano Gas).
Non devono esistere finestre con spigoli vivi.
Non devono esistere finestre con davanzali troppo bassi per evitare rischi di caduta, soprattutto quando si tratta di bambini.
Non devono esistere gradini improvvisi, tali da provocare cadute.
Anche i locali adibiti a palestra devono rispettare le norme per questo tipo di ambiente.
I locali devono essere giornalmente lavati con detergenti antisettici
I servizi igienici devono essere sempre disinfettati e lavati
L'acqua a disposizione dei ragazzi deve essere potabile.
q Principali leggi che regolano il settore dell'alimentazione collettiva
In questo settore esistono molte leggi che regolano sia l'igiene nell'alimentazione collettiva, sia la sicurezza sul lavoro.
Tra le principali che trattano dei principi generali di prevenzione in materia di sicurezza e salute:
DPR 547/55, DPR 303/56, D.Lgs. 626/94, D. Lgs. 494/96.
Le principali leggi che regolano l'igiene dei prodotti alimentari sono:
o L. 30 aprile 1962 n. 283 che disciplina l'igiene della produzione e della vendita delle sostanze alimentari, modificata dalla L. 26 febbraio 1963 n. 441.
o D.P.R. 26 marzo 1980 n.
o D.Lgs. 25 gennaio 1992 n. 108, attuazione della direttiva 89/109/CEE concernente i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari
o Attuazione delle direttive 89/395/CEE e 89/396 CEE concernenti l'etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari
Particolare importanza quelle che riguardano la scuola
Circolare 08/11/2001, n. 5510
Sicurezza nelle scuole - Trasmissione Convenzione 25 ottobre 2001 con il Ministero dell'Interno, Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi antincendi per la formazione delle cd. figure sensibili.
Decreto Ministeriale 09/05/2001, n. 118
Standard minimi dimensionali e qualitativi e linee guida relative ai parametri tecnici ed economici concernenti la realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari di cui alla legge 14 novembre 2000 n. 338 - (decreto n. 118)
Circolare 19/04/2000, n. 122
Oggetto: Decreto legislativo 626/94 e successive modifiche e integrazioni - Sicurezza nelle scuole.
Tutti gli esercizi pubblici che somministrano cibi o bevande sono sottoposte a controllo in base alla legge 287/91
Appartengono alla categoria dei pubblici esercizi di somministrazione
di alimenti e bevande: Bar - Ristoranti - Chioschi;
I sopraccitati pubblici esercizi sono distinti nelle seguenti tipologie:
Tipologia A esercizi di ristorazione - (ristoranti, pizzerie, fast food);
Tipologia B esercizi per la somministrazione di bevande - (bar e chioschi);
Tipologia C esercizi di cui alle lettere A e B in cui la somministrazione di alimenti e bevande viene effettuata congiuntamente ad attivit di trattenimento e svago, in sale da ballo , sale da gioco, locali notturni, stabilimenti balneari ed esercizi similari.
Tipologia D esercizi di cui alla lettera B in cui esclusa la somministrazione di bevande Alcoliche di qualsiasi gradazione.
Legge n. 287 del
25-8-1991;
D.M. 564/92 e DM 534/94 (sorveglianza dei
locali)
La prevenzione delle malattie professionali, riconosciute ed elencate nelle tabelle del D.P.R 336/94, prevede l'adeguamento delle strutture lavorative a precise norme di sicurezza e obblighi sia per il datore di lavoro sia per gli stessi lavoratori; tali norme sono stabilite dal D.L. 626/94 (aggiornato dal successivo D.L. 242/96) e dal D.M. 21/11/97 riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
q Piani di lavoro mensili, settimanali e giornalieri per le operazioni di pulizia e di preparazione dei pasti, per l'acquisto e lo stoccaggio degli alimenti.
Esistono dei protocolli per la pulizia dei locali, per la preparazione dei pasti e per l'acquisto e lo stoccaggio degli alimenti: bisogna tenere presente alcuni concetti fondamentali, ripresi dalla teoria dell'ottimizzazione, concetti che in sintesi possono essere riassunti come segue:
Max benefici
Min costi
Esempio di calendari di pulizie:
giornaliere: pavimenti, superficie di lavorazione, apparecchiature, stoviglie, sale di lavoro, servizi igienici, contenitori rifiuti
settimanali: pavimenti ( a fondo), pareti, soffitti, vetri, corridoi, termosifoni, porte a fondo, lampadari, frigoriferi,
mensili: sifoni dei servizi igienici, dispensa, spogliatoio,
stagionali: tinteggiatura pareti
q Criteri generali sull'organizzazione del lavoro in una collettività e per la gestione delle mense; rapporti col personale; orario di lavoro
Con particolare riguardo per l'organizzazione e la gestione di mense, è necessario tenere presente tutta una serie di passaggi, il cui fine ultimo è quello di fornire ai potenziali fruitori tutti i principi necessari per una sana e corretta alimentazione ad un prezzo conveniente, mantenendo altresì elevate condizioni igienico-sanitarie.
Vediamo in dettaglio quali sono le condizioni alle quali deve attenersi il gestore di una mensa; egli infatti deve:
Fornire alimenti adeguati come quantità
Fornire alimenti adeguati come qualità ,in senso alimentare
Fornire alimenti adeguati come qualità, in senso igienico
Fornire alimenti adeguati come varietà
Fornire alimenti adeguati come appetibilità
Fornire alimenti adeguati come prezzo
Inoltre, poiché spesso le mense spesso sono gestite in modo imprenditoriale, esse devono anche:
Fornire al gestore un adeguato ritorno finanziario che gli permetta di pagare i fornitori i dipendenti e mantenere se stesso.
Per gestire quindi una mensa collettiva bisogna che siano presenti i seguenti fattori:
A. Fattore fisico-ambientale ( i locali e le attrezzature )
B. Fattore umano ( i dipendenti )
C. Fattore fornitori
Per quanto riguarda il punto A. bisogna che
q Siano disponibili locali adeguati, ben arieggiati, salubri e con spazio sufficiente
q Siano disponibili attrezzature (frigoriferi, forni, piani cottura, ecc.) moderne, ben tenute , efficienti e a norma
q Tutti gli impianti ( gas, luce, aerazione, ecc.) siano a norma, in accordo con le leggi del paese.
q Siano rispettate tutte le normative di tipo igienico .
Per quanto riguarda il punto B. bisogna che i dipendenti:
q Siano controllati dal punto di vista igienico (libretto sanitario) e seguano costantemente le norme igieniche fondamentali, come usare cuffiette per i capelli, ecc. (vedi fotocopie allegate)
q Siano rispettati i contratti collettivi di lavoro.
Per quanto riguarda il punto C. bisogna che i fornitori:
q Siano sicuri da punto di vista igienico-sanitario
q Siano sicuri ed affidabili dal punto di vista dei tempi di consegna della merce
q Usino tecnologie di confezionamento moderne
q Siano competitivi sul piano del prezzo
Nella scelta degli alimenti da acquistare è necessario tenere presente :
(a) La regione o il paese dove si opera
(b) La stagione durante la quale si opera
(c) I potenziali fruitori in termini numerici
(d) I potenziali fruitori in termini di età
(e) La loro disponibilità finanziaria
(f) Eventuali preferenze dovute a tradizioni e piatti tipici
(g) Eventuali preferenze dovute a religione
(h) Eventuali preferenze che risultano da un questionario
(i) Casi particolari di malattie e/o allergie
I punti a. e b. se rispettati comportano ovviamente:
q Prodotti più freschi
q Prodotti con meno conservanti
q Prodotti più adatti alla fisiologia e ai gusti dei fruitori
q Prodotti più economici
q Maggior soddisfazione dei clienti.
Il punto c. permette di calcolare gli acquisti in previsione degli eventuali consumi.
Il punti d. e. f. g. h. i. permettono di adeguare la dieta alla preferenze e alle necessità dei fruitori; per esempio, con riferimento all'Italia dovrò sicuramente includere nella dieta una pastasciutta, ma potrà essere al sugo di pomodori se mi trovo a Napoli e al sud in generale, ma potrà essere al pesto se opero in Liguria , oppure potrò pensare di utilizzare Il sugo di carne alla bolognese se mi trovo in Emilia. Anche nella scelta degli altri piatti dovrò operare in modo da soddisfare le preferenze dei fruitori.
Tutto ciò dovrà tenere conto dei vincoli di costo imposti.
Nel redigere un piano alimentare di previsione sia a medio che a lungo termine dovrò quindi tenere conto di tutti i fattore prima descritti, inoltre dovrò anche considerare la mia disponibilità di attrezzature, soprattutto frigoriferi adatti a surgelare prodotti magari acquistati durante una stagione, ma da consumarsi nella stagione successiva (esempio: Funghi).
Per redigere un piano alimentare e procedere agli acquisti nell'arco di un periodo di tempo abbastanza lungo, dovrò quindi tenere conto anche dei seguenti principi di buona
alimentazione:
q Fare un menù variato con piatti di stagione e legati alla regione dove si opera
q Dare la possibilità di scelta fra due o più piatti
q Limitare l'uso della carne e dei condimenti, soprattutto quelli di origine animale
q Incentivare il consumo di verdure, sia crude che cotte, di legumi e di frutta
q Scegliere metodi di cottura che mantengano intatti i principi alimentari e nel contempo limitino l'aggiunta di grassi
q Stimolare il consumo di tutte e tre le porzioni, seppur non abbondanti (primo, secondo con contorno e frutta)
L'utilizzo di queste regole permette di ottenere una alimentazione sana, nutriente ed economica.
Nella valutazione dei costi, dovrò tenere conto anche del costo reale di un alimento, tenendo conto del suo coefficiente di scarto ovvero della parte che non è edibile. Infatti molti alimenti sono edibili al 100%, come burro, carne magra, olio, pasta, pane, ecc., altri come pesce, uova, frutta, verdura, ecc. presentano un coefficiente di scarto variabile. Questi dati possono essere ricavati dalle tabelle di composizione degli alimenti che sono normalmente disponibili in qualsiasi libro di alimentazione.
Per ridurre i costi di dovrà tenere conto anche delle possibili sostituzioni; per esempio la carne o il pesce può essere sostituita nell'arco della settimana con i legumi o con le uova.
Eventuali economie si possono ottenere anche contrattando con i fornitori, che in cambio dell'assicurazione di una continuità dell'approvvigionamento presso di loro, possono attuare una riduzione di prezzo.
Riepilogando possiamo dire che per attuare economie su scala si deve:
Utilizzare prodotti regionali
Utilizzare prodotti di stagione
Limitare l'uso della carne e del pesce con sostituzioni equivalenti
Utilizzare i coefficienti di scarto nella scelta di due alimenti equivalenti dal punto di vista del valore alimentare
Tenere conto delle disponibilità dei fruitori
Tenere conto del lavoro dei fruitori ( un conto è una dieta per studenti universitari un altro è per operai che fanno lavori pesanti)
Programmare gli acquisti su periodi lunghi di tempo che consente di contrattare con i fornitori
Assicurare i fornitori della fedeltà in cambio della diminuzione del prezzo e della qualità costante
Cambiare il fornitore che non rispetta gli accordi
Per quanto riguarda i rapporti col personale e l'orario di lavoro esistono dei contratti collettivi di lavoro che stabiliscono i principi ai quali sia il datore di lavoro sia i lavoratori devono attenersi.
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