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V per Vendetta - Tesina di maturita




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V per Vendetta



IL FASCISMO COME SISTEMA TOTALITARIO

Una breve introduzione .


Ho scelto di partire da questo film soprattutto perché è uno dei miei film preferiti: l'idea di rivoluzione unita ai tanti effetti speciali, la figura enigmatica di V di cui non si conosce nè il nome nè l'aspetto, rendono questo lungometraggio unico in tutte le sue forme. Analizzando appieno il film in tutti i suoi aspetti ho notato che ci sono diverse analogie con il regime fascista di inizio novecento: dal tipo di regime instaurato nelle due situazioni, agli aspetti caratterizzanti i due governi (campi di concentramento, il rapporto con la popolazione .). Per questo il secondo punto della mia tesina è basato sull'analisi del regime fascista; questo crudele aspetto storico venne analizzato in passato da una grande filosofa, Hannah Arendt, che  studiò le cause e il funzionamento dei regimi totalitari e, in maniera meno esplicita da un autore italiano, Eugenio Montale che, con "Il sogno del prigioniero", si cala nei panni di un prigioniero abbandonato da tutto e da tutti, la cui unica speranza di vita gli è regalata dal pensiero e dal ricordo della donna che ama. L'immagine che si può meglio associare a questa idea del prigioniero è stata rappresentata da Chagall in uno dei suoi quadri più famosi: "Lovers".

. VforVendetta VS 1984: film e libro a confronto.


Analogie e differenze confrontate con il fascismo hitleriano.

. Il fascismo come sistema totalitario: Dalle mobilitazioni di massa alle persecuzioni.


Tutto è controllato dal governo; il popolo è assuefatto dal regime; i campi di concentramento.

. Hannah Arendt: Le origini del totalitarismo.

Totalitarismo non paragonabile alla tirannia precedente; movimento nuovo dovuto alla presunzione umana.


. Montale: "Il sogno del prigioniero".


Attacco alla guerra e agli stermini di massa; messa a nudo di follia e insensatezza.

.Chagall: "Lovers"



VforVendetta scritto da Alan Moore


La storia è ambientata in una Gran Bretagna futuristica governata dal partito conservatore il quale ha instaurato un governo fascista: in questa situazione si muove V, il protagonista, ex prigioniero politico orrendamente sfigurato e sfuggito miracolosamente da una sorta di lager governativo. La maschera che indossa per non mostrare il suo volto è quella Guy Fawkes, l'uomo che per protesta politica tentò di far esplodere il parlamento il 5 novembre 1605. Il partito conservatore ottiene il controllo definitivo del potere diffondendo in Gran Bretagna un virus mortale che causa la morte di centinaia di persone. Ma V è dotato di inimmaginabili capacità e risorse ed inizia una campagna elaborata, violenta e teatrale(sono molti i colpi di scena e gli effetti speciali che rendono unico il film), volta a sovvertire il regime del quale lui stesso è stato vittima e nel quale viene immischiata la sua alleata Evey Hammond la quale, inizialmente turbata ed intimorita dall'aspetto di V, si riconoscerà in lui come il resto della popolazione.


di George Orwell

Scritto nel 1948, rappresenta la lucida visione di uno stato totalitario e costituisce un monito per le future generazioni. Tre sono le superpotenze in costante lotta tra loro di cui il mondo è composto: Oceania, Eurasia ed Estasia. Londra è la sede del Ministero dell'Amore, del Ministero dell'Abbondanza, della Verità e della Pace ed è governata secondo i principi del Socing (socialismo inglese) dall'onnisciente Grande Fratello, ritratto negli enormi manifesti che campeggiano ovunque insieme agli slogan del Partito: "La guerra è pace; La libertà è schiavitù; L'ignoranza è forza". Qui si svolge tutta la vicenda narrata. E' un romanzo di fantasia, estremo e terribile, ma proprio per queste ragioni è in grado di mostrarci la vera natura di molte società oggi esistenti e le loro potenzialità. Telecamere e microfoni posizionati dappertutto controllano i cittadini e la Psicopolizia si occupa di eliminare con solerzia coloro che dissentono dalle linee del partito. Winston Smith, il protagonista del racconto, è un membro esterno del partito e lavora al Ministero della Verità dove modifica articoli, corregge libri, riscrive documenti che non siano in accordo con le direttive del Grande Fratello e altera la storia. Non è possibile vivere in maniera differente dagli usi e costumi imposti; non è possibile amare, non è possibile ricordare, soprattutto non è possibile pensare.


. The life about George Orwell


The true name about George Orwell was Eric Blair. Blair was born in India in 1903 and when he returned in London,  he started a social experiment: wearing second-hand clothes, spent short periods living in common lodging-houses.In this way he directly experienced poverty and learned how institutions for the poor, such as hotels, prisons, lodging-houses and hospital, worked. After a short period in Paris he decided to begin publishing his works with the pseudonym of George Orwell.

When the Second World War broke out, Orwell moved to London and he joined the BBC, broadcasting cultural and political programmes to India. Orwell had a deep understanding of the English character; on the other hand, his various experiences abroad contributed to his unusual ability to see his country from the outside and to judge its strengths and weaknesses. Orwell's life and work were marked by the unresolved conflict between his middle-class background and education and his emotional identification with the working class.



. The plot about 1984


The novel described a future England, Airstrip One, no longer the head of an Empire, but an outpost of Oceania, a vast totalitarian system including North America, South Africa, and Australia. The work is divided into three parts:

Introduced the main character, Winston Smith, in the context of a regimented world;

Described his love Julia, and the temporary happiness their relationship brings to both;

Deals with Winston's imprisonment and torture by Thought Police.

The character, Winston Smith, was the last man to believe in human values in a totalitarian age: he evokes Churchill's patriotic appeals for "blood, sweat and tears" during the Second World War. He works at the Ministry of truth where he alters the records of the past to fit current Party policy. In private he writes on the creamy paper of an old diary in an attempt to maintain sanity in a disorienting world.





Confronto: VforVendetta e Regime Fascista


VforVendetta


Regime Fascista

Regime autoritario

Regime autoritario

Campi di concentramento ormai fuori uso: erano stati utilizzati soltanto inizialmente per l'adesione al regime totalitario


Campi di concentramento in piena attività

Popolo assuefatto dal regime

Popolo assuefatto dal regime

Tutto sotto il diretto controllo del governo: the Big Brother

Tutto è sotto diretto controllo del regime

Nessuna possibilità di opposizione nei confronti del regime

Nessuna possibilità di opposizione nei confronti del regime

Il potere è esclusivamente nelle mani del dittatore

Il potere è nelle mani di un dittatore

Il treno utilizzato da V nelle scene finali del film ricorda decisamente i treni di deportazione ebrea fascisti


Treni di deportazione (ebrei, disabili e diversamente abili, anziani e coloro non utili alla comunità)


Evey, alleata di V, passa un breve periodo in un lager ove le vengono tolti gli indumenti e tagliati i capelli proprio come succedeva nei campi tedeschi


I deportati venivano spogliati di tutto, dai vestiti ai capelli


Regime Fascista


Il fascismo venne definito come "regime totalitario di massa" sia perché utilizzava la violenza come strumento di repressione, sia perché, per ottenere il consenso cittadino , organizzava "mobilitazioni di massa". Per comprendere meglio il motivo di queste scelte fasciste è opportuno osservare l'evoluzione di questo movimento. Nel 1921 Mussolini abbandonò le ideologie populiste e repubblicane per intraprendere la strada conservatrice, dando la vita al Partito Nazionale Fascista ed alla Confederazione delle Corporazioni Sindacali capeggiata da Rossoni. La chiave di volta rimase ancora l'uso della violenza su larga scala organizzata contro gli operai: venne potenziata l'organizzazione delle squadre d'azione che intensificarono le spedizioni punitive. L'ascesa del fascismo fu coronata dal successo soprattutto grazie al consenso delle forse liberali; inoltre, al disegno massimalista si contrappose anche la proposta riformista che però non fu in grado di articolare un piano di forme adatto a quella situazione ricca di insurrezioni contadine e operaie dovute al disagio lavorativo ed alla crisi economica. Così Mussolini decise di provare ad ottenere una volta politica schierando migliaia di fascisti in opposizione al comando del quadrumvirato e ci riuscì: il 28 ottobre 1922 Vittorio Emanuele II, con l'approvazione del Papa Pio XI, affidò a Mussolini il compito di formare un nuovo governo. Il primo gabinetto fascista comprendeva liberali, popolari e indipendenti ed ebbe subito buoni risultati: l'Italia ebbe una forte ripresa economica soprattutto nel biennio 1923/25. Dal 1926, il Duce diede una svolta radicale alla sua politica, basandola ancora di più su violenza e mobilitazione di massa. Le nuove riforme introdotte erano quindi basate su questi due principi ed erano: la riduzione delle possibilità d'azione dell'opposizione politica e sociale; la perdita d'importanza di comuni e province, ora governate da prefetti e podestà; la riduzione dei poteri del parlamento e della libertà di stampa e pensiero; l'aumento della censura; la presa totale del potere da parte del Duce; l'introduzione, nel 1926, delle leggi sindacali che impedivano ai lavoratori di difendere i propri interessi, poiché la Nuova Carta del Lavoro controllava il tempo libero dei dipendenti. Nel progetto di "organizzazione del consenso fascista" rientrava anche la formazione di nuovi partiti, come il G.U.F (gruppo universitari fascisti) e i Balilla (per l'organizzazione delle nuove generazioni). Mussolini si preoccupò anche dell'uso dell'insegnamento scolastico: diede in dotazione alle scuole un nuovo e unico libro di testo, naturalmente di orientamento fascista. Un esempio di violenza attuata dal regime è, infine, il caso del "delitto Matteotti" del 1924. In seguito alle elezioni per la presa del potere, Matteotti fece ricorso, denunciando il fatto che le votazioni erano truccate, ed era per questo che il "listone" era salito al potere. Pochi giorni dopo la denuncia, Matteotti venne sequestrato ed ucciso dai fascisti. Concludendo, si può dire che il fascismo puntava su due fasi fondamentali: controllo del futuro e repressione del passato. Riguardo il controllo del futuro, il fascismo si occupava delle giusta istruzione e del buon orientamento delle nuove generazioni; riguardo la repressione del passato, si mirava al blocco delle insurrezioni operaie e popolari attraverso il controllo del tempo libero e la diminuzione dei diritti dei lavoratori.



Riduzione della possibilità d'azione dell'opposizione politica e sociale

Riduzione dei poteri del parlamento

Tentativo di allargare il consenso del fascismo

Decreti governativi(Rocco): riduzione ulteriore delle libertà di stampa

Gran parte dei poteri vanno al duce

Il parlamento viene svuotato della sua funzione legislatrice

Comuni e province perdono il carattere di ente locale e divengono governati da presidi e podestà

Si ha la nuova figura del prefetto

Venivano considerati illegali tutti i movimenti non riconducibili al fascismo

Carta del lavoro: prevede la collaborazione della classi

Rivalutazione della lira


Come detto nel paragrafo precedente il sistema fascista era un sistema totalitario nato dall'unione delle forze italiane e tedesche capeggiate principalmente da Adolf Hitler e da Benito Mussolini. Ma come è nata l'idea del totalitarismo? Da dove ha origine?Come si è evoluta nella mente umana? Risposte, queste, che solo Hannah Arendt è riuscita a dare nel suo saggio "Le origini del totalitarismo".


Hannah Arendt


L'opera più significativa di questa filosofa è "Le origini del totalitarismo", comparsa in un momento critico della storia, 1951, nel pieno della Guerra Fredda. Essa si propone di analizzare le cause ed il funzionamento dei regimi totalitari, considerati come una conseguenza tragica della società di massa, in cui gli uomini vengono sradicati da ogni relazione interumana e privati dallo stesso spazio pubblico in cui hanno senso l'azione ed il discorso. Il contenuto dell'opera è rilevante secondo due particolari aspetti:

. quello storico - politico, in cui analizza i tratti di fondo della storia europea moderna e contemporanea;

. quello filosofico - politico, in cui elabora uno schema generale del regime totalitario, con esclusivo riferimento al nazismo ed allo stalinismo.

Complessivamente si può dividere l'opera in tre parti articolate:

La prima è dedicata allo studio del fenomeno dell'antisemitismo ritenuta come una delle premesse del totalitarismo (particolare attenzione è dedicata alla condizione ebraica nella storia moderna);

La seconda affronta il tema dell'imperialismo: le conseguenze dell'antisemitismo, collegate con la crisi dell'imperialismo successiva alla Prima Guerra Mondiale, sono le cause da cui è scaturito il totalitarismo della Germania nazista;

La terza si sofferma ad analizzare i caratteri del totalitarismo nella società di massa che instaura il suo potere attraverso il binomio ideologia - terrore.

Quest'ultima parte è la più rilevante poiché, secondo la Arendt, l'essenza del totalitarismo consiste nell'intreccio di terrore e ideologia: il terrore è esercitato sia attraverso la polizia segreta, sia attraverso i campi di concentramento. Dal punto di vista organizzativo, l'ideologia e il terrore si esplicano attraverso gli strumenti del partito unico e della polizia segreta, entrambi controllati direttamente dal capo supremo, la cui volontà è l'unica legge del partito. Il potere viene a distribuirsi in maniera gerarchica: quanto più si è vicini al leader, tanto più si ha potere. La condizione degli individui è quella dell'isolamento totale nella sfera politica e dell'estraniazione in quella dei rapporti sociali. Il regime totalitario deve la sua esistenza alla distribuzione della vita politica democratica, ottenuta diffondendo paura e sospetto nei cittadini (non più tali) isolati. Esso però distrugge la vita privata delle persone, estraniandole dal mondo e tagliando ogni radice sociale.

Altra opera particolarmente importante sugli aspetti del totalitarismo è "Vita Activa". La tesi centrale del libro è che l'agire, inteso come civiltà dell'azione e del discorso è stato sostituito prima dal fare  e poi dal lavorare. L'oggetto del saggio è quindi proprio la "vita attiva" distinta dalla "vita contemplativa". La "vita activa" si articola in tre forme fondamentali:

L'attività lavorativa: il lavoro rende l'uomo animal laborans, ovvero colui che prevede al mantenimento della propria vita; l'attività lavorativa è l'energia che si sprigiona per provvedere alle esigenze fondamentali della vita.

L'operare: tipico dell'homo faber che ha avuto grande sviluppo dall'età moderna e che può definirsi come colui che costruisce, l'umo tecnologico che tende a produrre oggetti duraturi tanto da trasformare la faccia della terra.

L'agire politico: glu uomini comunicano tra loro non attraverso gli oggetti ma attraverso il linguaggio e le nobili gesta. La polis greco - romana esaltava infatti i valori dell'interazione comunicativa tra gli uomini liberi, veri e propri cittadini, in quanto protagonista diretti della vita pubblica. Il sorgere della città - stato significò per l'uomo ricevere accanto alla sua vita privata una sorta di seconda vita politica che si differenziava e si poneva anche in diretto contrasto con l'associazione naturale della famiglia

Essere politici significava abbandonare la violenza e riporre fiducia nella forze persuasiva del discorso. La sfera della costrizione e della necessità era considerata pre - politica, tipica della famiglia. Alla radice della coscienza politica greca c'è una straordinaria consapevolezza della superiorità della vita libera sul regno della necessità naturale.

Con sguardo pessimistico la Arendt ritiene che nel mondo moderno l'agire politico sia divenuto impossibile e che la stessa attività di produzione degli oggetti stia cedendo il posto al meschino darsi da fare per sopravvivere.



Intento del totalitarismo era quindi l'estraniazione dell'uomo dalla società fino alla quasi completa perdita di identità. Questa immagine dell'uomo-automa è descritta perfettamente da Montale ne "Il sogno del prigioniero" nel quale viene rappresentata la figura di un uomo prigioniero della guerra del totalitarismo, privato di una identità e di ogni valore.









"Il sogno del prigioniero"

Albe e notti qui variano per pochi segni.

Il zigzag degli storni sui battifredi
nei giorni di battaglia, mie sole ali,
un filo d'aria polare,
l'occhio del capoguardia dello spioncino,
crac di noci schiacciate, un oleoso
sfrigolio dalle cave, girarrosti
veri o supposti - ma la paglia é oro,
la lanterna vinosa é focolare
se dormendo mi credo ai tuoi piedi.

La purga dura da sempre, senza un perché.
Dicono che chi abiura e sottoscrive
puo salvarsi da questo sterminio d'oche ;
che chi obiurga se stesso, ma tradisce
e vende carne d'altri, affera il mestolo
anzi che terminare nel patée
destinato agl'Iddii pestilenziali.

Tardo di mente, piagato
dal pungente giaciglio mi sono fuso
col volo della tarma che la mia suola
sfarina sull'impiantito,
coi kimoni cangianti delle luci
scironate all'aurora dai torrioni,
ho annusato nel vento il bruciaticcio
dei buccellati dai forni,
mi son guardato attorno, ho suscitato
iridi su orizzonti di ragnateli
e petali sui tralicci delle inferriate,
mi sono alzato, sono ricaduto
nel fondo dove il secolo e il minuto -

e i colpi si ripetono ed i passi,
e ancora ignoro se saro al festino
farcitore o farcito. L'attesa é lunga,
il mio sogno di te non e finito.


"La libertà è una porta chiusa che solo il sogno della speranza può far riaffiorare.
Ma tutto è proiettato in una dimensione remota,
quasi evanescente.
Nell'incerto barlume di una cella,
sopra il giaciglio me ne sto a sognare la luce dei tuoi occhi.
Con la fantasia sono riuscito a creare miracoli,
colorando le pareti di fiori e le sbarre delle inferriate.
Nel buio della prigione, dove il tempo non scorre mai,
un minuto è lungo come un secolo!
Come uno squillo di tromba, mi sembra di udire la tua voce,
è un potente richiamo alla vita!
Le tue parole così diventano un incitamento,
una voce di speranza che spezzano il silenzio e le sbarre della prigione!
Così come ci illude,
il sogno può fare affiorare ed aprire la porta della speranza . . . che si chiama libertà.
L'attesa è lunga ma il sogno di te non è finito!"


In questa poesia il tema della guerra risalta maggiormente rispetto ad altre poesia di Montale; Non appena "Il sogno del prigioniero" apparve, tutti vi videro, oltre ad una denuncia alla guerra, un attacco molto esplicito e crudo agli stermini, eccidi e processi di epurazione che il fascismo e il nazismo operarono. La guerra e le sue barbarie sono espresse con un linguaggio molto crudo e spietato : basti, ad esempio, vedere come, in continuazione, gli orrori e gli eccidi sono metaforicamente trasposti in 'banchetti di carni umane'. Se nelle altre poesie la totale irrazionalità della guerra era espressa tramite termini come infuria, folle, ne Il sogno del prigioniero spetta alle numerose e crude metafore metterne a nudo la follia e la insensatezza. Nel momento in cui Montale diede spiegazioni su questa poesia, associò, ad una interpretazione politica, anche una morale, dicendo : Il mio prigioniero può essere un prigioniero politico ; ma può anche essere un prigioniero della condizione esistenziale. Troviamo, inoltre, una presenza femminile, capace di trasfigurare completamente la triste condizione dell'uomo : anche qui la figura femminile viene ad intrecciarsi con le miserie della guerra ; e in questa poesia, la donna riesce, almeno per l'attimo del sogno, a cancellarle.

Il prigioniero utilizza tre dei cinque sensi per far comprendere al meglio ciò che prova: olfatto ("ho annusato"), vista ("mi sono guardato attorno"), udito ("crac di noci schiacciate"). Ciò sta ad indicare il fatto che nonostante la prigionia e la debolezza egli continua a percepire suoni, odori ed immagini grazie all'immagine continua della donna amata che fa si che vengano mantenute le sue lusinghe d'animo. L'uso di metafore come "sterminio di oche", "il bruciaticcio dei buccellati dai forni"e "il secolo è il minuto": nella prima Montale paragona qui gli uomini prigionieri sottoposti ad uno sterminio di massa ad oche indifese e succubi della pazzia umana; nella seconda sempre riferendosi ai prigionieri, fa si che il vento riporti l'odore di quest'ultimi finiti nei forni crematori come mostruosi biscotti; nella terza fa capire perfettamente al lettore che il tempo trascorso in prigionia procede lentamente e che le ore sembrano giorni e i minuti addirittura secoli. Il prigioniero è consapevole della sorte che tocca ogni giorno ai suoi compagni e che forse un giorno toccherà a lui, a meno che non abiuri o non confessi. Di fronte a questa situazione l'unica possibilità è quella di rinchiudersi nel ricordo, nella memoria e negli affetti in modo tale da allontanarsi, anche solo momentaneamente, dalla realtà.




Chagall "Lovers"



Il quadro rappresenta nel migliore dei modi la situazione espressa da Montale nella poesia "Il sogno del prigioniero". In un incontro fra Astrattismo e Surrealismo due amanti sono sdraiati sotto un cielo stellato. Anche qui vengono riportati alcuni dei cinque sensi come ad esempio l'udito (l'angelo che suona il violino) e la vista (l'uomo che sembra incantato dalla sua amante




Bibliografia

"VforVendetta": regia di James McTeigue (Dvd)

"1984": George Orwell (Einaudi)

"Il nuovo protagonisti e testi della filosofia": N. Abbagnano, G.Fornero (Paravia)

"Le origini del totalitarismo": Hannah Arendt

"I testi della letteratura italiana": V. de Caprio, S. Giovanardi (Einaudi Scuola)

"La bufera e altro": Eugenio Montale

"Itinerario nell'arte": G.Cricco, F. di Teodoro( Zanichelli)

www.wikipedia.com

www.studenti.com

Ricerca su www.google.it




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