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Appunti scientifiche |
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GLI ANNI '20 [DEL NOVECENTO] - RICERCA ATOMICA
1 I CENTRI DELLA RICERCA ATOMICA La fisica atomica fungeva in quegli anni da catalizzatore dei principali intellettuali del tempo, fossero essi menti filosofiche o cervelli politici, se non addirittura talenti artistici. Tre erano, nei primi anni '20, i principali centri della ricerca atomica, tutti su suolo europeo:
[GER] Gottinga (M. Born, J. Franck e D. Hilbert);
[DEN] Copenhagen (N. Bohr);
[ENG] Cambridge (E. Rutherford).
I principali scienziati al di fuori dell'Europa (es. India, Giappone, USA e URSS) aspiravano però a maggiori contatti e ad un reciproco scambio di esperienze scientifiche con l'Occidente.
2 GOTTINGA Gottinga rappresentava il luogo che meglio contribuiva all'incontro e allo scambio di idee tra intellettuali. Qui ritroviamo anche numerosi fisici americani: questi venivano soprannominati Cavalieri di Colombo alla Rovescia poiché tornavano nel Vecchio Mondo dagli USA per studiare fisica, nel loro paese ad un livello ancora assai antiquato. Quasi tutti gli americani divenuti famosi nel campo dell'energia atomica sono stati almeno una volta a Gottinga tra il '24 e il '32 (es. J. R. Oppenheimer). Tutti questi uomini, pur avendo coscienza di lavorare a qualcosa di grande e importante, non sospettavano tuttavia che il lavoro che svolgevano appartati dal mondo avrebbe così presto e così profondamente sconvolto non solo la loro vita, bensì quella dell'umanità intera.
3 LA SITUAZIONE IN UNIONE SOVIETICA In URSS l'acuirsi della lotta interna per il potere tra Stalin e le altre frazioni del Partito Comunista aveva cominciato a ripercuotersi anche sugli scienziati. I fisici, che inizialmente potevano recarsi all'estero senza difficoltà reali, si videro improvvisamente negare il permesso di uscita. Non si tolleravano più posizioni neutrali: era necessaria una presa di posizione ideologica.
4 L'INGERENZA DELLA POLITICA NEGLI ISTITUTI E LE ESPULISONI DEGLI SCIENZIATI Con la crisi economica del '29 anche a Gottinga si fecero sentire gli influssi della politica. All'interno dell'università iniziarono a crearsi segretamente alcuni gruppi di intellettuali riuniti sotto una medesima bandiera politica: si formarono, in particolare, un gruppo nazional-socialista ed una cellula comunista. Da quel momento si diffuse per l'istituto un'atmosfera carica di diffidenza e tensione. In questo contesto si diffusero anche folli teorie, sostenute da scienziati nazionalisti, secondo cui la Teoria della Relatività di Einstein non era altro che un colossale bluff ebreo; si bollarono così come fisica ebrea tutti i lavori fondati sulle scoperte di Einstein, ma anche quelle di Bohr tutti gli ariani che a queste teorie facevano riferimento vennero soprannominati ebrei in ispirito. Iniziarono così le prime espulsioni di scienziati - molti dei quali, però, non si ribellarono -. Tanti dei professori non ebrei, che pur condannavano l'intrusione della politica nell'ambiente scientifico, non osarono tuttavia intraprendere azioni di protesta, preoccupati più per le loro cattedre che delle ripercussioni che tali provvedimenti avrebbero necessariamente implicato. Chi restò non poté comunque più riprendere il filo di quelli che erano stati i grandi risultati degli anni precedenti.
5 VERSO GLI USA L'università di Copenaghen rimase momentaneamente un'isola di pace e tolleranza: qui vennero infatti accolti molti degli scienziati costretti a fuggire dalla Germania. Copenhagen, più che una tappa definitiva, rappresentava piuttosto una rampa di lancio verso gli istituti americani, gli unici in grado di offrire un sufficiente numero di posti ai refugées intellettuali provenienti dall'Europa dei regimi totalitari. Fu soprattutto grazie a questa migrazione di massa che gli USA divennero il centro della scienza mondiale. Collaboratori di questo periodo prenderanno, in seguito, strade diametralmente opposte (es. C. F. von Weizsacker ed E. Teller: il primo contribuirà al progetto uranio tedesco [U-Project], mentre il secondo espatrierà negli USA diventando il più attivo propugnatore bomba ad idrogeno).
6 L'URSS Ben poco fece l'URSS per accaparrarsi alcuni di questi intellettuali esiliati. Chi emigrò spontaneamente in Unione Sovietica andò incontro ad un triste destino: molti, nel clima di sospetto venuto a crearsi, incapparono nella Grande Purga o furono incarcerati, torturati, interrogati per estorcere false confessioni, spediti in Siberia.
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