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Appunti scientifiche |
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Forma
Calcoli recenti basati sullo studio delle
irregolarità orbitali di satelliti artificiali hanno permesso di appurare che
Moti
Andiamo ad analizzare singolarmente i moti terrestri.
Moto di rotazione e rivoluzione
Si compie i un giorno sidereo che dura 23 ore 56 minuti e 4 secondi in direzione ovest-est. Poiché ogni punto della sua superficie compie in un giorno un intero giro di 360°, qualunque sia la lunghezza del parallelo da esso descritto, la velocità angolare è uguale a tutte le latitudini fatta eccezione per i poli dove è nulla. La velocità lineare varia invece a seconda della latitudine; è massima all'Equatore (463 mt/s) e nulla ai poli. Naturalmente col diminuire della velocità lineare diminuisce la forza centrifuga
Fc= mw2R ma w2= V2/R2 Fc= mV2/R
mentre va aumentando quella di gravità.
Fg= ma a= w2R Fg= mw2R
Prove della rotazione terrestre sono state date dalle esperienze di Guglielmini e di Foucault nonché dalla legge di Ferrel.
Il primo basò il suo
esperimento sull'osservazione della caduta libera dei corpi: un grave lasciato
cadere da un punto elevato della superficie terrestre devia dalla verticale del
punto di partenza spostandosi verso est. Tale fenomeno è spiegabile solo se
ammettiamo il moto rotatorio della terra da ovest verso est, poiché in questo
caso anche il corpo, che si troverà nel caso di Guglielmini sulla torre degli
asinelli, dovrà partecipare alla rotazione terrestre assumendo
Foucault invece nel 1851 fornì la sua spettacolare dimostrazione della rotazione della Terra mediante un pendolo sospeso a un filo di acciaio nella cupola del Panthéon di Parigi: il peso del pendolo recava all'estremità inferiore uno stilo che segnava la traccia delle oscillazioni su un fondo di sabbia; nell'arco di una giornata, Foucault mostrò che la traccia non rimaneva sempre nella stessa posizione, ma compiva una rotazione completa; poiché in assenza di forze esterne il piano di oscillazione del pendolo deve rimanere sempre uguale a se stesso, la rotazione della traccia rappresentava una dimostrazione incontestabile della rotazione della Terra.
Per quanto riguarda la legge di Ferrel,
dobbiamo dire che questa riguarda le masse fluide: a causa della rotazione
terrestre, un corpo che si muove liberamente sulla Terra viene deviato dalla
sua posizione iniziale verso ovest ( se si sposta dai poli alla equatore) o
verso est (se si sposta dall'equatore ai poli). Il fenomeno si spiega col fatto
che un corpo in moto tende a conservare
L'entità della deviazione Fd= 2mvw senf
Altra prova è l'alternarsi del di e della notte.
La posizione della Terra nello spazio non è
stazionaria ma è il risultato di una complessa composizione di moti con
caratteristiche e periodicità differenti. Il pianeta Terra orbita intorno al
Sole, a una distanza media di
Prova della rivoluzione terrestre è l'alternanza delle stagioni.
Possiamo individuare quattro fasi distinte: 21 marzo, 21 giugno, 23 settembre e 22 dicembre. Nella prima e nella terza si parla di equinozi, nella seconda e nella quarta di solstizi.
Durante l'equinozio il sole è allo zenit dell'equatore viceversa, ai solstizi è allo zenit prima al tropico del cancro e poi del tropico del capricorno.
Come si è visto, durante il moto di rivoluzione, l'asse di rotazione tende a mantenere inalterata la sua orientazione. Ciò è dovuto al fatto che la terra gira attorno al proprio asse e, come tutti i giroscopi (trottole), si oppone ad ogni sollecitazione che tenda a modificarne l'assetto di rotazione (il momento angolare è una quantità vettoriale e si mantiene costante in modulo, direzione e verso). La luna, il sole ed i pianeti esercitano però sulla terra un'attrazione gravitazionale che risulta maggiore sul rigonfiamento equatoriale, dove è presente un eccesso di massa, rispetto ai poli. Tale attrazione tenderebbe a raddrizzare l'asse portandolo a 90° rispetto al piano dell'eclittica. Il risultato di tali forze su di un sistema rotante, qual è la terra, è quello di produrre una rotazione dell'asse il quale, facendo perno sul centro della terra, descrive due coni aventi vertice al centro della terra.
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Poiché l'equatore celeste è perpendicolare all'asse terrestre, anch'esso esegue il medesimo movimento, cambiando lentamente l'orientazione rispetto alle stelle fisse. Anche la linea degli equinozi ruota rispetto alle stelle fisse con la stessa velocità dell'asse terrestre. Tale rotazione oraria della linea degli equinozi è nota come precessione degli equinozi. La precessione si completa in un periodo di circa 26.000 anni, detto anno platonico.
I punti equinoziali stanno lentamente scivolando in senso orario sull'eclittica attraverso le costellazioni zodiacali. Tenendo conto che una costellazione dello zodiaco ha un'ampiezza di 30°, gli equinozi (ed i solstizi) percorrono ciascuna costellazione in 1/12 di anno platonico, pari a circa 2.150 anni. Se l'equinozio di primavera cadeva 2000 anni fa nella costellazione dell'Ariete, oggi cade nei Pesci. Ma in generale tutti i segni zodiacali sono slittati rispetto alle posizioni che avevano quando è nata l'astrologia (senza che gli astrologi abbiano mostrato di accorgersene).
Tra 13.000 anni circa l'asse terrestre, avrà compiuto mezzo giro e non punterà più verso la stella polare, ma verso Vega nella costellazione della Lira, che dista ben 47° dalla polare.
I punti equinoziali (e quindi le stagioni) cambiano la loro posizione rispetto all'orbita terrestre. Attualmente gli equinozi si trovano circa a metà strada tra afelio e perielio (apsidi), ma lentamente li raggiungeranno.
l'orbita terrestre è un ellisse e le posizioni assunte dagli altri pianeti rispetto ad essa tendono a modificarne l'orientamento. Come conseguenza delle perturbazioni gravitazionali planetarie essa ruota in senso antiorario, facendo perno sul sole, in circa 111.500 anni.
Se l'orbita rimanesse ferma, un punto equinoziale (o solstiziale) la percorrerebbe completamente in circa 26.000 anni. Ma l'orbita terrestre, e con essa la linea degli apsidi, va incontro alla linea degli equinozi e ne abbrevia in questo modo il periodo di rotazione rispetto all'eclittica a circa 21.000 anni. In altre parole gli equinozi (e naturalmente anche i solstizi) impiegano circa 21.000 anni a percorrere tutta l'orbita e come conseguenza le stagioni sono destinate a manifestarsi in punti via via diversi dell'orbita.
In prima approssimazione la linea degli equinozi si sovrappone alla linea degli apsidi ogni 21.000 anni circa e le stagioni si ribaltano ogni 10.500 anni. In altre parole dopo 10.500 anni circa l'asse si trova ad aver compiuto mezzo giro rispetto al sole e le condizioni termiche risultano completamente invertite.
Composizione
Idrosfera
Con il termine idrosfera si intende l'insieme
delle acque che, raccolte per la massima parte negli oceani, coprono
approssimativamente il 70,8% della superficie del globo. L'idrosfera comprende,
oltre agli oceani, anche i mari interni, i laghi, i fiumi e le acque
sotterranee. Gli oceani hanno una profondità media pari a
Litosfera
La litosfera è lo
strato del pianeta profondo fino a
La litosfera non ricopre uniformemente il globo, ma è frammentata in una molteplicità di placche rigide in movimento relativo convergente o divergente le une rispetto alle altre. Le interazioni tra le zolle litosferiche sono all'origine di tutta la dinamica della crosta terrestre, vale a dire del sollevamento delle catene montuose, dell'espansione dei fondi oceanici, dei fenomeni sismici e vulcanici. Il complesso di questi fenomeni è spiegato da una teoria sviluppata nel corso del XX secolo e nota come tettonica a zolle.
Crosta
È la parte più esterna del pianeta il cui
spessore varia da una media di
Esistono due tipi di crosta, che differiscono sia per la natura e la struttura delle rocce costituenti, sia per l'età, sia per il livello medio della superficie. La crosta di tipo continentale costituisce i continenti, la piattaforma continentale e parte dell'adiacente scarpata continentale. È costituita da rocce magmatiche, metamorfiche e sedimentarie, che hanno una composizione chimica media prossima a quella del granito e un'età estremamente variabile: le più antiche possono risalire addirittura a 4 miliardi di anni fa.
La crosta di tipo oceanico costituisce invece il pavimento dei bacini oceanici ed è costituita prevalentemente da rocce di composizione basaltica. L'età di queste rocce non è maggiore di 190 milioni di anni.
Mantello
Rappresenta l'82% del volume della terra e si
estende dal Moho fino a 2900km di profondità dove è presente un'altra
discontinuità sismica detta di Gutemberg.
Il mantello superiore, rigido, è separato dalla crosta da una discontinuità sismica, detta Moho, e dal mantello inferiore da uno strato a comportamento più plastico, l'astenosfera. Il mantello superiore, scorrendo lateralmente sulle rocce parzialmente fuse che costituiscono l'astenosfera, spessa un centinaio di chilometri, permette la deriva dei continenti e l'espansione dei fondi oceanici.
Il mantello si estende dalla base della
crosta fino a una profondità di circa
Nucleo
La transizione tra il mantello e il nucleo è
rivelata da una superficie di discontinuità sismica detta discontinuità di
Gutenberg. Gli studi sismologici mostrano che il nucleo ha un guscio esterno
costituito da materiale fluido, spesso circa
CALORE INTERNO
Fatti che rientrano all'interno
dell'esperienza comune come l'attività dei vulcani, la fuoriuscita di sorgenti
calde e l'aumento di temperatura man mano che scendiamo verso il centro della
Terra ci dimostrano che l'interno del nostro pianeta è caldo tanto più si scende
in profondità. In effetti, anche se il calore che riceviamo è dovuto
principalmente alla radiazione solare,
Questo flusso termico è molto basso (0,06W per m2), tuttavia questo è il più imponente tra i fenomeni terrestri poiché la quantità di energia che viene liberata in un anno è 50 volte maggiore di quella liberata da terremoti ed eruzioni vulcaniche.
Questo flusso di calore è attribuito alla radioattività di alcuni elementi della superficie terrestre. Isotopi radioattivi sono presenti sia sulla crosta che nel mantello, il loro calore, determinato dal movimento delle particelle genera questo fenomeno.
ETÀ E ORIGINE
I metodi di datazione basati sullo studio dei radioisotopi hanno consentito agli scienziati di stimare l'età della Terra in 4,65 miliardi di anni. Benché le più vecchie rocce terrestri datate in questo modo non raggiungano i 4 miliardi di anni, alcune meteoriti, che sono simili geologicamente al nucleo del nostro pianeta, risalgono a circa 4,5 miliardi di anni fa e si ritiene che la loro cristallizzazione sia avvenuta approssimativamente 150 milioni di anni dopo la formazione della Terra e del sistema solare.
Il nostro pianeta, subito dopo la sua formazione (avvenuta probabilmente per aggregazione gravitativa di materia libera nello spazio), doveva essere un corpo quasi omogeneo e relativamente freddo. La contrazione gravitazionale provocata dal progressivo accrescimento della sua massa produsse un aumento di temperatura. L'aumento di temperatura giunse a un livello tale da innescare un processo di parziale fusione del pianeta e la conseguente riorganizzazione dei suoi componenti in strati concentrici - crosta, mantello e nucleo: i silicati, più leggeri, risalirono verso la superficie della massa fluida, formando il mantello e la crosta, mentre gli elementi pesanti, soprattutto ferro e nichel, affondarono perlopiù verso il centro. Al tempo stesso, tramite le eruzioni vulcaniche, gran parte dei gas leggeri vennero espulsi dal mantello e dalla crosta. Alcuni di questi gas, in particolar modo l'anidride carbonica e l'azoto, andarono a costituire l'atmosfera primordiale, mentre il vapore acqueo condensava, dando origine ai primi oceani.
MAGNETISMO
Poli magnetici
Il fatto che l'asse del campo magnetico
terrestre non coincida con l'asse di rotazione fa sì che anche i poli magnetici
siano distinti da quelli geografici. Il polo nord magnetico attualmente si
trova al largo delle coste occidentali delle isole Bathurst, nei Territori del
Nord-Ovest canadesi, quasi
La posizione dei poli magnetici non è fissa, ma muta in modo sensibile da un anno all'altro. Il campo magnetico terrestre, infatti, varia in direzione con una perdiodicità di circa 960 anni, e inoltre compie piccole variazioni su scala giornaliera. Recenti studi effettuati sulla magnetizzazione fossile dei sedimenti marini hanno rilevato un'ulteriore periodicità nelle variazioni del campo geomagnetico, di 100.000 anni. Essa, secondo gli scienziati, potrebbe essere legata alla variazione di eccentricità dell'orbita terrestre, che avviene appunto secondo un ciclo di 100.000 anni.
Studi recenti del magnetismo residuo nelle rocce e delle anomalie magnetiche dei fondi oceanici dimostrano inoltre come, negli ultimi 100 milioni di anni, si siano verificate almeno 170 inversioni di polarità del campo magnetico terrestre.
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