L'equazione
relativistica di Dirac
La meccanica ondulatoria di Schrödinger e tutti gli sviluppi fino al
1927 non sono relativistici. Tutti i tentativi fino ad allora compiuti per
integrare la relatività ristretta alle equazioni quantistiche avevano portato a
risultati assurdi o in netto contrasto con i dati sperimentali.
Nel 1928 finalmente Dirac trovò una equazione quantistico relativistica
in grado di descrivere l'elettrone. Essa si riduce naturalmente per piccole
velocità all'equazione di Schrödinger.
L'equazione di Dirac porta però un risultato notevole. Essa dà infatti
automaticamente lo spin ed il momento
magnetico dell'elettrone. Mentre queste proprietà in approssimazione non
relativistica devono essere aggiunte e postulate separatamente, esse derivano
direttamente dal formalismo matematico di Dirac.
L'equazione di Dirac descrive in realtà non solo il moto degli
elettroni, ma anche di particelle di massa uguale, ma di carica positiva, del
tutto sconosciute al tempo di Dirac. Ciò fu considerato da Dirac un
grave difetto della teoria, tanto che egli tentò inutilmente di verificare se
esse potevano essere identificate con i protoni.
In realtà Dirac aveva postulato l'esistenza dell'antiparticella dell'elettrone, il positrone, scoperto poi da C.D. Anderson nei
raggi cosmici solo nel 1932.