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Caratteristiche chimiche delle acque lacustri alpine




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Caratteristiche chimiche delle acque lacustri alpine


Per quanto riguarda le caratteristiche chimiche delle acque dei laghi alpini, i risultati sono presentati nelle tabelle successive (Tabb. 12, 13, 14, 15, 16 e 17). Come si può osservare, i dati della media pluriennale del triennio 2006-2008 risultano confrontabili nelle tre aree, in quanto non esistono differenze rilevanti tra un anno e l'altro.

I laghi del Paione, situati in Val Bognanco (Tabb. 12 e 13) sono caratterizzati da un contenuto in soluti modesto, come evidenziato dai valori medi di conducibilità (8,34 µS cm-1 per il Paione Superiore e 12,3 µS cm-1 per il Paione Inferiore) e di contenuto ionico totale (rispettivamente 140 e 226 µeq L-1). Fra i cationi, in entrambi i laghi, il calcio presenta le concentrazioni medie più elevate (46 e 81 µeq L-1), seguito da sodio, magnesio e potassio. Tra gli anioni prevalgono solfati e nitrati, dell'ordine di 29-37 µeq L-1 e 17-23 µeq L-1 rispettivamente, mentre l'alcalinità risulta più importante solo nel caso del Paione Inferiore, con un valore medio pari a 47 µeq L-1  contro i 18 µeq L-1 del superiore. Il pH presenta una differenza minima tra un lago e l'altro che però si amplifica soprattutto sui valori massimi, dove risulta maggiore per il lago Inferiore.

Le diversità osservate sono giustificabilisia dalla composizione litologica dei bacini, leggermente differente per i due laghi, sia dal diverso rapporto tra superficie del bacino imbrifero e area del lago (rispettivamente 58 e 185), che indica come i processi di "weathering" siano di maggior rilevanza nel bacino del Lago Paione Inferiore (Guilizzoni et al., 1996).


Tab.12 Caratteristiche chimiche del Lago Paione Superiore (medie 2006-2008).



unità di misura

min

25% ile

mediana

75% ile

max

media

D.S.

C.V.%

pH










Cond.

µS cm-120°C









Alk

µeq L-1









Ca2+

µeq L-1









Mg2+

µeq L-1









Na+

µeq L-1









K+

µeq L-1









NH4+

µeq L-1









SO4=

µeq L-1









NO3-

µeq L-1









Cl-

µeq L-1









P tot

µgL-1









N tot

mgL-1









Silice

µg Si L-1


















































Tab.13 Caratteristiche chimiche del Lago Paione Inferiore (medie 2006-2008).



unità di misura

min

25% ile

mediana

75% ile

max

media

D.S.

C.V.%

pH










Cond.

µS cm-1 20°C









Alk

µeq L-1









Ca2+

µeq L-1









Mg2+

µeq L-1









Na+

µeq L-1









K+

µeq L-1









NH4+

µeq L-1









SO4=

µeq L-1









NO3-

µeq L-1









Cl-

µeq L-1









P tot

µgL-1









N tot

mgL-1









Silice

µg Si L-1































I laghi Boden della Val Formazza (Tab. 14 e 15) hanno fornito risultati diversi.  Questi laghi sono collocati in bacini formati in parte da rocce solubili ed alcaline e sono caratterizzati da acque ben tamponate (pH 7,9-8,2 rispettivamente per Superiore ed Inferiore, e alcalinità 430-551 μeq L-1), con un elevato contenuto in soluti, e quindi non soggetti a fenomeni di acidificazione. E' da sottolineare come l'idrochimica di questi laghi dipenda fortemente dai processi di "weathering" (Rogora et al., 2004), fenomeno particolarmente influenzato dall'aumento dalle temperature (Rogora et al., 2007). Il dilavamento delle rocce e dei suoli nel bacino ed il conseguente apporto di soluti a lago non ha effetti solo sul pH, ma su tutta la composizione chimica delle acque. Temperature più elevate possono incrementare i processi di dissoluzione fisico-chimica dei minerali costituenti rocce e suoli, e quindi aumentare l'apporto dei prodotti del "weathering" alle acque. Anche la copertura di neve al suolo, sia come estensione che come durata, è un fattore importante, in quanto una sua riduzione in un clima più caldo comporta una maggior esposizione delle superfici ai processi di dilavamento. Periodi prolungati senza neve al suolo, a causa delle ridotte precipitazioni o del disgelo anticipato, possono quindi portare ad un aumento del contenuto di soluti nei laghi (Wögrath e Psenner, 1995).

Anche i solfati risultano essere maggiori (più di 80 μeq L-1 in entrambi i bacini), rispetto a quelli osservati nei laghi Paione; la causa è probabilmente da imputare non alle deposizioni atmosferiche, bensì anche in questo caso al  "weathering" dei minerali ricchi di zolfo presenti nel bacino imbrifero (Rogora et al

Tab.14 Caratteristiche chimiche del Lago Boden Superiore (medie 2006-2008).



unità di misura

min

25% ile

mediana

75% ile

max

media

D.S.

C.V.%

pH










Cond.

µS cm-1 20°C









Alk

µeq L-1









Ca2+

µeq L-1









Mg2+

µeq L-1









Na+

µeq L-1









K+

µeq L-1









NH4+

µeq L-1









SO4=

µeq L-1









NO3-

µeq L-1









Cl-

µeq L-1









P tot

µgL-1









N tot

mgL-1









Silice

µg Si L-1
































Tab.15 Caratteristiche chimiche del Lago Boden Inferiore (medie 2006-2008).



unità di misura

min

25% ile

mediana

75% ile

max

media

D.S.

C.V.%

pH










Cond.

µS cm-1 20°C









Alk

µeq L-1









Ca2+

µeq L-1









Mg2+

µeq L-1









Na+

µeq L-1









K+

µeq L-1









NH4+

µeq L-1









SO4=

µeq L-1









NO3-

µeq L-1









Cl-

µeq L-1









P tot

µgL-1









N tot

mgL-1









Silice

µg Si L-1


















Tab.16 Concentrazioni di metalli (μgL-1) nei laghi Paione e rispettivi limiti di rilevabilità del metodo (LOD).


Lago

Anno

Al

As

B

Ba

Cd

Co

Cr

Cu

Fe

Li

Mn

Ni

Pb

Pt

Se

Sr

Tl

V

Zn

Paione Superiore



< LOD

< LOD



< LOD

< LOD



< LOD



< LOD

< LOD

< LOD


< LOD





< LOD




< LOD




< LOD



< LOD

< LOD

< LOD


< LOD





< LOD

< LOD



< LOD







< LOD

< LOD

< LOD


< LOD

< LOD


Paione Inferiore



< LOD

< LOD


< LOD

< LOD

< LOD



< LOD



< LOD

< LOD

< LOD


< LOD





< LOD

< LOD


< LOD

< LOD




< LOD



< LOD

< LOD



< LOD





< LOD

< LOD


< LOD

< LOD




< LOD



< LOD

< LOD

< LOD


< LOD

< LOD


LOD






















Tab.17 Concentrazioni di metalli (μgL-1) nei laghi Boden e rispettivi limiti di rilevabilità del metodo (LOD).

Lago

Anno

Al

As

B

Ba

Cd

Co

Cr

Cu

Fe

Li

Mn

Ni

Pb

Pt

Se

Sr

Tl

V

Zn

Boden Superiore






< LOD

< LOD








< LOD



< LOD









< LOD

< LOD






< LOD

< LOD











< LOD

< LOD

< LOD






< LOD

< LOD



< LOD



Boden Inferiore







< LOD

< LOD







< LOD



< LOD





< LOD




< LOD







< LOD

< LOD











< LOD

< LOD

< LOD






< LOD

< LOD



< LOD



LOD





















La serie storica relativa al pH (Fig.40) mostra una significativa tendenza all'aumento, in contrasto con il trend osservato per le concentrazioni di alluminio (Figg. 41 e 42). Questo andamento è comune ad altri laghi nell'area di studio, come si può notare dal grafico relativo alle surveys dei laghi ossolani e della Val Sesia (Fig. 43).

Fig.40 Trend relativo ai dati di pH nei laghi Paione.



































































Fig. 41 Evoluzione temporale delle concentrazioni di alluminio (µgL-1) nei laghi Paione.


Fig. 42 Evoluzione temporale delle concentrazioni di alluminio (µgL-1) nei laghi Boden.


Fig.43 Confronto dei dati di pH delle due campagne di campionamento del 2000-2001 e 2007-2008 dei laghi alpini della Val Sesia e Ossola.


La relazione tra alluminio e pH è ben rappresentata in figura 44 dove si osserva una diminuzione dei valori del metallo all'aumentare del pH. Per valutare meglio le concentrazioni di alluminio determinate nei laghi studiati appare interessante il confronto con i limiti previsti negli Stati Uniti; nell'intervallo di pH 6,5-9 la legislazione statunitense considera critiche concentrazioni di alluminio in forma disciolta pari a 87µgL (US-EPA, 1988). Considerando che a pH inferiori a 5 l'alluminio non solo aumenta la capacità di passare in forma più solubile, ma anche più tossica (Gensemer et Playle, 1999) è ragionevole considerare una soglia critica più bassa rispetto a quella indicata dall'Agenzia per la Protezione Ambientale americana.


Fig. 43 Concentrazioni medie di alluminio in μgL-1vs pH nel triennio 2006-2008


In tabella 18 sono riportate le coordinate geografiche ed i principali parametri morfometrici dei 28 laghi alpini della Val d'Ossola e della Valsesia.

I laghi presentano un ampio range di caratteristiche chimiche e di sensibilità all'acidificazione (Tab.19); gli elevati valori di deviazione standard associati alla determinazione dello ione calcio (SD=274) e dell'alcalinità (SD=232) sono imputabili soprattutto alle grandi differenze nelle tipologie litologiche dei bacini imbriferi.


Tab.18 Principali parametri geografici, morfometrici e geologici dei laghetti.





Map Datum Roma 1940


Valle

Quota

Natura del terreno

Long. E

Lat. N



m s.l.m.


' '

' '

Capezzone

Strona


roccia



Talamone

Sorba (Sesia)


roccia



Tre Vescovi

Sorba (Sesia)


roccia/morena



Laghetto

Gronda (Sesia)


roccia/morena



Cortese

Vogna (Sesia)


morena/prato



Tillio

Vogna (Sesia)


roccia/prato



Plaida

Vogna (Sesia)


roccia



Balma

Vogna (Sesia)


roccia/morena



Bianco del Rissuolo

Vogna (Sesia)


roccia



Nero del Rissuolo

Vogna (Sesia)


roccia



Tailly Inferiore

Otro (Sesia)


roccia/morena



Tailly Superiore

Otro (Sesia)


roccia/morena



Grande

Anzasca


roccia/morena



Sfondato

Anzasca


roccia/morena



Paione Inferiore

Bognanco


roccia



Paione Superiore

Bognanco


roccia



Campo

Bognanco


roccia/morena



Agro

Bognanco


roccia



Ragozza

Bognanco


roccia /prato/morena



Andromia

Bognanco


roccia



Variola Superiore

Bognanco


roccia



Variola Medio

Bognanco


roccia



Variola Inferiore lungo

Bognanco


roccia



Pian Boglio

Devero


prato



Pojala

Devero


roccia



Boden Inferiore

Formazza


roccia/prato



Boden Superiore

Formazza


roccia/prato



Nero di Formazza

Formazza


roccia/morena



Superiore

Formazza


roccia



Gelato

Isorno


roccia/morena



Matogno

Isorno


prato



Panelatte

Vigezzo


morena/prato









Tab.19 Principali caratteristiche chimiche dei laghetti in Val d'Ossola e Valsesia. Dati medi dei 28 siti di campionamento nel biennio 2007-2008.



unità di misura

min

25% ile

mediana

75% ile

max

media

D.S.

C.V.%

pH










Cond.

µS cm-1 20°C









Ca2+

µeq L-1









Mg2+

µeq L-1









Na+

µeq L-1









K+

µeq L-1









NH4+

µeq L-1









Alk

µeq L-1









Cl-

µeq L-1









SO4=

µeq L-1









NO3-

µeq L-1









C.V. % : Coefficiente di variazione in termini percentuali

D.S.: Deviazione standard


I metalli (Tab.20) che hanno presentato concentrazioni medie ponderate inferiori ai limiti di rilevabilità non sono stati presi in esame nell'elaborazione finale. Fra tutti gli elementi con valori quantificabili (>LOD) si possono distinguere due gruppi in base alle concentrazioni rilevate ( g L-1). Alluminio, ferro, stronzio, zinco, bario e boro sono risultati i metalli più abbondanti. Nel gruppo formato da quelli a concentrazioni più basse il rame, il manganese ed il vanadio hanno le concentrazioni più rilevanti.


Tab.20 Statistica delle concentrazioni dei metalli in tracce nei 28 laghetti alpini nel periodo 2007-2008.



LOD

min

25%ile

mediana

75%ile

max

D.S.

Al

µgL-1








Cu

µgL-1








Fe

µgL-1








Sr

µgL-1








Zn

µgL-1








B

µgL-1








Ba

µgL-1








Cd

µgL-1








Cr

µgL-1








Mn

µgL-1








Ni

µgL-1








V

µgL-1









LOD: Limite di rilevabilità

D.S.: Deviazione standard



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