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V per Vendetta
IL FASCISMO COME SISTEMA TOTALITARIO
Ho scelto di partire da questo film soprattutto perché è uno dei miei film preferiti: l'idea di rivoluzione unita ai tanti effetti speciali, la figura enigmatica di V di cui non si conosce nè il nome nè l'aspetto, rendono questo lungometraggio unico in tutte le sue forme. Analizzando appieno il film in tutti i suoi aspetti ho notato che ci sono diverse analogie con il regime fascista di inizio novecento: dal tipo di regime instaurato nelle due situazioni, agli aspetti caratterizzanti i due governi (campi di concentramento, il rapporto con la popolazione .). Per questo il secondo punto della mia tesina è basato sull'analisi del regime fascista; questo crudele aspetto storico venne analizzato in passato da una grande filosofa, Hannah Arendt, che studiò le cause e il funzionamento dei regimi totalitari e, in maniera meno esplicita da un autore italiano, Eugenio Montale che, con "Il sogno del prigioniero", si cala nei panni di un prigioniero abbandonato da tutto e da tutti, la cui unica speranza di vita gli è regalata dal pensiero e dal ricordo della donna che ama. L'immagine che si può meglio associare a questa idea del prigioniero è stata rappresentata da Chagall in uno dei suoi quadri più famosi: "Lovers".
Analogie e differenze confrontate con il fascismo hitleriano.
. Il fascismo come sistema totalitario: Dalle mobilitazioni di massa alle persecuzioni.
Tutto è controllato dal governo; il popolo è assuefatto dal regime; i campi di concentramento.
. Hannah Arendt: Le origini del totalitarismo.
Totalitarismo non paragonabile alla tirannia precedente; movimento nuovo dovuto alla presunzione umana.
. Montale: "Il sogno del prigioniero".
Attacco alla guerra e agli stermini di massa; messa a nudo di follia e insensatezza.
.Chagall: "Lovers"
di George Orwell
When the Second World War broke out, Orwell moved to London and he joined the BBC, broadcasting cultural and political programmes to India. Orwell had a deep understanding of the English character; on the other hand, his various experiences abroad contributed to his unusual ability to see his country from the outside and to judge its strengths and weaknesses. Orwell's life and work were marked by the unresolved conflict between his middle-class background and education and his emotional identification with the working class.
The novel described a future England, Airstrip One, no longer the head of an Empire, but an outpost of Oceania, a vast totalitarian system including North America, South Africa, and Australia. The work is divided into three parts:
Introduced the main character, Winston Smith, in the context of a regimented world;
Described his love Julia, and the temporary happiness their relationship brings to both;
Deals with Winston's imprisonment and torture by Thought Police.
The character, Winston Smith, was the last man to believe in human values in a totalitarian age: he evokes Churchill's patriotic appeals for "blood, sweat and tears" during the Second World War. He works at the Ministry of truth where he alters the records of the past to fit current Party policy. In private he writes on the creamy paper of an old diary in an attempt to maintain sanity in a disorienting world.
VforVendetta |
Regime Fascista |
Regime autoritario |
Regime autoritario |
Campi di concentramento ormai fuori uso: erano stati utilizzati soltanto inizialmente per l'adesione al regime totalitario |
Campi di concentramento in piena attività |
Popolo assuefatto dal regime |
Popolo assuefatto dal regime |
Tutto sotto il diretto controllo del governo: the Big Brother |
Tutto è sotto diretto controllo del regime |
Nessuna possibilità di opposizione nei confronti del regime |
Nessuna possibilità di opposizione nei confronti del regime |
Il potere è esclusivamente nelle mani del dittatore |
Il potere è nelle mani di un dittatore |
Il treno utilizzato da V nelle scene finali del film ricorda decisamente i treni di deportazione ebrea fascisti |
Treni di deportazione (ebrei, disabili e diversamente abili, anziani e coloro non utili alla comunità) |
Evey, alleata di V, passa un breve periodo in un lager ove le vengono tolti gli indumenti e tagliati i capelli proprio come succedeva nei campi tedeschi |
I deportati venivano spogliati di tutto, dai vestiti ai capelli |
Riduzione della possibilità d'azione dell'opposizione politica e sociale
Riduzione dei poteri del parlamento
Tentativo di allargare il consenso del fascismo
Decreti governativi(Rocco): riduzione ulteriore delle libertà di stampa
Gran parte dei poteri vanno al duce
Il parlamento viene svuotato della sua funzione legislatrice
Comuni e province perdono il carattere di ente locale e divengono governati da presidi e podestà
Si ha la nuova figura del prefetto
Venivano considerati illegali tutti i movimenti non riconducibili al fascismo
Carta del lavoro: prevede la collaborazione della classi
Rivalutazione della lira
Come detto nel paragrafo precedente il sistema fascista era un sistema totalitario nato dall'unione delle forze italiane e tedesche capeggiate principalmente da Adolf Hitler e da Benito Mussolini. Ma come è nata l'idea del totalitarismo? Da dove ha origine?Come si è evoluta nella mente umana? Risposte, queste, che solo Hannah Arendt è riuscita a dare nel suo saggio "Le origini del totalitarismo". |
. quello storico - politico, in cui analizza i tratti di fondo della storia europea moderna e contemporanea;
. quello filosofico - politico, in cui elabora uno schema generale del regime totalitario, con esclusivo riferimento al nazismo ed allo stalinismo.
Complessivamente si può dividere l'opera in tre parti articolate:
La prima è dedicata allo studio del fenomeno dell'antisemitismo ritenuta come una delle premesse del totalitarismo (particolare attenzione è dedicata alla condizione ebraica nella storia moderna);
La seconda affronta il tema dell'imperialismo: le conseguenze dell'antisemitismo, collegate con la crisi dell'imperialismo successiva alla Prima Guerra Mondiale, sono le cause da cui è scaturito il totalitarismo della Germania nazista;
La terza si sofferma ad analizzare i caratteri del totalitarismo nella società di massa che instaura il suo potere attraverso il binomio ideologia - terrore.
L'attività lavorativa: il lavoro rende l'uomo animal laborans, ovvero colui che prevede al mantenimento della propria vita; l'attività lavorativa è l'energia che si sprigiona per provvedere alle esigenze fondamentali della vita.
L'operare: tipico dell'homo faber che ha avuto grande sviluppo dall'età moderna e che può definirsi come colui che costruisce, l'umo tecnologico che tende a produrre oggetti duraturi tanto da trasformare la faccia della terra.
L'agire politico: glu uomini comunicano tra loro non attraverso gli oggetti ma attraverso il linguaggio e le nobili gesta. La polis greco - romana esaltava infatti i valori dell'interazione comunicativa tra gli uomini liberi, veri e propri cittadini, in quanto protagonista diretti della vita pubblica. Il sorgere della città - stato significò per l'uomo ricevere accanto alla sua vita privata una sorta di seconda vita politica che si differenziava e si poneva anche in diretto contrasto con l'associazione naturale della famiglia
Essere politici significava abbandonare la violenza e riporre fiducia nella forze persuasiva del discorso. La sfera della costrizione e della necessità era considerata pre - politica, tipica della famiglia. Alla radice della coscienza politica greca c'è una straordinaria consapevolezza della superiorità della vita libera sul regno della necessità naturale.
Con sguardo pessimistico la Arendt ritiene che nel mondo moderno l'agire politico sia divenuto impossibile e che la stessa attività di produzione degli oggetti stia cedendo il posto al meschino darsi da fare per sopravvivere.
Intento del totalitarismo era quindi l'estraniazione dell'uomo dalla società fino alla quasi completa perdita di identità. Questa immagine dell'uomo-automa è descritta perfettamente da Montale ne "Il sogno del prigioniero" nel quale viene rappresentata la figura di un uomo prigioniero della guerra del totalitarismo, privato di una identità e di ogni valore. |
Albe e notti qui variano per pochi segni.
Il zigzag
degli storni sui battifredi
nei giorni di battaglia, mie sole ali,
un filo d'aria polare,
l'occhio del capoguardia dello spioncino,
crac di noci schiacciate, un oleoso
sfrigolio dalle cave, girarrosti
veri o supposti - ma la paglia é oro,
la lanterna vinosa é focolare
se dormendo mi credo ai tuoi piedi.
La purga dura da sempre, senza un
perché.
Dicono che chi abiura e sottoscrive
puo salvarsi da questo sterminio d'oche ;
che chi obiurga se stesso, ma tradisce
e vende carne d'altri, affera il mestolo
anzi che terminare nel patée
destinato agl'Iddii pestilenziali.
Tardo di mente, piagato
dal pungente giaciglio mi sono fuso
col volo della tarma che la mia suola
sfarina sull'impiantito,
coi kimoni cangianti delle luci
scironate all'aurora dai torrioni,
ho annusato nel vento il bruciaticcio
dei buccellati dai forni,
mi son guardato attorno, ho suscitato
iridi su orizzonti di ragnateli
e petali sui tralicci delle inferriate,
mi sono alzato, sono ricaduto
nel fondo dove il secolo e il minuto -
e i colpi si ripetono ed i passi,
e ancora ignoro se saro al festino
farcitore o farcito. L'attesa é lunga,
il mio sogno di te non e finito.
"La libertà è una porta
chiusa che solo il sogno della speranza può far riaffiorare.
Ma tutto è proiettato in una dimensione remota,
quasi evanescente.
Nell'incerto barlume di una cella,
sopra il giaciglio me ne sto a sognare la luce dei tuoi occhi.
Con la fantasia sono riuscito a creare miracoli,
colorando le pareti di fiori e le sbarre delle inferriate.
Nel buio della prigione, dove il tempo non scorre mai,
un minuto è lungo come un secolo!
Come uno squillo di tromba, mi sembra di udire la tua voce,
è un potente richiamo alla vita!
Le tue parole così diventano un incitamento,
una voce di speranza che spezzano il silenzio e le sbarre della prigione!
Così come ci illude,
il sogno può fare affiorare ed aprire la porta della speranza . . . che si
chiama libertà.
L'attesa è lunga ma il sogno di te non è finito!"
In questa poesia il tema della guerra risalta maggiormente rispetto ad altre poesia di Montale; Non appena "Il sogno del prigioniero" apparve, tutti vi videro, oltre ad una denuncia alla guerra, un attacco molto esplicito e crudo agli stermini, eccidi e processi di epurazione che il fascismo e il nazismo operarono. La guerra e le sue barbarie sono espresse con un linguaggio molto crudo e spietato : basti, ad esempio, vedere come, in continuazione, gli orrori e gli eccidi sono metaforicamente trasposti in 'banchetti di carni umane'. Se nelle altre poesie la totale irrazionalità della guerra era espressa tramite termini come infuria, folle, ne Il sogno del prigioniero spetta alle numerose e crude metafore metterne a nudo la follia e la insensatezza. Nel momento in cui Montale diede spiegazioni su questa poesia, associò, ad una interpretazione politica, anche una morale, dicendo : Il mio prigioniero può essere un prigioniero politico ; ma può anche essere un prigioniero della condizione esistenziale. Troviamo, inoltre, una presenza femminile, capace di trasfigurare completamente la triste condizione dell'uomo : anche qui la figura femminile viene ad intrecciarsi con le miserie della guerra ; e in questa poesia, la donna riesce, almeno per l'attimo del sogno, a cancellarle.
Il prigioniero utilizza tre dei cinque sensi per far comprendere al meglio ciò che prova: olfatto ("ho annusato"), vista ("mi sono guardato attorno"), udito ("crac di noci schiacciate"). Ciò sta ad indicare il fatto che nonostante la prigionia e la debolezza egli continua a percepire suoni, odori ed immagini grazie all'immagine continua della donna amata che fa si che vengano mantenute le sue lusinghe d'animo. L'uso di metafore come "sterminio di oche", "il bruciaticcio dei buccellati dai forni"e "il secolo è il minuto": nella prima Montale paragona qui gli uomini prigionieri sottoposti ad uno sterminio di massa ad oche indifese e succubi della pazzia umana; nella seconda sempre riferendosi ai prigionieri, fa si che il vento riporti l'odore di quest'ultimi finiti nei forni crematori come mostruosi biscotti; nella terza fa capire perfettamente al lettore che il tempo trascorso in prigionia procede lentamente e che le ore sembrano giorni e i minuti addirittura secoli. Il prigioniero è consapevole della sorte che tocca ogni giorno ai suoi compagni e che forse un giorno toccherà a lui, a meno che non abiuri o non confessi. Di fronte a questa situazione l'unica possibilità è quella di rinchiudersi nel ricordo, nella memoria e negli affetti in modo tale da allontanarsi, anche solo momentaneamente, dalla realtà.
Il quadro rappresenta nel migliore dei modi la situazione espressa da Montale nella poesia "Il sogno del prigioniero". In un incontro fra Astrattismo e Surrealismo due amanti sono sdraiati sotto un cielo stellato. Anche qui vengono riportati alcuni dei cinque sensi come ad esempio l'udito (l'angelo che suona il violino) e la vista (l'uomo che sembra incantato dalla sua amante
Bibliografia
"VforVendetta": regia di James McTeigue (Dvd)
"1984": George Orwell (Einaudi)
"Il nuovo protagonisti e testi della filosofia": N. Abbagnano, G.Fornero (Paravia)
"Le origini del totalitarismo": Hannah Arendt
"I testi della letteratura italiana": V. de Caprio, S. Giovanardi (Einaudi Scuola)
"La bufera e altro": Eugenio Montale
"Itinerario nell'arte": G.Cricco, F. di Teodoro( Zanichelli)
www.studenti.com
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