La Teoria della Democrazia
Secondo Popper c'è un continuo contrasto tra la società (società
chiusa) organizzata secondo delle rigide leggi e la società (società aperta)
basata sulla libertà individuale, aperta al confronto, alla critica e alle
riforme. Per società
chiusa, Popper intende la società tribale, che interpreta se stessa come
naturale, sacra e immutabile, ed è collettivista, gerarchica, organica, fondata
sulle relazioni faccia a faccia. In essa gli individui non godono di nessuna
libertà, ma ciascuno conosce concretamente la proprio posizione e i propri
doveri. La società aperta, di contro, è consapevole di essere una
costruzione culturale soggetta al cambiamento, ed ospita relazioni astratte ed
individualistiche. La società chiusa è l'essenza stessa della
stasis, la società aperta del dinamismo e divenire continuo. Popper afferma che
"'Democrazia'
significa letteralmente 'governo del popolo' ma il significato
letterale del termine aiuta poco perché, in realtà, il popolo non governa da
nessuna parte. In tutto il mondo governano i governi e il massimo che il popolo
può chiedere, e di fatto chiede, è che i governi governino nel modo migliore
possibile". La situazione si incentra infatti sul governo. Secondo Popper
esistono due tipi di Stato, quello in cui il popolo sceglie chi li deve governare
e quello in cui il popolo non ha scelta. In entrambi i casi tuttavia non è il
popolo che governa ma sono i governanti. Nel primo caso il popolo può decidere
di sbarazzarsi dei governanti pacificamente, nel secondo, invece non vi è
alcuna possibilità in questo senso. Ma allora cosa è per Popper la Democrazia ?
Per Popper la Democrazia in sé non è un sistema politico in quanto il popolo
non governa ma sceglie solamente da chi vuole essere governato nel modo che
ritiene migliore, ma è l'essenza stessa della libertà, poiché in un sistema
liberale c'è la libera scelta e libero confronto. Nel caso dei Totalitarismi
Positivi avviene praticamente questo, il popolo decide chi li governa, ma alla
fine subisce i governanti, in quanto l'espressione del potere non è del popolo
ma delle persone scelte dal popolo. In questo modo c'è una sottilissima linea
che divide la Democrazia o Totalitarismo positivo dal Totalitarismo negativo o
Tirannia. Popper individua diversi punti che fungono da "linea di demarcazione"
fra la Democrazia e la dittatura <<la Democrazia non può compiutamente
caratterizzarsi solo come governo della maggioranza, benché l'istituzione delle
elezioni generali sia della massima importanza. Infatti anche una maggioranza
può governare in maniera tirannica >> (La società aperta e i suoi
nemici). Dunque esiste in Popper una consapevolezza del fatto che
effettivamente anche nella democrazia relativa, esiste una sorta di
totalitarismo o tirannia da parte della maggioranza verso la minoranza, poiché
la minoranza subisce la politica della maggioranza, tuttavia, continua Popper
sostenendo che <<in una democrazia, i poteri dei governanti devono essere
limitati ed il criterio di una democrazia è questo: in una democrazia i
governanti possono essere licenziati dai governati senza spargimenti di sangue.
Quindi se gli uomini al potere non salvaguardano quelle istituzione che
assicurano alla minoranza la possibilità di lavorare per un cambiamento
pacifico, il loro governo è una tirannia >> (La società aperta e i suoi
nemici). Quindi nel caso del Totalitarismo positivo o democrazia relativa, la
maggioranza rappresentata da un governo deve salvaguardare il diritto di lavoro
e liberta delle minoranze, ponendosi un limite necessario; a differenza dei
Totalitarismi quindi c'è un riconoscimento della libertà individuale sia che
essa faccia parte della minoranza e sia della maggioranza, lo Stato riconosce
ogni individuo come cittadino con diritto al lavoro e alla libertà, per cui il
sistema democratico diventa conseguentemente l'essenza stesso della libertà;
inoltre << una costituzione democratica consistente deve escludere
soltanto un tipo di cambiamento nel sistema legale, cioè quel tipo di
cambiamento che può mettere in pericolo il suo carattere democratico >>,
quindi il limite dell'istituzione democratica è il non porre limiti alla
democrazia tramite anche per via legale e quindi << in una democrazia
l'integrale protezione delle minoranze non deve estendersi a colo che violano
la legge specialmente a colo che incitano gli altri al rovesciamento violento
della democrazia >>, il dovere del Presidente nel caso del Totalitarismo
positivo di tipo pericleo e del Parlamento nel caso del Totalitarismo positivo
rappresentativo è di salvaguardare, come già detto le minoranze, nel loro
diritto al lavoro e alla libertà, tuttavia, nello stesso tempo, la protezione
delle minoranze non deve estendersi anche a chi fa parte della minoranza ma
vuole rovesciare con la violenza il sistema democratico, quindi ogni cittadino
è uguale d'innanzi allo Stato, se , però, il cittadino rispetta lo Stato, è una
sorta di totalitarismo statale dovuto alla salvaguardia della propria struttura
democratica. Il problema non è se il sistema politico riuscirà a rispettare le
istituzioni stesse e il cittadino, ma è se chi governa e gestisce tali
strutture riuscirà a non far degenerare il tutto, anche i limiti posti per la
salvaguardia di un'essenza della libertà possono talvolta degenerare nella loro
antitesi; dunque è necessaria la presenza non di uno Stato giusto, ma di uomini
giusti che guidino lo Stato.