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Umberto Eco (1932)
La vita dello scrittore italiano vivente in assoluto più noto nel mondo.
Critico, saggista, scrittore e semiologo di fama internazionale, Umberto Eco è nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932.
Nel 1954 si è laureato, all'età di 22 anni, all'Università di Torino, con una tesi sul pensiero estetico di Tommaso d'Aquino. Nel 1956 ha pubblicato Il problema estetico in San Tommaso, (volume edito in una seconda edizione riveduta e accresciuta nel 1970).
Dopo aver lavorato dal 1954 al 1959 come editore dei programmi culturali della Rai, negli anni Sessanta ha insegnato prima, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Milano, poi, presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze ed infine presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Inoltre, ha fatto parte del Gruppo 63, rivelandosi un teorico acuto e brillante.
Dal 1959 al 1975 ha lavorato, presso la casa editrice Bompiani, come senior editor. Negli anni 1976-'77 e 1980-'83 ha diretto l'Istituto di Discipline della Comunicazione e dello Spettacolo, presso l'Università di Bologna.
È stato insignito di molti titoli onorifici da parte delle università di tutto il mondo, presso le quali ha tenuto diversi corsi. Ha collaborato con l'Unesco, con la Triennale di Milano, con l'Expo 1967 - Montreal, e con la Fondation Européenne de la Culture, e con molte altre organizzazioni, accademie, e testate editoriali nazionali e internazionali.
Numerose inoltre sono le sue collaborazioni, non solo a quotidiani («II Giorno», «La Stampa», «Il Corriere della Sera», «La Repubblica», «Il Manifesto») e a settimanali («l'Espresso»), ma anche a periodici artistici e intellettuali («Quindici», «Il Verri», ed altri). Ha svolto indagini in molteplici direzioni: sulla storia dell'estetica, sulle poetiche d'avanguardia, sulle comunicazioni di massa, sulla cultura di consumo, ecc. Spaziando dall'estetica medievale alla semiotica ai vari codici di comunicazione artistica, la sua produzione saggistica appare, dunque, estremamente varia e vasta.
Negli anni Sessanta ha pubblicato, oltre ad uno dei testi di maggior rilievo per le poetiche della neoavanguardia, Opera aperta (1962), Diario minimo (1963), Apocalittici e integrati (1964), Le poetiche di Joyce (1965), La struttura assente e La definizione dell'arte (1968).
Negli anni Settanta escono: Le forme del contenuto (1971); Il segno, Il costume di casa e Beato di Liébana (1973); il Trattato di semiotica generale (1975) un punto fermo per lo sviluppo delle ricerche semiotiche; ed inoltre Il superuomo di massa (1976). Nel 1977 ha pubblicato Dalla periferia all'impero, e Come si fa una tesi di laurea; mentre nel 1979 esce Lector in fabula, in cui si pone l'accento sul rapporto autore-lettore nell'ambito della letteratura di consumo.
Nel 1980 l'illustre teorico esordisce nel campo della narrativa con il romanzo dal clamoroso successo internazionale Il nome della rosa, a cui segue nel 1988 un secondo romanzo Il pendolo di Foucault. Sempre negli anni Ottanta dà alle stampe Sette anni di desiderio (1983), Semiotica e filosofia del linguaggio (1984), Sugli specchi e altri saggi (1985), Arte e bellezza nell'estetica medioevale (1987) e Lo strano caso della Hanau 1609 (1989). È inoltre del 1983 la brillante traduzione degli Esercizi di stile di R. Queneau.
Negli anni Novanta prosegue la sua intensa e multiforme attività con I limiti dell'interpretazione (1990); Stelle e stellette e Vocali (1991), Il secondo diario minimo, Interpretation and overinterpretation (1992), e La ricerca della lingua perfetta nella cultura europea (1993). Nel 1994 esce, oltre al volume Sei passeggiate nei boschi narrativi (ciclo di conferenze tenuto alla Harvard University nel 1993), il suo terzo romanzo L'isola del giorno prima. Negli ultimi anni del secolo sono stati pubblicati Cinque scritti morali e Kant e L'ornitorinco (1997), Tra menzogna e ironia (1998), e La bustina di Minerva (1999). Tra i romanzi più recenti troviamo Baudolino (2000) e La misteriosa fiamma della regina Loana (2004)
Il 14 ottobre 2003, Umberto Eco è stato insignito dal presidente della Repubblica francese, Jacques Chirac, del titolo di ufficiale della Legion d'Honneur
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